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Carnalivari Tirminisi, uno dei più antichi d'Italia

Una veste rinnovata per rilanciare una della manifestazioni carnevalesche più antiche della Sicilia

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Quando
da domenica 12 febbraio a martedì 21 febbraio 2023

Dal 12 al 21 febbraio, ritorna l'ANTICO CARNEVALE TERMINISI, in una veste rinnovata e ricca di novità per il rilancio di una della manifestazioni carnevalesche più antiche della Sicilia. Possiamo considerarlo l'erede diretto del Carnevale di Palermo perchè ne conserva il prestigio e la tradizione. Risulta essere ai giorni nostri uno dei carnevali più antichi presenti in Italia, sia per storia sia per tradizione.

SPETTACOLI DA NON PERDERE

  • Domenica 12 febbraio - Shakalab
  • Sabato 18 febbraio - Giorgio Vanni
  • Domenica 19 febbraio - Gemelli Diversi
  • Lunedì 20 febbraio - Lello Analfino
  • Martedì 21 febbraio - Nino Frassica

Per consultare il programma completo CLICCA QUI
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STORIA DEL CARNEVALE TERMITANO - 
Protagoniste della festa sono le due caratteristiche maschere di 'U Nannu ca' Nanna' risalenti alla fine dell'800 e che hanno contribuito a far grande questo Carnevale. La festa si è diffusa a Termini grazie a una famiglia proveniente da Napoli, i Napuliti che all'inizio dell'800 diedero vita ai primi festeggiamenti e portarono da Napoli le prime maschere di 'U Nannu ca' Nanna'.

'U Nannu', è un personaggio bassino, rubicondo, allegro che lancia coriandoli e confetti alla folla come simboli di abbondanza, invita tutti al ballo come forma di liberazione. La 'Nanna' è invece, un personaggio femminile, magro, allampanato che è simbolo di fertilità.

Si dice inoltre, che i Napuliti coltivassero i vigneti che possedevano nella zona di Termini Imerese ricavando del buon vino. Quest'ultimo, durante il Giovedì Grasso, veniva offerto a tutti gli abitanti del quartiere. I quattro momenti più significativi della festa erano l'arrivo dei due vegliardi, la sfilata delle maschere, il testamento, la bruciatura di 'u Nannu'. Quando le due maschere arrivavano in città tutti scendevano in piazza e successivamente si recavano alla stazione o al porto per salutarle.

Le famiglie si preparavano per due mesi al grande evento: si scambiavano inviti, si preparavano chiacchiere, mustazzoli, calia, simenza, rosolio e catalani. La sfilata delle maschere era un momento di liberazione e di gioia. La grande baldoria esplodeva, quasi per incanto, nella città in festa, tra musica, balli, coriandoli, stelle filanti.



'U Nannu ca' Nanna' avevano un sorriso per tutti, un bacio, un fiore, un confetto, piccole, semplici cose, che portavano però, tanta felicità. Il testamento veniva  letto dal 'Notaio' con cilindro e cappa ed era il momento conclusivo più atteso. Durante la lettura si poteva assistere anche alla morte del 'Nannu' sul rogo. Il Carnevale veniva festeggiato per 4 Giovedì consecutivi: il 'giovedì di li cummari', il 'giovedì di li parenti', il 'giovedì du zzuppiddu' che culminavano nel 'giovedì grasso'.

Tutti si mascheravano per l'occasione e per gli uomini era d'obbligo il domino (travestimento usato dagli antichi veneziani composto da un ampio mantello con cappuccio). Per l'occasione si preparavano i 'maccaruna' e poi si mangiavano tutti assieme 'nna maidda' conditi con ragù e arricchiti con 'sasizza' e 'cutina' di maiale.



A concludere il pranzo uno squisito cannolo ripieno di crema. Il sabato sera invece, si ballava in tutte le famiglie al suono di allegre tarantelle: le maschere andavano in giro, bussavano alle porte dove si presentava il bastoniere (portava in mano un bastone)  e chiedeva solo un ballo e una manciata di coriandoli, caramelle, confetti, un piccolo scherzo, qualche cioccolatino nella cui confezione si nascondeva, a volte, un dolce messaggio per la 'morosa'.

Il Carnevale Termitano, negli anni, ha subito una notevole trasformazione. Pur non dimenticando il suo glorioso passato si è aperto ad una satira diversa e più attuale. I personaggi veri che hanno animato il Carnevale del passato sono stati sostituiti da pupazzi in cartapesta.

Pagina facebook del Carnevale Tirminisi

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