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Quasi la metà dei palermitani è pronta a condividere la propria casa

Nonostante il tradizionale legame con le mura domestiche, molti palermitani metterebbero in comune i propri spazi

12 febbraio 2018
Quasi la metà dei palermitani è pronta a condividere la propria casa

Una fonte di guadagno, ma anche un’occasione per conoscere gente nuova e stringere amicizie. Soprattutto, un modo alternativo di vivere la propria casa, specialmente nei periodi di vacanza. Perché l’house sharing, che all’estero è un fenomeno in continua crescita, sta ormai entrando anche nelle corde dei palermitani, che, come tutti gli italiani, sono invece da sempre molto legati alle loro mura domestiche.
Secondo quanto emerge dall’ultima ricerca1 dell’Osservatorio di Sara Assicurazioni, infatti, quasi la metà dei palermitani (il 41%) si dice pronta a condividere la propria casa con nuovi ospiti, mettendo in comune spazi e ambienti, mentre un ulteriore 12% non esclude di farlo nel prossimo futuro.
Il dato è ancor più di rilievo se si considera che la casa resta ancora oggi il luogo per eccellenza della loro intimità, quello in cui ci si sente sereni e rilassati (77%), ma anche un bene affettivo (49%) da lasciare ai figli (16%).

Se da un lato, dunque, una fetta importante di palermitani guarda con interesse all’house sharing, sono ancora numerosi quelli restii ad aprire la propria porta agli estranei (48%). Le ragioni? Il 24% non si fida di chi può entrare in casa, mentre un ulteriore 24% afferma categoricamente di non essere intenzionato a condividere la propria abitazione con nessuno al di fuori della famiglia.
Favorevoli o meno che siano, i palermitani ammettono che non sia facile condividere la propria casa con ospiti che non si conoscono: il 56%, infatti, teme di ospitare persone maleducate e poco rispettose, mentre il 32% ha paura di perdere la propria privacy.

Cos'è l'house sharing? - Nato negli anni Cinquanta (quando nelle lunghe vacanze estive, i professori si scambiavano le case l'un con l'altro), l'house sharing è esploso nei passati anni Novanta grazie alla rete internet, che ha reso assai più semplice per i proprietari di casa raggiungere accordi sullo scambio da operare. Negli ultimi anni, poi, il fenomeno dello scambio casa è definitivamente salito alla ribalta grazie alla creazione di siti che hanno saputo costruirsi attorno una vera e propria community di utenti affezionati e proporsi come piattaforme per mettere in contatto le persone.

1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2016 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.

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12 febbraio 2018
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