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"Galleria dell'Eros - Nuove acquisizioni", perché Arte è Provocazione

Una mostra sulle nuove acquisizioni dell'esclusiva Galleria dell'Eros di Piero Montana

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Quando
da sabato 26 ottobre a sabato 15 febbraio 2020

Sarà inaugurata dalla scrittrice Rosanna Balistreri sabato 26 ottobre, alle ore 18, la mostra "Galleria dell'eros - Nuove acquisizioni" nei locali del Centro d'arte e cultura "Piero Montana" (via B. Mattarella n. 64 a Bagheria - PA).
La mostra potrà essere visitata fino al 15 febbraio 2020, il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle 18 alle 20.

In mostra, 28 artisti espositori con più di 50 opere, selezionati tra i 43 che costituiscono il numero complessivo del fondo degli artisti della Galleria. Una mostra dunque esemplare ed unica nel suo genere, proposta in una città di provincia con molto coraggio e sfida al perbenismo.

Da sinistra: "Culi e chitarre" di Angelo Belvedere e "Fallo" di Calogero Barba
Da sinistra: "Culi e chitarre" di Angelo Belvedere e "Fallo" di Calogero Barba

Una mostra provocante in senso anti moralistico e borghese, che mira invece anche alla più intima e libera espressione della sensibilità erotica ed artistica. Una sensibilità a fior di pelle che trasuda da tutte le opere in mostra.
Venti le nuove acquisizioni, tra queste opere di Juan Esperanza, Gai Candido, Accursio Truncali, Giovanni Proietto, Alba Montori, Calogero Barba, Renato Lipari.
Cinque i grandi pezzi dell'esposizione, si tratta di opere di Franco Castiglione, Alessandro Di Giugno, Angelo Belvedere, Pino Manzella, Giovanni Proietto.

Da sinistra: "Sfintria n° 12" di Franco Castiglione, un'Opera di Renato Lipari e l'ultimo manifesto cinematografico di Moana Pozzi
Da sinistra: "Sfintria n° 12" di Franco Castiglione, un'Opera di Renato Lipari e l'ultimo manifesto cinematografico di Moana Pozzi

L'opera di Franco Castiglione raffigura in grande la sfintria n 12, un gettone di epoca imperiale romana che su una faccia della medaglia trova stampigliata una particolare posizione erotica, mente sull'altra faccia è stampigliato un numero che è quello della prestazione che consegnando il gettone in un lupanare si può in quel luogo ottenere in cambio.

"Termografia del Fallo" di Alessandro Di Giugno
"Termografia del Fallo" di Alessandro Di Giugno

L'opera di Alessandro Di Giugno rappresenta invece una termografia del fallo, che attraverso numerosi punti pixel viene a contrassegnare con quelli colorati di rosso il maggior afflusso di sangue e di calore.

"Olfatto" di Juan Esperanza
"Olfatto" di Juan Esperanza

"Culi e chitarre" di Angelo Belvedere è invece uno scanzonato inno alla sodomia. L'artista italo-venezuelano, che vive nell'arcipelago di Las Roches, risente in quest'opera del clima e della magia dei Caraibi, della cui indigena musicalità l'artista e l'opera in questione molto risentono.

"Acchiappacazzintanllaria" di Pino Manzella
"Acchiappacazzintanllaria" di Pino Manzella

Un altro grande e famoso pezzo è "Acchiappacazzintanllaria" di Pino Manzella, raffigurante dei falli, degli "uccelli" per l'appunto, in aria, volanti verso cui sono protese due mani umane con dei retini per acchiapparli. Opera questa a cui non vogliamo dare, contrariamente all'artista, alcuna spiegazione politica per non appesantirla e preservarla così nel fascino della sua giocosa leggerezza.

D'après "L'origine del mondo" del Coubert di Giovanni Proietto
D'après "L'origine del mondo" del Coubert di Giovanni Proietto

L'ultimo grande pezzo è invece un'opera, di recente acquisizione, di Giovanni Proietto, si tratta di una versione, si potrebbe dire guttusiana, dell'Origine del mondo del Courbet, senonché l'artista di Realmonte, in uno stile real-espressionistico, ne fa un'opera ludica per la libertà formale e coloristica che si concede, pervenendo ad inediti risultati espressivi.

"Stupro" di Alba Montori
"Stupro" di Alba Montori

Tra le nuovissime acquisizioni l'opera di Calogero Barba "Fallo" di carattere prettamente concettuale. Si tratta infatti di un fallo su fondo bianco costituito da lettere dell'alfabeto, ed essendo l'alfabeto l'origine più che lo strumento principale della nostra lingua, esso allude a quel principio maschile che informa originariamente la materia dandole specificatamente nome.
Da valutare con attenzione anche l'opera dell'artista romana Alba Montori intitolata "Stupro", vero e proprio manifesto politico per la rivendicazione di un eros autentico che escluda da sé ogni violenza sessuale, imposta senza alcun consenso.

"Priapo demone" di Accursio Truncali
"Priapo demone" di Accursio Truncali

Due le opere donate alla Galleria dell'Eros da Accursio Truncali, che si aggiungono ad una prima donata precedentemente e intitolate dall'artista "Priapo demone". Comune a tutte tre opere è il soggetto di un eros che è implicito nella materia informe, non pienamente distinta e anzi confusa, da una materia da intendere anche gnosticamente come demoniaca.

In mostra per concludere si trovano anche esposti tre dei manifesti cinematografici più esclusivi della pornodiva, che da tanti anni ormai ci ha lasciato, la regina dell'hard internazionale Moana Pozzi. Questi manifesti rappresentano il confine, presente dall'antichità, tra arte e pornografia. Questi manifesti sono opere d'arte? Per noi sì, anche se non firmati, se nellìambito dell’arte non possiamo non includere la fotografia di Robert Mapplethorpe e le immagini curate con molta attenzione per la creazione di sex symbol, che sicuramente hanno anche loro una valenza artistica.

Piero Montana

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