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'Ausencia', mostra di Nélida Mendoza

L'artista ha ideato un intervento installativo che non vuole sovrapporsi e coprire ma rispecchiare il passaggio che separa il prima e il dopo reinventando il tempO

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Quando
da sabato 07 ottobre a domenica 29 ottobre 2017

Sabato 7 ottobre 2017 alle ore 18.00, presso la cripta della Chiesa di Santa Maria del Piliere (Via Bara all’Olivella, Piazzetta Angelini 1, Palermo) è in esposizione “Ausencia”,  la mostra personale di Nélida Mendoza, per cui l’artista ha ideato un intervento installativo che non vuole sovrapporsi e coprire ma rispecchiare il passaggio che separa il prima e il dopo reinventando il tempo attraverso un medium effimero. Durante l’opening vi sarà anche la performance dell’artista basca Iratxe Hernandez Simal basata sui temi della rigenerazione e della purificazione, sottolineati da una dimensione sonora e partecipata che concorre a una lettura originale dello spazio. Il progetto è a cura di Cristina Costanzo.
 
Nélida Mendoza si è concentrata sulla specificità della Chiesa di Santa Maria del Piliere e in particolare della cripta. A partire dalle riflessioni sull’attraversamento, come urgente necessità estetica, l’artista predilige materiali fragili, effimeri, mutevoli - cera, paraffina, carta - e in grado di traspirare, alludendo così all’acqua. L’attenzione a un elemento simbolico come l’acqua, che in America Latina è un agente naturale convertito in mito ma anche fonte di energia e frontiera se interpretato come acqua di fiume, si collega direttamente alla storia della chiesa palermitana. Essa fu fondata nella metà del XVI secolo dalla nobildonna Giulia De Panicolis proprio in seguito al ritrovamento di una statua lignea della Vergine sopra un pilastro (“pileri”, in siciliano) all’interno di un pozzo, in prossimità della cripta. Erano numerosi i fedeli richiamati da questo ritrovamento miracoloso e dal potere salvifico delle acque particolarmente fresche del Piliere. Poiché sono ancora in fase di studio le vicende storico-artistiche della Chiesa di Santa Maria del Piliere - che presenta pregevoli apparati decorativi attribuiti a Vito D’Anna e alla scuola serpottiana - la cripta si rivela un luogo capace di stimolare l’immaginario di artisti e visitatori nonostante il precario stato di conservazione, causato dagli eventi bellici cui seguì nell’immediato dopoguerra la chiusura del sito, oggi assicurato alla pubblica fruizione grazie all’impegno dell’Associazione degli Amici dei Musei Siciliani”.
 
Nel corso di diversi sopralluoghi, Nélida Mendoza si concentra sul ruolo chiave che l’assenza e le sue molteplici implicazioni rivestono negli spazi della cripta, dove, secondo un sottile gioco di rimandi, si registra la stratificazione di tracce, segnali e passaggi di qualcosa che non esiste più. Come gli arredi della cripta, pressoché inesistenti, suggeriscono una ritualità connaturata al luogo così le fessure, le linee, i fori, le incrostazioni sulle pareti e il pavimento evocano forme e contenuti persistenti. Per evidenziare l’identità di un luogo, l’artista attua l’inserimento di lastre in paraffina e traccia il perimento di elementi chiave, come l’altare e il crocifisso, riportando in modo temporaneo quello che non c’è più ma è ancora molto presente. La paraffina in strati sottili e non invasivi funge da lastra capace di specchiare quello che si trovava sotto e quindi prima e, alludendo alla traspirazione e alla trasfigurazione, s’impone come icona e segno tangibile dell’assenza percepita dall’artista e restituita al fruitore.

Se - come dichiara l’artista stessa - “lo spazio, il percorso e l’evoluzione della materia sono stati sempre i punti di interesse primario per iniziare a pensare a un’idea, ad un progetto”, “l’intervento di Nélida Mendoza – sottolinea la curatrice Cristina Costanzo - non si limita a occupare un posto vuoto, a ricreare quello che è stato tolto, o a sostituirsi a un elemento sottratto dal tempo, dalla guerra, dall’incuria, dall’avidità, ma lo evidenzia come traccia della memoria e segno d’identità di quel luogo sospeso tra ciò che è andato e ciò che è rimasto”.

Nélida Mendoza - Artista plastica nata ad Asunción, Paraguay, ha sviluppato la propria attività artistica sia in America Latina che in Europa. Dopo la formazione presso l’Accademia di Belle Arti P. Pueyrredòn di Buenos Aires, si specializza in scultura in marmo presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Laureata in Scienze dello Spettacolo e dei Media al DAMS di Palermo, è docente di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. La sua carriera artistica include mostre individuali e collettive in Paraguay, Argentina, Italia, Belgio, Stati Uniti e Francia. I suoi lavori fanno parte di collezioni permanenti e sono stati pubblicati su cataloghi e diverse riviste di settore. Ha rappresentato il Paraguay alla Biennale di Venezia, con l’Instituto Italo Latinoamericano – IILA, nelle edizioni del 1991, 1993 e 1995. Nel 2016 riceve il Premio per le Arti Visive del Mercosur e realizza una residenza per artisti presso l’EAC Espacio Arte Contemporanea, Montevideo, Uruguay. Nel mese di giugno dello stesso anno tiene la personale Briznas presso il Centro de Artes Visuales Museo del Barro di Asuncion Paraguay e partecipa alla Bienal SIART di Bolivia a cura di Adriana Almada.
http://www.nelidamendoza.com

Iratxe Hernandez Simal - Vive e lavora a Bilbao, País Vasco, Spagna. È laureata in Belle Arti - Euskal Herriko Unibertsitatea - Universidad del País Vasco, dove è docente presso il dipartimento di Arte e Tecnologia e il Master di Arte Contemporaneo, Tecnológico e Performativo. Ha conseguito il dottorato con la tesi La Messa in Scena nell’Opera de Juan Muñoz, ricerca finanziata dal governo Vasco - Eusko Jaurlaritza. Ha conseguito il Master in Gestione Culturale all’Università di Barcellona e il Diploma in Arte Dramático. È attrice e membro del gruppo di Ricerca Teatrale Anabasa. Si dedica a diverse discipline artistiche che si sviluppano in spazi ibridi fra arti plastiche e sceniche. Tra le performances più recenti Gernika 75 (2012), Personaje secundario (2013), El espejo que soy me deshabita (2014). Nel 2017 ha condotto all’Accademia di Belle Arti di Brera, corso di Scultura (Prof.ssa Nelida Mendoza), il workshop OCCUPA > TRASFORMA > DESSOCUPA su Juan Muñoz.

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