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Abstracta – Da Balla alla Street Art

Inserita all’interno della programmazione del prestigioso Festival di Arte Pubblica “Emergence”

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Quando
da venerdì 15 giugno a domenica 30 settembre 2018
  • Titolo: Abstracta - da Balla alla Stret Art
  • Dove: Museo Gagliardi di Noto
  • Indirizzo: Palazzo Trigona - Via Cavour, 95 - Noto
  • Quando: dal 15 Giugno al 30 Settembre 2018
  • Curatori: Giuseppe Stagnitta, Raffaella Bozzini, Giancarlo Carpi
  • Orari: dal lunedì al venerdì 11,00/21,00 e sabato, domenica e festivi 11,00/23,00
  • Biglietti: intero 7 euro e ridotto 5 euro
  • Sito web: http://www.emergencefestival.com


Presso il Museo Gagliardi di Noto è in esposizione la mostra che ripercorre un secolo di pittura astratta italiana: Abstracta- da Balla alla Street Art. La mostra, curata da Giuseppe Stagnitta, Giancarlo Carpi e Raffaella Bozzini, è inserita all’interno della programmazione del prestigioso Festival di Arte Pubblica “Emergence” e documenta il percorso innovativo dell’Astrattismo italiano dai precursori Futuristi agli ultimi esperimenti di Street Art, dei più significativi artisti italiani contemporanei di questa corrente

Patrocinata dal Comune di Noto e inserita fra i Grandi Eventi della Regione Sicilia, la mostra, costituita da oltre 70 opere, provenienti da Fondazioni, Archivi e importanti collezioni private, opere significative degli artisti storici italiani che dialogheranno con le opere dei contemporanei, sarà la prima esposizione ospitata all’interno di un nuovo spazio espositivo della città, totalmente dedicato all’arte contemporanea: il Museo Gagliardi, sito nel settecentesco Palazzo Trigona. La mostra descriverà l’evoluzione dell’Astrattismo italiano, che nasce con i primi esperimenti di Giacomo Balla con una serie di quadri denominati "compenetrazioni iridescenti" del 1912 per passare all’astrattismo analogico dello stesso Balla, di Fortunato Depero e in parte di Enrico Prampolini e Gerardo Dottori, nella seconda metà degli anni Dieci, fino alle sperimentazioni di Prampolini in chiave di “idealismo cosmico”, negli anni Trenta, con riflessi anche sulla produzione coeva di Arturo Ciacelli. Alla fine degli anni Dieci, trova spazio anche la consistente produzione astratta dinamica di forme conflittuali di Roberto Marcello Baldessari. L’esposizione presenterà poi gli artisti che negli anni Trenta descrissero l’elaborazione astratta intorno alle teorie di Kn di Carlo Belli, tra Milano e Como, Carla Badiali, Alberto Magnelli – questi secondo una personale inclinazione all’astrazione risalente agli anni Dieci – Fausto Melotti, Mario Radice, Mauro Reggiani, Manlio Rho, Atanasio Soldati, Luigi Veronesi.
 
Nel complesso clima dell’immediato dopoguerra, fino a tutti gli anni Cinquanta, la mostra procede per decenni intersecando gli esponenti dei due principali gruppi astrattisti dell’epoca, Forma e MAC, Carla Accardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Achille Perilli, Giulio Turcato, Antonio Sanfilippo, e, per il MAC, tra Milano, Torino e Firenze, Gianni Bertini, Annibale Biglione, Oreste Bogliardi, Enrico Bordoni, Angelo Bozzola, Nino Di Salvatore, Albino Galvano, Jean Leppien, Mario Nigro, Ideo Pantaleoni, Adriano Parisot, Bruna Pecciarini, Regina, con la produzione coeva di alcuni astrattisti fondatori dell’Art Club, Enrico Prampolini, Joseph Jarema, fino ad alcuni esponenti dello Spazialismo, Lucio Fontana, Roberto Crippa, e alle espressioni di artisti più anziani di ascendenza figurativa come Corrado Cagli e Quirino Ruggeri, fino ancora al principale esponente di Origine, Giuseppe Capogrossi, con una apertura verso l’informale di Afro Basaldella, nonché verso il percorso originale, tra informale e astrazione lineare, di Bice Lazzari e Guido Strazza. Nella parte dedicata agli anni Sessanta, vengono delineate le ulteriori proposizioni astrattiste del Gruppo 1 di Gastone Biggi, fino alle esperienze - tra Sessanta e Settanta - dell’arte cinetica e ottica, da Getulio Alviani ad Alberto Biasi a Grazia Varisco. Tra Sessanta e Settanta, la mostra presenta anche le declinazioni di pittura analitica o “radical painting” di Claudio Verna, Paolo Cotani e Marcia Hafif. Come ponte verso le espressioni di Street art astratta più recenti, situate entro coordinate post-pop, la mostra presenta l’Astrattismo pop di Davide Nido, Roberto Pan, Alberto Parres e Veronica Montanino. Fino agli ultimi esperimenti di astrattismo nella Street Art con 108, GUE’, CT, Etnik, Moneyless, 2501, Sten Lex, Alberonero, Ligama, Tellas e Bros. 

Artisti in mostra: Balla, Ciacelli, Depero, Dottori, Evola, Prampolini, Badiali, Magnelli, Melotti; Radice, Reggiani, Rho, Soldati, Veronesi, Bertini, Biglione, Bogliardi, Bordoni, Bozzola, Di Salvatore, Galvano, Leppien, Nigro, Pantaleoni, Parisot, Pecciarini, Regina, Accardi, Consagrsa, Dorazio, Perilli, Sanfilippo, Turcato, Fontana, Cagli, Crippa, Ruggieri, Capogrossi, Afro, Lazzari, Strazza, Biggi, Cossyro, Cotani, Hafif, Leinardi, Verna, Alviani, Biasi, Varisco, Nido, Alberonero, Bros, CT, Gue, ETnilk, Ligama, Moneyless, Montanino, Pan, Parres, Sten Lex, 2501, 108, Tellas.

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