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"Al di là degli arcobaleni", scatti di Fabio Giannetto

A 50 anni dalle proteste dello Stonewall Inn continua la marcia verso la liberazione del corpo

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Quando
da domenica 23 giugno a domenica 30 giugno 2019

Da Domenica 23 Giugno, nell'Atrio Comunale di Palazzo delle Aquile a Palermo è in esposizione la mostra fotografica "Al di là degli arcobaleni", di Fabio Giannetto. La mostra resta allestita fino al 30 Giugno ed é visitabile tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle ore 9:00 alle ore 20:00, e domenica dalle ore 9:00 alle ore 13:00. Ingresso gratuito.

A 50 anni dalle proteste dello Stonewall Inn continua la marcia verso la liberazione del corpo, che va compreso come epifania della persona. Lo sappiamo che Il passato fa sentire ancora incombente il suo peso, ma la spinta in avanti verso il riconoscimento pieno di ogni persona così com'è, va assecondata sviluppando un  linguaggio più pertinente e norme più adeguate. Resta ancora molto da fare soprattutto in vista di una educazione, che renda sempre più improbabili i gesti omotransfobici e certe sparate cretine.

Nel flusso di una storia che ci spinge sempre più in avanti, le immagini di Fabio Giannetto ci obbligano a sostare sui volti concreti di persone, che rivendicano semplicemente di essere viste e accolte per quello che sono, così come sono. Le foto indicano con efficacia questo percorso e diventano atto di ri-guardo, che invita a scoprire, come in una prima volta, il mondo degli LGBT e dei e delle Trans in particolare. Uno scatto dopo l'altro è sorpresa e la sequenza dei volti spinge in direzione di un Trans-cendimento, che tutte e tutti invita a guardare in avanti e oltre, laddove ogni persona, anche nel gioco della posa ammiccante, testimonia un Altrove più grande. Orgoglio LGBT? No! Semplicemente orgoglio umano. 

Sotto la corte di Federico II di Svevia, Palermo fu esempio unico di multiculturalismo e integrazione. Se da un lato la nostra città secolare ha ereditato questa identità, dall’altra ci sono ancora molte realtà che faticano a raggiungere una piena integrazione e dignità umana e sociale. In realtà parole come discriminazione dovrebbero sparire dal nostro vocabolario ed è per questo che il movimento, inteso come far sentire la propria voce, resta fondamentale nella quotidianità di molti individui. Nei 15 scatti prodotti: i volti di trans M to F e F to M, come geometrie umane e liquide che vanno oltre le barriere e gli schemi rigidi che spesso le categorizzazioni sociali cercano di imporci.

Proponendo una mostra che non é su di un Genere unicum, quello Trans, ma che riserva al suo interno migliaia di sfaccettature e che storicamente ha attraversato e toccato diversi settori della produzione intellettuale, passando dal teatro al cabaret fino alla quotidianità di chi ha intrapreso un percorso psicofisico verso la sua vera identità. Una mostra dunque di generi umani poiché ognuno, con le proprie aspirazioni, sogni ed esperienze, rimane un genere a se stante.

Fabio Giannetto nasce a Palermo nel1985. Già dall’infanzia viene nutrito a latte biscotti e VHS dei più grandi maestri del cinema italiano e internazionale: Bergman, Kubrick, Kiewsloski, Fellini, Antonioni. Questa educazione all’immagine e alla narrazione lo spingono a perseguire gli studi in cinema nella caotica e formativa università La Sapienza di Roma, dove la passione prende una forma più concreta. Dopo la laurea, due anni di dura formazione sul campo tra stage e un po’ di sfruttamento, trascinando stativi da un set all’altro e montando video in umidi scantinati trasteverini. Venne poi la spinta a formarsi professionalmente e umanamente in ambienti diversi e acque più internazionali.

Inizia così il periodo Londinese, che ormai si protrae da quasi 10 anni. In quella città così lontana impara l’accoglienza e l’umiltà, il vero incontro con il diverso e l’altro, il lavoro duro che spacca le ossa e tempera l’animo. Quei volti e personalità multicolore, misti a stimoli materni, lo portano verso una forma di creazione visuale antica ma mai vecchia: la fotografia. Conseguiti gli studi in tecniche e pratiche fotografiche a Londra, inizia un viaggio esplorativo in questa grandiosa forma espressiva, dove l’immagine ferma racconta una storia scolpita dalla luce e dallo sguardo, dall’interazione del soggetto con l’ambiente e il fotografo e dalle pennellate di colore in presa diretta o post-produzione.

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