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"Intrecci", una mostra al Museo Mandralisca di Cefalù

Un dialogo tra le più importanti opere custodite a Cefalù e l'arte contemporanea del Museo delle Trame del Mediterraneo di Gibellina

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Quando
da venerdì 02 giugno a domenica 07 gennaio 2024

INTRECCI
Museo Mandralisca, Cafalù
Dal 2 giugno al 7 gennaio 2024
Fondazione Mandralisca - Fondazione Orestiadi di Gibellina

Il Museo Mandralisca di Cefalù presenta la mostra "Intrecci", frutto di un protocollo d'intesa tra la Fondazione Mandralisca e la Fondazione Orestiadi di Gibellina, che si postrà visitare dal 2 Giugno al 7 Gennaio 2024 (via Mandralisca, 13).

Museo Mandralisca di Cefalù

Le principali sale di uno dei musei più visitati dell'Isola - nel 2022 si è posizionato tra i primi tre - accoglieranno una selezione di opere realizzate dai più grandi maestri dell'arte contemporanea esposte al Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina. Opere scelte accuratamente nell'ottica di instaurare un dialogo, oltre il tempo e lo spazio, con le opere d'arte classica, già patrimonio del Mandralisca.

Sala d'ingresso del Museo Mandralisca di Cefalù

Saranno Alighiero Boetti, Mimmo Paladino, Jonida Xherri e Michele Canzoneri a rappresentare, ognuno con un'opera a tema e una declinazione ben precisa, l'anima contemporanea dell'arte confrontandosi con le peculiarità della vasta e diversificata collezione del barone Enrico Pirajno di Mandralisca.

"Il dolce far niente" Alighiero Boetti (1979)

L'inedito percorso espositivo vedrà "Il dolce far niente" (Kabul 1979) di Boetti, iconico artista del XX secolo che affronta nell'opera il tema della scrittura, esposto nella Biblioteca del barone Mandralisca che custodisce reperti eccezionali - tra cui incunaboli ovvero testi stampati con caratteri mobili secondo le tecniche del '400 e '500 - per un totale di circa settemila volumi.

"Sulle Tracce del primo cristianesimo Tra Tunisia e Sicilia" Mimmo Paladino (2009)

La seconda Sala del Museo, che presenta opere prevalentemente di arte sacra del Quattrocento, ha ispirato il direttore del Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina, Enzo Fiammetta - che ha curato la selezione di opere contemporanee da collocare a Cefalù - nello scegliere l'opera "Sulle Tracce del primo cristianesimo Tra Tunisia e Sicilia" (2009) del maestro della transavanguardia italiana Mimmo Paladino. Realizzata come manifesto per un'importante mostra presentata al Museo del Bardo di Tunisi, che analizzava le origini cristiane della Tunisia attraverso le predicazioni di Sant'Agostino originario di quelle terre, mostra l'evoluzione delle tecniche, dei colori e delle forme nel corso dei secoli, e la permanenza dei temi legati al sacro anche nel contemporaneo.

"Tappeto Mediterraneo" Jonida Xherri (2016)

La Sala della Pinacoteca ospiterà ben due opere per il dialogo con il prezioso portolano, un antichissimo manuale per la navigazione costiera e portuale, custodito nel Museo. La prima è il "Tappeto Mediterraneo" (2016) dell'artista libanese Jonida Xherri, realizzato con centinaia di mattonelle in ceramica disegnate in atelier a Gibellina dai ragazzi dei centri di prima accoglienza che hanno transitano in Sicilia. L'opera è testimonianza delle speranze, della nostalgia e del vissuto di decine e decine di migranti che a rischio della loro vita hanno affrontato il mare senza una rotta sicura e, per questo, instaura un dialogo con il portolano che invece riporta rotte possibili, fisiche e virtuali per attraversare il Mediterraneo.

"Lo sbarco di Ruggero II in Sicilia" Michele Canzoneri

La seconda opera è "Lo sbarco di Ruggero II in Sicilia" opera in ceramica di Michele Canzoneri collocata su una pedana bassa. L'artista siciliano, autore anche delle vetrate del Duomo di Cefalù, dedica il suo lavoro al Re Ruggero e riflette su questi luoghi  d'incontro di culture e popoli.

La Sala Antonello da Messina, Museo Mandralisca, Cefalù

L'ultima sala, lo scrigno prezioso che custodisce il famosissimo "Ritratto d'ignoto marinaio" di Antonello da Messina, accoglierà, in dialogo, l'opera di Carla Accardi, facendo incontrare due maestri che hanno rivoluzionato la storia dell'Arte. Il primo è il grande esponente del Rinascimento Italiano, la seconda insieme agli artisti del gruppo Forma Uno, è passata alla storia scardinando i linguaggi dell'arte figurativa del Dopoguerra in Italia. La complessità astratta di "Frammenti" (1955) della Accardi si misurerà con l'espressione unica e iconica del sorriso enigmatico e dello sguardo indecifrabile dell'opera di Antonello, mentre il bianco e nero si intreccerà, nella mente dello visitatore, con le decorazioni dell'abito del celebre marinaio.

"Frammenti" Carla Accardi (1955)

INFO
La mostra rimarrà fruibile fino al 7 gennaio 2024, tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00 (nei mesi di luglio e agosto tutti i giorni dalle 9.30 alle 22.00; nei giorni festivi di Natale e Capodanno aperture 9.00 - 13.00 e 15.00 - 19.00). 

Costo biglietti: Intero euro 8,00 - Ridotto1 euro 4,00 (gruppi da 10 persone in su / ragazzi dagli 11 ai 15 anni) - Ridotto2 euro 4 (gruppi scuole / bambini dai 6 ai 10 anni).

Per ulteriori informazioni chiamare al numero 0921 421547

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