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Il viaggio di Ibn Battuta, di Sabah Benziadi

Una rappresentazione gratuita con una trentina di artisti in scena di varie nazionalità

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Quando
giovedì 29 giugno 2017

Non c'è integrazione senza cultura, non c'è cultura senza contaminazione. Nasce da queste premesse lo spettacolo Il viaggio di Ibn Battuta (in Italia), di Sabah Benziadi, che debutta in prima nazionale giovedì 29 giugno (ore 21.30) allo Spasimo di Palermo. Una rappresentazione gratuita con una trentina di artisti in scena di varie nazionalità, molti dei quali non professionisti, compresi alcuni bambini italiani di seconda generazione, figli di immigrati residenti a Palermo.
   
Lo spettaccolo, messo in scena dall'Associazione culturale Sabah di Caltabellotta, è l'unico progetto di danza in Sicilia premiato nell'ambito del bando MIBACT MigrArti 2017 del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo per lo spettacolo dal vivo. Filo conduttore della pièce di teatro/danza sperimentale: la follia come libertà di espressione, creatività e aggregazione. Tra gli ospiti della serata il poeta Khaled AlDhanhani degli Emirati Arabi Uniti che consegnerà al pubblico i versi di una poesia scritta per l'occasione. Un viaggio/spettacolo, condotto da Marzia Puleo, che prende spunto dalla figura e dalle testimonianze raccolte in giro per i continenti visitati da Ibn Battuta, il più noto viaggiatore del mondo arabo paragonabile al nostro Marco Polo. Un progetto indirizzato a far emergere nuovi talenti, la danza come strumento di confronto e convivenza tra le diverse culture.

L'intero lavoro, comprese le ricerche e le prove, diventerà un documentario firmato da Michelangelo Gratton e da Sabah Benziadi. "La danza - spiega Sabah Benziadi, ideatrice e regista del progetto - è libertà, espressione, coinvolgimento, è un'educazione all'amore per se stessi e per gli altri. Per questo ho voluto sperimentare cose diverse, mettere insieme persone che non si conoscevano, mescolare i palermitani al resto del mondo. Ho coinvolto - prosegue la coreografa algerina che in città dirige a l'Accademia di danze orientali - anche un gruppo di ragazzi profughi del Gambia che ho incontrato per strada mentre giocavano a pallone, ospiti della cooperativa Nuovi Orizzonti". (Fonte - Ansa)

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