"Poi vidi un altro possente angelo...", musica per il Giorno della Memoria

Una rara occasione di ascolto per riflettere e non dimenticare.
Il celebre "Quartetto per la fine del tempo", considerato uno dei brani musicali più significativi del XX secolo. Di esso Oliver Messiaen ha scritto: "Concepito e scritto durante la mia prigionia, fu dato in prima esecuzione a Stalag VIII A, presso Görlitz, in Slesia, il 15 gennaio 1941. Lo Stalag era sepolto sotto la neve, con un freddo atroce. I quattro strumentisti suonavano su strumenti rotti: il violoncello aveva solo tre corde, i tasti del mio pianoforte si abbassavano e non si risollevavano più. I nostri vestiti erano inverosimili: mi avevano infagottato in una veste verde ridotta a brandelli e portavo degli zoccoli di legno".

Alla partitura sono premesse alcune frasi tratte dall'Apocalisse di Giovanni (10, 1), alla quale s'ispira, e che riconducono all'Angelo che annuncia la fine del tempo.
Scrive Messiaen: "Quando ero prigioniero, la mancanza di cibo mi procurava dei sogni colorati: vedevo l'arcobaleno dell'Angelo e strani turbinii di colori. Ma la scelta dell'Angelo che annuncia la fine del tempo si basa su ragioni molto più serie".

Messiaen trasfigura in musica la visione capovolgendo il significato negativo sovente attribuito ad alcuni passi dell'Apocalisse: "In nome dell'Apocalisse - dirà il compositore francese - si è rimproverato alla mia opera la sua calma e il suo carattere spoglio. I miei detrattori dimenticano che l'Apocalisse non contiene soltanto mostri e cataclismi: vi si trovano anche silenzi di adorazione e meravigliose visioni di pace".

Venerdì 27 gennaio, Tempio Valdese di Palermo (via dello Spezio), ore 18:00.
"Quartetto per la fine del Tempo" di Oliver Messiaen
Concerto del Quartetto Unisono: Francesco Toro (violino); Carmelo Dell'Acqua (clarinetto); Maurizio Salemi (violoncello); Giulia Gangi (pianoforte) - Alessandra Lombardo (voce recitante).

L'iniziativa è organizzata in collaborazione con il Cec Bonelli e con il partenariato del Goethe-Institut di Palermo.

INGRESSO LIBERO