Il miraggio della terra in Sicilia. Dalla belle époque al fascismo (1894-1943)

Giovedi 24 maggio 2018 alle ore 17,00, nella sede dell’Istituto Gramsci Siciliano, ai Cantieri Culturali della Zisa, sarà presentato il libro di Giuseppe Oddo, Il miraggio della terra in Sicilia. Dalla belle époque al fascismo (1894-1943), terzo di una serie di quattro corposi volumi, aventi come titolo Il miraggio della terra. L’opera racconta cinquant’anni di ansie e speranze dei contadini affamati di terra e di giustizia sociale, la grande emigrazione verso nuovi mondi, il ruolo dei socialisti e dei cattolici, il peso abnorme del latifondo e della mafia, un fiume di sangue proletario e la dittatura fascista.

Ne discuteranno con l’autore

• Amelia Crisantino - Storica e giornalista
• Enzo Campo - Segretario CGILdella Camera del Lavoro Metropolitana di Palermo
• Fulvio Fammoni - Presidente della Fondazione 'Giuseppe Di Vittorio'
• Giuseppe Carlo Martino - Storico
• Michele Pagliaro - Segretario CGIL Sicilia

Coordinerà

• Salvatore Nicosia - Presidente dell'Istituto Gramsci Siciliano

Essere siciliani è un privilegio, soprattutto quando viene magistralmente rappresentata la fierezza dell’indole ribelle che ha segnato la storia isolana dai Vespri ai Fasci ed anche successivamente. Si tratta di una storia lunga e dolorosa che passa attraverso sofferenze spaventose, rinunce e adattamenti che affinano la sensibilità del popolo siciliano e in particolare di bracciantii e contadini. Queste vicende sono state raccolte e lette attraverso la fine lente di Giuseppe Oddo, storico dirigente del socialismo e del sindacalismo siciliano, in modo da renderle vibratili strumenti della condizione umana. Questa è la cifra stilistica de “Il miraggio della terra in Sicilia. Dalla belle époque al fascismo (1894-1943)”, dato alle stampe da Pippo Oddo per i tipi dell’Istituto Poligrafico Europeo di Palermo. Lo spirito critico e l’acuminata attenzione dell’autore, uniti ad una squisita sensibilità per le vicende umane, accompagnano il lettore dal periodo successivo alla repressione dei Fasci siciliani, primo movimento socialista, autonomista ed antimafia in Sicilia, fino alla ricostituzione del socialismo siciliano, ai delitti di mafia ed al protrarsi della contrapposizione tra movimento contadino e Cosa nostra, fino alle migrazioni verso le Americhe, alle leghe bianche e circoli cattolici che contendono il mondo rurale al Partito Socialista, alla Grande Guerra, al primo dopoguerra ed alla repressione fascista contro socialisti e cattolici, contro lavoratori della campagna e operai.

Oddo ferma sulla carta i suoi pensieri, le miserie, la vivacità delle campagne siciliane in un cinquantennio. Grazie al libro che ha dato alle stampe, è possibile apprezzare la storia di una parte del pellegrinaggio di libertà dei braccianti e dei contadini siciliani: un resoconto affascinante di vite mai vane, di esistenze che la fiaccola della libertà ha sempre sorretto anche nei momenti più disperati. Giuseppe Oddo ha immesso l’ordito della sua qualità narrativa nella trama della testimonianza. I siciliani possono così ricordarsi di avere un patrimonio genetico largamente determinato dalla comune barbarie subita dalla tirannia presente in passato nella campagna: la centralità della questione agraria è il filo rosso di questi aneliti libertari di un mondo che fu. Lasciare memoria, scrivere, è in qualche modo un attestato di fiducia verso l’uomo, verso le nuove generazioni, verso i siciliani di oggi. La storia raccontata in questo prezioso volume non è solo una testimonianza di fiducia e di speranza, ma un messaggio anche ai siciliani di oggi ed un tributo all’attualità dell’umanesimo socialista: mai arrendersi finché un briciolo di umanità sarà vivo in noi.

Info
Istituto Gramsci Siciliano
Cantieri Culturali alla Zisa
Via Paolo Gili, 4 - Palermo