Capitan Seniu, di Nino Martoglio

Presso la Sala Giuseppe Di Martino a Catania va in scena la commedia "Capitan Seniu" di Nino Martoglio, con cui Fabbricateatro riprende la più che decennale opera di innovazione rispetto a una vulgata teatrale interpretativa, predominante nei teatri stabili e nelle filodrammatiche, che ha privilegiato l’aspetto puramente comico della produzione martogliana, con effetti di esilarante divertimento nei migliori casi, non senza il rischio, nei peggiori, di una banalizzazione folcloristica.

Eppure Martoglio fu in vita un intellettuale progressista, impegnato nel sociale, pubblicista e polemista; questo aspetto “politico” è stato ampiamente trattato dal nostro gruppo sia con l’”invenzione” di “Sperduti nel buio-‘Ntra lustru e scuru” di Nino Bellia ( 2018 ), che con la ricerca storica, basata su documenti d’archivio, sulla sua tragica morte, avvenuta il 15 settembre del 1921, in seguito a una sua caduta nel cantiere dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Catania, allora in corso di costruzione. Secondo i risultati dell’inchiesta giudiziaria questa morte fu accidentale, ma sussistono elementi che potrebbero rafforzare il sospetto che Martoglio fosse stato ucciso per volontà di suoi nemici politici. Su questo argomento è imminente la pubblicazione di un libro scritto dal nostro regista Elio Gimbo.

Se si leggono con più attenzione i suoi testi, si può evidenziare come per Martoglio il comico fosse un mezzo e non un fine, non divisibile dal contesto sociale dei personaggi che ne erano portatori. Martoglio estrae il comico dalla stessa miniera da cui Verga estrae il tragico: la meccanica delle classi sociali, con tutte le annesse manifestazioni di sofferenza, di ingiustizia, di rassegnazione o di malvagità che questo motore immobile della Storia comporta. La stessa scelta di molteplici registri linguistici, dai gerghi ai vernacoli locali, all’italiano un po’ storpiato di alcuni personaggi non è canzonatura da parte dello scrittore borghese ai danni del popolano sulla scena, ma rappresentazione di una società in continua evoluzione.

Come Verga, in un certo senso, Martoglio passa in rassegna le differenze di comportamento delle varie classi sociali alla ricerca del benessere, dai diseredati affamati della Civita alla piccola borghesia che ha accumulato il capitale. Capitan Seniu è un anziano padrone di golette ormai benestante, un self made man, circondato da una sorella e da due nipoti, alle prese con costanti dissapori familiari diventati ormai un modus vivendi. Il culto della “roba” è un elemento di alienazione che rende infelice la gente e che altera i naturali rapporti affettivi. Vittorio Emanuele Orlando affermò che Martoglio era il “Goldoni siciliano”. La definizione è pertinente, se la si integra ricorrendo ad un altro autore di riferimento: Molière. Due grandi classici che, in modo più o meno diretto, hanno guidato Martoglio nell’utilizzare il microcosmo famigliare della commedia come lettura interpretativa del macrocosmo della società.

Capitan Seniu di Nino Martoglio. Adattamento Daniele Scalia. con Cinzia Caminiti, Franco Colajemma, Pietro Lo Certo, Gianni Nicotra, Daniele Scalia, William Signorelli, Marilena Spartà. Regia: Elio Gimbo. Aiuto regia: Nicoletta Nicotra. Adattamento: Daniele Scalia. Coreografie: Sabrina Tellico. Luci: Simone Raimondo. Scene: Bernardo Perrone. Costumi: Mario Alfino. Ufficio Stampa: Maurizio Sesto Giordano.

Date e Orari - 10, 11, 12, 18, 19 Gennaio 2020 
ore 21.00 (feriali), 18.00 (domeniche)

Costo - 10 euro (intero), 8 euro (ridotto)

Info e prenotazioni
Cell. 347 3637379 (anche Whatsapp )
https://www.fabbricateatro.org