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Monsieur Toupet Trio

L'arte di fare una cosa strana come se fosse normalissima

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Quando
venerdì 22 settembre 2017

Presso Palazzo Riso a Palermo i Monsieur Toupet  in concerto. Trio di recente formazione, nato  a Palermo, che dal suono di chitarra, trombone, batteria e voce reinterpretando  con un sound essenziale e pieno di groove canzoni e composizioni tratte da colonne sonore di film e di  spettacoli teatrali, sfocia nell’ improvvisazione  ed  arriva ad  così ad un  quadrivio tra  jazz,  rock,  funky e surf music.

L’idea che unisce, il gruppo composto da Riccardo Serradifalco chitarra e voce, Fabrizio Francoforte Batteria/percussioni e Salvatore  Pizzurro Trombone, è  “ l'arte di fare una cosa strana come se fosse normalissima”, nonchalance musicale,  coinvolgendo allo stesso tempo il pubblico nella evoluzione delle composizioni stesse. 

Infatti, l’utilizzo del Trombone in sostituzione del basso  elettrico come strumento ritmico e allo stesso tempo melodico crea delle atmosfere da film noir anni 70,  mentre la batteria incalza con  ritmi frenetici  anche nei pezzi lenti costringendo  lo stesso  trombonista  a lunghe apnee,  la chitarra suona note che ricordano un chitarrista rock n’roll  alle Hawaii e la voce canta spesso ad un ottava più bassa di quello che ci si aspetta. 
Con questa attitudine il gruppo ripercorre canzoni scritte da  Domenico Modugno, Radio Head, Henry Mancini, Jimmy Hendrix Etc

I tre musicisti provengono da esperienze  artistiche diverse e per la prima volta si incontrano musicalmente in questo nuovo  trio, probabilmente  questo rende ancora più interessante il progetto.

Riccardo Serradifalco: Cantante chitarrista e autore del Gruppo “Akkura”  in attivi
Torna dal 4 all’8 ottobre a Palermo il Festival delle Letterature migranti, promosso dal Comune di Palermo e dall’Associazione Festival delle Letterature migranti. Centinaia di autori da tutto il mondo, artisti, registi, giornalisti, docenti per raccontare le migrazioni come condizione ordinaria, e non più straordinaria, della vita dei popoli. 100 incontri e 50 libri che costruiranno una vero e proprio cifrario del contemporaneo. Un Festival che valorizza la natura migrante della stessa letteratura e gli autori capaci di dialogo tra culture differenti.
Tra i tanti ospiti: il pianista Ramin Bahrami; gli artisti Gili Lavy, Luigi Serafini, Letizia Battaglia, Serena Vestrucci; gli scrittori Fabrice Oliver Dubosc, Luca Briasco, Massimo Zamboni, Patrick Ourednik, Moshe Khan, Frank Westermann, Mustafa Khalifa, Flore Murard-Yovanovitch, Francesca Borri, Shady Hamadi, Mia Lecomte, Samar Yazbek, Anilda Ibrahimi, Francesca Melandri, Giordano Meacci, Leonardo Bianchi, Alessandro Portelli, Giosuè Calaciura, i giornalisti Marco Revelli, Corrado Stajano, Piero Melati, Domenico Quirico, Donatella Di Cesare, la regista Sue Clayton, l’onorevole Luigi Manconi, gli studiosi Paolo Fabbri e Franco Farinelli, il critico Dario Zonta, l’attore Vincenzo Pirrotta.
Il programma dell’iniziativa si annuncia ancora più denso e articolato rispetto alle edizioni precedenti con decine di tavole rotonde, presentazioni di libri, incontri nelle scuole, letture, workshop, mostre, proiezioni cinematografiche, performance teatrali, un inedito progetto musicale e un unico punto di vista: quello della mobilità come diritto, dell’incontro tra culture e del dialogo tra fedi differenti.
Protagonista, ancora una volta, sarà il centro storico di Palermo, città multiculturale per geografia e vocazione, territorio di accoglienza e integrazione di popoli e di lingue che ospiterà gli incontri in ben 19 sedi: all’Archivio Storico, a Palazzo Steri, a Piazza Bellini, a Palazzo delle Aquile, al Teatro Biondo, alla GAM, al Teatro Massimo, al Museo Pasqualino, nell’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza, a Palazzo Branciforte, al Museo Salinas, al Teatro Garibaldi, all’Accademia di Belle Arti, al Conservatorio Bellini, al Complesso di Sant'Antonino, alla Biblioteca comunale di Casa Professa, alla Missione di Speranza e Carità, all’Arsenale Regio, a Èglise. 
Le letterature
Il Festival propone cento conversazioni letterarie a partire da 50 libri a cui prenderanno parte circa 150 tra autori e discussant (una comunità, questi ultimi, di autori, critici, docenti, esperti e giornalisti palermitani o a Palermo residenti). Il programma letterario è diviso in sei cornici tematiche: la sezione Alfabeti dedicata ai fenomeni della contemporaneità; Lost (and Found) in Translation sul tema della traduzione; Palermo a pezzi sul racconto della città di Palermo; Meticciati in cui si riflette sull’esperienza della mescolanza; la sezione Terre perse dedicata al tema dei luoghi che mutano la propria identità; Come stare al mondo, sezione che ospita interventi di autori che in modi diversi – dalla scrittura narrativa al reportage televisivo – si confrontano con il racconto di come gli esseri umani stiano al mondo. 
Il programma, redatto da un comitato guidato da Davide Camarrone, direttore del Festival, giornalista e scrittore, e dallo scrittore Giorgio Vasta, costituisce una sorta di guida al Contemporaneo, di canone, di cifrario per l'interpretazione del tempo convulso che stiamo vivendo: attraversato da migrazioni di popoli e di culture, sconvolto da un'emergenza ambientale e da crisi e conflitti. Tra gli autori, numerosi testimoni italiani, europei e provenienti dall'Africa, dal Medio e dall'Estremo Oriente. Tra questi segnaliamo Frank Westerman, giornalista e scrittore olandese, la scrittrice e giornalista Flore Murard-Yovanovitch, lo psicologo Fabrice Olivier Dubosc, che riflette sulle possibili forme di una psicologia coloniale, la scrittrice e giornalista siriana Samar Yazbek, lo scrittore ceco Patrik Ouredník.
Palinsesto Musica
Il pianista iraniano Ramin Bahrami è il protagonista indiscusso della nuova sezione musicale del Festival, diretta da Dario Oliveri e realizzata in collaborazione con il Teatro Massimo di Palermo, il Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” e la Fondazione Sicilia a Palazzo Branciforte. Pianista di notorietà internazionale, Ramin Bahrami (Teheran, 1976) concepisce la musica quale linguaggio senza confini e descrive la figura di Johann Sebastian Bach come quella di un “grande viaggiatore”, capace di far migrare verso le sue opere i ritmi, le melodie, i linguaggi di popoli e tradizioni lontanissimi fra di loro. Attraverso le parole di Ramin Bahrami, la musica di Bach diverrà infatti al Festival lo specchio di un mondo ideale, «dove l'Oriente e l'Occidente si amano e si divertono insieme, dove il nero fa l'amore con il bianco, dove il tedesco si innamora del ritmo siciliano, dove tutto è al servizio della perfezione e della bellezza».
Palinsesto Arti visive
Dopo l’apertura alle Arti Visive della seconda edizione, il FLM riprende il dialogo con l’arte contemporanea con l’urgenza che parole e visioni si intreccino. Il feel rouge delle esposizioni e degli incontri artistici del Festival curato da Agata Polizzi sarà “Dare un nome”: alle persone, ai sentimenti, alle azioni. 
Al centro l’esperienza di John Berger, fotografo artista e scrittore, di cui Contrasto – importante partner dell’edizione 2017 del Festival – ha pubblicato di recente una versione rivista e aggiornata de “Il settimo uomo” con fotografie di Jean Mohr, le cui tavole saranno in mostra al Branciforte.
Il Museo Salinas ospiterà invece un lavoro inedito site specific di Serena Vestrucci: Things become clear after billions of years. Lo Steri accoglierà un importante progetto in collaborazione con la Fondazione Merz: la realizzazione dell’intervento dell’artista Gili Lavy, evento speciale del programma PUNTE BRILLANTI DI LANCE per il Festival delle Letterature Migranti. Inoltre in collaborazione con la
Soprintendenza del Mare verrà realizzata la mostra Tour Operator a cura di Daniela Brignone
all’Arsenale della Marina Regia, e in collaborazione con Minimum Migrant’s Guide To Sicily di Simone Sapienza.
Palinsesto cinematografico
Il palinsesto legato all’audiovisivo, curato da Andrea Inzerillo, si muove al confine tra documentario e finzione. Un interessante incontro vede protagonista il critico e produttore cinematografico Dario Zonta in dialogo con il regista sardo Giovanni Columbu (domenica 8 ottobre), di cui verranno proiettati, in un percorso di avvicinamento e conoscenza,  i film Arcipelaghi (6 ottobre) e Su Re (7 ottobre). 
Giovedì 5 ottobre sarà invece proiettato il documentario The Seasons in Quincy: Four Portraits of John Berger.
Attività con le scuole e i bambini
Come ogni anno, il Festival dedica una speciale attenzione agli studenti con un calendario di incontri per le scuole secondarie di primo e secondo grado che coinvolge un ventaglio di scrittori già presenti al festival che per biografia, attitudine e stile sono particolarmente adatti per un confronto con i ragazzi. Inoltre, quest’anno in collaborazione con Palermo Baby Planner il Festival ospiterà una sezione dedicata ai piccoli amanti della lettura: protagoniste degli incontri per le scuole primarie saranno le scrittrici per l’infanzia Annamaria Piccione e Sofia Gallo. Inoltre venerdì 6 ottobre a Piazza Bellini le scolaresche potranno partecipare alle attività proposte dal collettivo artistico Giocherenda, formato da giovani rifugiati: un’esperienza che è tanto un laboratorio di narrazione, quanto una forma di educazione all’interculturalità, all’empatia e alla cittadinanza attiva. L’incontro ha inizio con un filo colorato che, passando di mano in mano, unisce tutti i partecipanti, rendendo percepibile quella trama invisibile che lega ogni essere umano e fa sì che il destino di ciascuno sia intrecciato al destino degli altri. Infine, domenica mattina dalle 11.00 alle 13 in piazza Bellini sarà allestito uno spazio morbido dedicato alla lettura, un luogo della condivisione, dove scoprire nuovi titoli adatti ai bambini dai 4 anni in su e dove trascorrere del tempo in compagnie della pagine dei libri suggeriti da Modus Vivendi e Editori allo scoperto. In contemporanea due laboratori narra-creativi suddivisi per le seguenti fasce di età 4-8 anni, 9-14 anni.
“Il Festival delle Letterature Migranti ha a Palermo la sua più naturale collocazione - dichiarano il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore alla Cultura, Andrea Cusumano - perché Palermo è sempre più la capitale dell'incontro fra le culture e delle culture migranti e dei migranti.
Il calendario di questa terza edizione si preannuncia pieno di eventi, incontri e stimoli che sono, materialmente e nello spirito, un prologo a quanto stiamo programmando per l'anno in cui Palermo sarà capitale non solo della cultura italiana, ma soprattutto delle culture che qui hanno luogo di espressione e reciproco arricchimento".
"Questa terza edizione – dichiara Davide Camarrone, direttore artistico del Festival - proporrà non un semplice programma letterario, un calendario di appuntamenti, ma una sorta di canone interpretativo: 50 libri di 50 autori, non tutti ancora in vita, che giudichiamo essenziali alla comprensione del Contemporaneo. 50 libri da leggere in un anno. 50 libri per circa 100 incontri, sui temi delle migrazioni fisiche e di quelle immateriali. Grande spazio alle storie, alle avanguardie, ai diritti umani, al tema delle traduzioni e della conoscenza di culture differenti. Abbiamo verificato quale sia l'interesse degli autori e delle case editrici, e abbiamo ricevuto sostegno e incoraggiamento. E poi, l'arte contemporanea, con nuove importanti partnership (tra le quali Contrasto e Merz), la musica, con la residenza di Ramin Bahrami, il cine doc e la collaborazione con il Teatro Biondo. Differenti linguaggi, migrazioni tra generi e narrazioni. E infine, abbiamo messo insieme decine di istituzioni e fondazioni, soggetti pubblici e privati, esponenti di comunità e religioni differenti. Oltre cento, gli appuntamenti. Grazie ad una squadra di consulenti davvero straordinaria (Giorgio Vasta, Agata Polizzi, Dario Oliveri, Andrea Inzerillo), ad un comitato scientifico costituito da docenti e intellettuali e ad un team organizzativo esperto e instancabile. Tanti i discussant con i quali gli ospiti si confronteranno: una comunità tutta palermitana, perché Palermo è un luogo interessante, un interessante punto di vista ma è soprattutto un'interessante griglia interpretativa del nostro tempo. Tanti, i volontari. Per un'altra parola chiave del nostro tempo: condivisione. In una città accogliente. Per il Comune di Palermo, primo sostenitore della manifestazione, il Festival delle Letterature migranti è una scelta strategica, che dice della città, del cammino percorso e del suo ruolo di pace e dialogo nel Mediterraneo, in un momento molto difficile".
FESTIVAL DELLE LETTERATURE MIGRANTI
TERZA EDIZIONE
PALERMO 4 - 8 OTTOBRE 2017
PROGRAMMA

LE SEZIONI TEMATICHE
Alfabeti
Ciò che ci accade intorno è sempre più complesso, molteplice e sfuggente. E se anche il racconto giornalistico ci mette a disposizione una certa quantità di informazioni, dandoci così la sensazione di sapere cosa effettivamente succede, al cospetto dell’ambiguità del contemporaneo a imporsi è il disorientamento. Provare a decifrare il nostro presente è allora un impegno e una responsabilità. Alfabeti è una sezione in cui ogni incontro, ragionando in chiave letteraria, geografica, politica e sociale, vuole fornire una serie di coordinate utili a una messa a fuoco del tempo che stiamo vivendo.
 
Lost (and Found) in Translation 
L’esperienza migrante determina in modo naturale una riflessione sul linguaggio. Perché insieme ai corpi viaggiano anche le parole: durante il viaggio alcune si perdono mentre altre, fino ad allora sconosciute, compaiono per la prima volta. In questa sezione ogni incontro riflette sul valore fondamentale della traduzione e della mediazione culturale. Sulla loro funzione, che è letteraria ed è etica: fabbricare un ponte di corda tra mondi diversi. Nella coscienza che tradurre vuol dire perdere e trovare, non coincidere ma avvicinarsi, e che la distanza che permane non è un’anomalia ma il luogo in cui l’umano si rivela.

Palermo a pezzi 
Diciamo «Palermo» e, come accade tutte le volte in cui nominiamo l’origine o un luogo al quale siamo legati, stiamo parlando allo stesso tempo di uno spazio reale e di un fantasma. Ogni palermitano – che lo sia da generazioni o da qualche mese – ha la sua città (spazio e fantasma), di solito perché quel pezzo di città coincide con la sua infanzia o perché è il quartiere in cui vive o che percorre tutti i giorni. In questa sezione si costruirà, un incontro dopo l’altro, «un pezzo» dopo l’altro – e utilizzando memoria personale, foto, mappe, cartoline, immaginazione – il racconto eterogeneo e necessariamente parziale di uno spazio (e del suo fantasma) complesso e inesauribile come Palermo.



Terre perse  
Terre perse è una doppia citazione: di Bufalino (Cere perse) e di Terra come luogo letterario (da Verga a Zola). Terre sono anche dei colori naturali. Terre perse potrebbero esser dunque degli scenari naturali che stingono come vecchi colori. Luoghi che smarriscono la loro storia e spingono alla fuga di una nuova storia, di una nuova identità. Terre perse dice di un rimpianto e di un esodo, di una storia e di una smemoratezza. 
Meticciati 
Siamo meticci. Lo siamo per struttura e per istinto. Meticcia è la nostra origine, meticcio è ciò verso cui muoviamo. A partire da questa constatazione, che vede nell’ibridazione non un’improvvisa anomalia ma una condizione naturale, in questa sezione si riflette sull’esperienza concreta della mescolanza – della miscela, del miscuglio, del crossing-over – che si esprime nella letteratura, nella musica, nel cinema, nel racconto giornalistico, nella relazione tra uomo e macchina, tra uomo e mondo vegetale, negli incroci tra fotografia e scrittura. Un itinerario naturalmente impuro all’interno del nostro essere umani.

Come stare al mondo 
Stare al mondo – lo sappiamo – non ha nulla di scontato, tanto che ogni giorno cerchiamo di capire come si fa. Perché – essendo il mondo qualcosa che sta tra l’enigma e il mistero – ciò che ci è toccato in sorte è di confrontarci col groviglio e di conoscerlo per farne qualcosa di buono. Questa sezione ospita gli interventi di chi tramite la scrittura narrativa, il saggio o il reportage giornalistico ha raccontato il groviglio delle migrazioni, della politica, dell’economia, della libertà e dei diritti, descrivendo cos’è la paura e cos’è il coraggio, e individuando nelle parole lo strumento più profondamente umano di stare al mondo.
Dialoghi
Nella letteratura possibile del quotidiano, i Dialoghi sul profondissimo cambiamento del nostro tempo costituiscono un genere essenziale. Confrontarsi sulla convivenza e l'interazione tra culture differenti, sulla formazione di una cittadinanza matura e consapevole, sulla contaminazione dei linguaggi e delle narrazioni, sulle modalità dell'informazione e sul cambiamento delle città: dei luoghi, dei punti di vista e delle rifrazioni attraverso le quali le città si costituiscono quali filtri per la decifrazione del reale. Nel fiume del cambiamento, i Dialoghi assicurano le condizioni essenziali alla comprensione del Contemporaneo: la migrazione delle conoscenze e la condivisione del giudizio



MARTEDI’3 OTTOBRE


Ore 18:00 Palazzo Branciforte - Sala dei 99 
Musica notturna: Dario Oliveri e Marco Betta raccontano le Variazioni Goldberg 
Si racconta che Bach abbia composto le Variazioni-Goldberg per attenuare l’insonnia del conte Hermann Karl von Keyserling, ambasciatore dell’Impero russo alle corti di Dresda, Varsavia e infine Vienna. Si tratta dunque di un’opera assolutamente esoterica – destinata infatti a un solo, esigentissimo ascoltatore – e caratterizzata, come un magnifico racconto a puntate, da una singolare varietà di atmosfere e colori espressivi. La ripresa finale dell’Aria d’apertura suggerisce l’ipotesi che il brano, per quanto lungo, possa essere ripetuto più volte e ancora e ancora, finché non giunga il sollievo del sonno. Marco Betta e Dario Oliveri raccontano la genesi dell’opera e ne indagano l’architettura e le misteriose simmetrie.
Ore 20:30 Teatro Massimo
Preview del festival 
Concerto BAHRAMI SUONA BACH / 1
Aria con 30 Variazioni (Variazioni-Goldberg) BWV 988
Nel 1741 si apre, con le Variazioni-Goldberg, l’ultima fase dell’esperienza creativa di Bach, in cui l’attitudine a concepire ogni singola opera come un ciclo coerente e riassuntivo di un dato sapere, s’intreccia con l’esigenza di far discendere tutto da un unico “seme” o idea musicale, così come accade per esempio nell’Offerta musicale (1747) e nel grande edificio incompiuto dell’Arte della fuga (1745-50). Eseguendo le Variazioni-Goldberg, Ramin Bahrami ci guida dunque attraverso un mondo-labirinto nel quale s’intrecciano rigore e sorpresa e la musica «dopo essersi inerpicata sulle pareti scagliose del più impervio contrappunto, e tra gli strapiombi del virtuosismo più esigente, se ne viene fuori con la beceraggine tenerella delle canzonette popolari» (Paolo Buscaroli).




MERCOLEDI' 4 OTTOBRE
Ore 10:00 Complesso monumentale di Sant’Antonino 
sezione Lost (and Found) in Translation
Dialogo e Letterature: il Fondo per le Traduzioni.
Il Parlamento dibatte sull’assenza di un fondo per il sostegno alle traduzioni, attivo in altri Paesi d’Europa. Lo sfruttamento dei traduttori, il disincentivo alle traduzioni in italiano da lingue diverse da inglese e francese, determina un impoverimento della qualità delle traduzioni. Ne discuteranno Marina Pugliano e Paolo Masini.
Modera il confronto Andrea Cusumano.
Ore 11:00 Complesso monumentale di Sant’Antonino 
sezione Dialoghi
Raccontare è sconfinare, è dialogare 
A cura dello "Specchio di carta". 
Se raccontare è dialogare, è sconfinare, gli scrittori protagonisti dell'incontro promosso dallo "Specchio di carta" si offrono diversamente esemplari. Maria Rosa Cutrufelli e Paolo Di Paolo migrano tra i generi letterari, tra passato e presente, tra cronaca e storia, tra identità e alterità intersecando una pluralità di voci, pronunce e invenzioni. La loro esperienza è segnata dal viaggio sia sul piano della biografia che sul piano della scrittura con esiti di particolare spessore conoscitivo. Modera l'incontro Domenica Perrone.
Ore 12:00 Complesso monumentale di Sant’Antonino 
sezione Dialoghi
Presentazione del Dottorato internazionale in Studi Culturali Europei/Europäische Kulturstudien
Il dottorato di ricerca in Studi Culturali Europei/Europäische Kultustudien, promosso dall’Università degli Studi di Palermo e dalla Henrich-Heine-Universität di Düsseldorf, è il primo dottorato italiano che offre un così ampio spettro formativo nell’ambito degli Studi culturali europei. Nell’ambito dell’ampio e articolato statuto interdisciplinare che caratterizza gli studi culturali internazionali, il dottorato palermitano s’interroga su questioni legate alle seguenti tematiche specifiche: letterature comparate, studi visuali ed estetica, studi sulla musica e la performance, studi di genere, filosofia politica e della cultura, studi geografici, antropologici e demografici nei contesti multiculturali. La riflessione sulla “migrazione” è al centro degli interessi del dottorato. Ne discuteranno insieme al coordinatore, Michele Cometa, Giulia De Spuches e Alessandra Di Maio.
Ore 15:00 Conservatorio “Vincenzo Bellini” – Sala Scarlatti 
Come Bach mi ha salvato la vita: Ramin Bahrami incontra gli allievi del Conservatorio “Vincenzo Bellini” 
Tra una prova e l’altra del suo concerto con l’Ensemble d’Archi del Conservatorio “Vincenzo Bellini”, Ramin Bahrami incontra gli allievi dell’istituto, raccontando il suo modo di concepire ed eseguire la musica di Bach: per gli allievi è un’occasione per dialogare con un grande maestro, magari anche attraverso la musica, suonando e confrontandosi – come in una piccola masterclass – su specifici temi o problemi del repertorio bachiano per strumento a tastiera.
Ore 15:30 La Cala 
Inaugurazione del Lungomare delle migrazioni e della terza edizione del Festival delle Letterature Migranti
Con la presenza del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Davide Camarrone, Direttore del Festival delle Letterature Migranti, Carlotta Sami, portavoce UNHCR, Rosario Perricone, Presidente dell’Associazione Festival delle Letterature Migranti, Ignazio E. Buttitta Presidente del comitato scientifico del Festival delle Letterature Migranti, Giorgio Vasta, curatore della sezione letterature, Agata Polizzi, curatrice del programma arti visive, Dario Oliveri, curatore della sezione musica, Andrea Inzerillo, curatore della sezione audiovisivo.
La storia di questa città inizia e coincide con il suo porto, la storia delle migrazioni, che ci hanno reso luogo d'incontro e di relazione e punto di osservazione al centro del Mediterraneo, assegna a Palermo e ai suoi abitanti un'identità migrante: coincidente cioè con la relazione medesima tra più popoli e culture. Nel corso degli ultimi vent'anni, dal porto di Palermo sono transitate decine di migliaia di migranti e la Cala è in qualche modo il simbolo di tutto questo. Per queste ragioni, si è deciso di ribattezzare la strada che circoscrive l'antico porto della Cala quale "Lungomare delle migrazioni" e di inaugurarlo il 3 ottobre 2017, in coincidenza con l'apertura del Festival delle Letterature Migranti, alla sua terza edizione.

Ore 16:30 Palazzo delle Aquile
 sezione Come stare al mondo 
Incontro di apertura del festival:
Le parole contro la violenza
Il terrorismo è ciò che accade quando non c’è più linguaggio, o quando il linguaggio è impazzito. Se invece si è ancora disposti ad accordare alle parole una funzione – a partire dalla loro capacità di dare forma al pensiero – il terrore incontra un argine. Continuare a far esistere il discorso vale dunque come metodo per procrastinare o vanificare del tutto la ferocia. In I soldati delle parole (Iperborea) Frank Westerman raccoglie le sue esperienze e le sue riflessioni sul valore imprescindibile della parola. Modera l’incontro Giorgio Vasta.
 
Ore 17:00 Archivio storico comunale
sezione Alfabeti 
Lessico del presente
Stare nel presente vuol dire confrontarsi con una serie di mutamenti che riguardano non solo lo spazio e le prassi ma anche – a volte prima di tutto – il linguaggio. In Piccolo lessico del grande esodo (minimum fax), i curatori Fabrice Olivier Dubosc e Nijmi Edres hanno raccolto ottanta lemmi tra i più critici e significativi del nostro tempo – da frontiera a clandestino, da identità a diritto, da naufragio a Mediterraneo. A dialogare con Fabrice Olivier Dubosc sulle parole del contemporaneo, Alessandra Sciurba.
Ore 17:30 Giurisprudenza – Aula Magna
sezione Come stare al mondo
Libere di scegliere: il femminile, i corpi, il diritto
Se anche sono stati e sono oggetto di lotte fondamentali, i diritti non sono mai definitivamente acquisiti e vanno sempre protetti. In Libere tutte. Dall’aborto al velo, donne nel nuovo millennio (minimum fax), Cecilia D’Elia e Giorgia Serughetti raccontano gli ostacoli che il femminile continua a incontrare, descrivendo storture, paradossi, plateali ingiustizie. Ostacoli ai quali il femminismo – che è una battaglia plurale, tanto femminile quanto maschile – è ancora in grado di opporsi.  Modera l’incontro Giulia De Spuches.
Ore 17:30 Arsenale della Marina Regia 
TOUR OPERATOR. Diario di Vite dal Mare di Sicilia 
La mostra Touroperator - realizzata in collaborazione con la Soprintendenza del mare e curata da Daniela Brignone - è una esposizione itinerante dal forte valore simbolico che presenta le opere dell’artista Massimo Sansavini realizzate con il legno degli scafi delle barche dei migranti. Inaugurazione della mostra che rimarrà visitabile fino al 22 ottobre.
Ore 18:00 Palazzo Branciforte - Sala dei 99
Il suono dell'Occidente
Nel 2014 Ramin Bahrami ha pubblicato un libro intitolato Il suono dell’Occidente, in cui traccia un canone ideale – ma al tempo stesso del tutto soggettivo – delle opere che hanno segnato la storia della musica occidentale, dal’Orfeo di Monteverdi ai 5 Pezzi per pianoforte op. 23 di Arnold Schönberg: «Le composizioni che ho scelto», scrive «sono nient’altro che puntini in una storia sterminata, ma puntini fondamentali, senza i quali il percorso della musica sarebbe stato diverso». Intorno a questi temi – la rilettura della storia, il rapporto con la tradizione, il futuro della musica – si dispiega liberamente il dialogo fra Ramin Bahrami, Davide Camarrone e Daniele Ficola. Modera l’incontro Dario Oliveri.

Ore 18:00 Palazzo delle Aquile
sezione Meticciati
Il Borgo e l’Ogliastra: il magico realismo delle isole.
Morte e sangue – tempesta e impeto – tra le vie del Borgo Vecchio di Palermo e le campagne dell’Ogliastra, in Sardegna. Omicidi e inutili indagini, fughe e dissipazioni. Le isole di Giosuè Calaciura e Gesuino Nemus addensano racconti magici, impastano la realtà con un lievito che sa di oceani e cordigliere, di foreste e animali fantastici. L’invenzione linguistica rifiorisce tra le erbacce dei tempi di abbandono, quando nulla sembra più riguardarci: il tuo destino non è il mio o il nostro; il silenzio inghiotte ogni più elementare cenno di solidarietà. Da un romanzo si dipana un mondo diverso, nel quale possiamo finalmente pronunciare le parole da non dirsi. Modera l’incontro Matteo Di Gesù.
Ore 18:00 Piazza Bellini
Juke box letterario
A cura di Editori allo scoperto
Letture espresse da una selezione di libri delle case editrici della rete palermitana Editori allo scoperto: il pubblico è invitato a scegliere quale brano ascoltare e un lettore-editore, armato solo di un leggio e della propria voce, animerà Piazza Bellini con le parole di autori contemporanei. Un gioco letterario che accorcia la consueta distanza fra casa editrice e pubblico. 
Ore 18:30 Archivio storico comunale
sezione Palermo a pezzi
Il passato futuro di Palermo: le reti e i segni.
Le reti, le trame, i segni. Il centro e le periferie: l’inversione singolare tra il nucleo e la sua rotazione. Palermo è stata riscritta mille volte: inchiostro su inchiostro, carta su carta; cancellata, per fiumi e pietre, e mai del tutto, mai fino in fondo. La città che ha smesso di reinventarsi, ha smarrito colori e voci: si è fatta grigia, uniforme. Ora che riemergono grafie e graffiti dimenticati, la paura del passato muta in paura del moderno. La migrazione contemporanea tra forme e architetture dice di linguaggi e di memoria. Con Gianfranco Marrone, Giuseppe Marsala e Andrea Sciascia. Modera e interviene Maurizio Carta.
Ore 19:00 Giurisprudenza – Aula magna
sezione Terre perse
Ripetizione: questo è un uomo
Nel racconto del fermo accidentale di un uomo e della sua istantanea caduta agli inferi, risuona il mai più dell’Adorno del dopo Auschwitz, proprio mentre esso continua a ripetersi, e con esso la domanda di Primo Levi e la fredda descrizione che Simone Weil fece di Norimberga. Nella conchiglia che non protegge e nella quale si ode l’eco di suoni inesistenti, lo scrittore siriano Mustafa Khalifa si è ritrovato per davvero. Tra le più raffinate traduttrici italiane contemporanee dall’arabo, Federica Pistono. Modera l'incontro Isabella Camera d’Afflitto.
ore 19:00 Palazzo Branciforte
sezione Meticciati
Inaugurazione mostra Il settimo uomo di John Berger 
con fotografie di Jean Mohr a cura di Contrasto 
L’esperienza di John Berger, fotografo artista e scrittore, di cui Contrasto ha pubblicato recentemente una versione rivista e aggiornata con fotografie di Jean Mohr viene presentata sotto forma di mostra-dossier. Il settimo uomo è uno dei primi saggi sul fenomeno allora nascente dell’immigrazione in Europa. Pubblicato per la prima volta nel 1975, è attuale più che mai. I flussi erano differenti. Le dinamiche le stesse. 
Con Michele Cometa, Alessandra Mauro e Maria Nadotti. Modera Agata Polizzi.
Ore 19:30 Archivio storico comunale
sezione Palermo a pezzi
La Conca e il Qanat: il sopra e il sotto di Palermo.
Abbiamo smesso di abbracciare gli alberi: scompaiono come le lucciole, i loro nomi dicono di un tempo lontanissimo. La sparizione degli agrumi – sotto il cemento della città nuova – è quasi un addio fra sconosciuti. Se il Sacco di Palermo sa di smemoratezza, di una cappa oscura e antica, resta la trama di antichi acquedotti, dell’invenzione romana, della sapienza araba dei Qanat e della reinvenzione illuminista degli scammarati, dovuta a quel Pietro Lanza di Scalea che con l’acqua condusse in Sicilia il metodo degli enciclopedisti. In luogo delle paludi, nacquero gli agrumeti, nella città dei viridaria e dei giardini descritti dal poeta andaluso Ibn Jubayr Abii. A discuterne Giuseppe Barbera e Pietro Todaro. Modera Paolo Inglese.
 
Ore 21:00 Archivio storico comunale
sezione Meticciati
Umano, troppo umano: delegare al robot
I fondi di memoria condivisa e le modalità di trattamento, la delega di un numero elevato di scelte quotidiane al calcolo probabilistico, determinano una crescente cessione di sovranità alla macchina. Il Golem di Meyrink, Io, Robot di Asimov e Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Dick, saranno interpretati da un robot di ultima generazione, di fattezze ormai prossime a quelle umane. A dibatterne, Antonio Chella e Francesca Picone. Modera l’incontro Rosario Perricone.
Ore 21:00 Teatro Biondo 
Lingua di cane 
di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx
Lingua di cane è la lingua di chi non è più considerato un uomo, degli esseri umani invisibili, senza nome, vissuti su un confine oltre cui la morte diventa un appuntamento più che una fatalità. Lingua di cane è, in realtà, un pesce di mare della famiglia Pleuronectidae, una sogliola, che vive adagiata sui fondali sabbiosi, piatta come una lingua di cane che sta lì, invisibile, con le sue braccia aperte, come uno di quei tanti morti che in quello stesso fondale invisibili lo sono sempre stati e che, forse, sono nati per essere invisibili, per attraversare una vita come si attraversa un deserto, senza speranze, senza possibilità. 
In collaborazione con il Teatro Biondo e il Teatro Bastardo.
Ore 21:15 Piazza Bellini
Saluti inaugurali dall’Arci Palermo 
Ore 21:30 Piazza Bellini 
Preziosa Salatino su Pier Paolo Pasolini 

Ore 22:30 Piazza Bellini 
Yousif Lateef Jaralla 

GIOVEDI' 5 OTTOBRE
Ore 9:30 Scuole
Gli autori del Festival delle Letterature Migranti incontrano gli studenti
Ore 11:00 Complesso monumentale di Sant’Antonino 
sezione Terre perse
Tradurre le letterature post-coloniali
Se tradurre è sempre una sfida, tradurre le letterature postcoloniali è una sfida ancor più avvincente e delicata: maneggiando con cura specificità culturali, ibridismo e contaminazioni linguistiche, il traduttore ci consegna realtà spesso lontane dalla nostra. Daniele Petruccioli, traduttore e scout editoriale dal portoghese, dal francese e dall’inglese, voce italiana di grandi nomi della letteratura africana tra cui Mia Couto e Alain Mabanckou, dialoga con Alessandra Di Maio. 
Ore 11:00 Conservatorio “Vincenzo Bellini” - Sala Scarlatti
Prova generale aperta agli studenti con Ramin Bahrami
Assistere a una prova generale è come lanciare uno sguardo dietro il sipario, vivendo con alcune ore di anticipo le emozioni del concerto vero e proprio. Alla magia dell’ultimo ritocco, del passaggio riprovato ancora una volta alla ricerca della perfezione, si aggiungono il piacere di un’atmosfera del tutto informale e l’occasione di incontrare personalmente gli artisti: tutto questo, e altro ancora, nell’anteprima del concerto di Ramin Bahrami insieme con i Solisti e Ensemble d’Archi del Conservatorio “Vincenzo Bellini” (direttore Ignazio Maria Schifani). La prova sarà preceduta da una presentazione di Dario Oliveri. 
Ore 12:00 Complesso monumentale di Sant’Antonino 
sezione Come stare al mondo
Il volo d’Europa: dalle coste africane a Creta.
Il catino che si è fatto Oceano, il mare di mezzo tra mille mondi, bagna le rive meridionali della speranza e settentrionali della disperazione. Europa, rapita da Zeus sulle rive fenicie, muore in Grecia: a Creta, dove fu condotta; nelle isole: nell’egoismo di Malta, nel voltafaccia italiano in Sicilia e Lampedusa, nel Brexit dell’isola di Churchill. L’abisso nel quale precipita la recente coscienza d’Europa, ospita il sogno dei padri fondatori, e De Gasperi disse che non vi era Europa senza le “coste africane del Mediterraneo”. Da quell’abisso, si riemerge riconoscendo la libertà di migrare. Con Flore Murard Yovanovitch e Valerio Calzolaio conversa Salvatore Cavaleri.
Ore 16:30 Giurisprudenza – Aula magna
sezione Terre perse
Il lavoro e l’arte della ricerca: Antonino Buttitta
La conoscenza del tempo antico e dei luoghi lontani: dei riti e delle sapienze popolari, delle fiabe e dei miti. La scuola di antropologia di Palermo e le sue relazioni con lo strutturalismo francese. Il fondamento teorico della ricerca contemporanea, tra narrazioni raccolte una ad una e i testi di grandi autori. Bagheria, Palermo, la Sicilia, il Mediterraneo. Vita e opere di uno straordinario cercatore. A pochi mesi dalla scomparsa di Antonino Buttitta, il ricordo di allievi e colleghi. A discutere del suo ultimo libro, Mito. Fiaba. Rito, e del suo libro intervista, Orizzonti della memoria, Gabriella D'Agostino e Paolo Fabbri. Modera l’incontro Antonino Cusumano.
Ore 17:00 Archivio storico comunale
sezione Meticciati
Le ininterrotte relazioni della parola
L’età delle parole è un non detto delle nostre letterature. Nella poesia, rigonfiano le loro cellule avvizzite. Le parole si nutrono di altre parole. Nel Museo delle relazioni interrotte, la raccolta di Mia Lecomte, ogni poesia è figlia di una suggestione, il gioco delle relazioni si snoda tra luoghi e cifrari. Sconfinando, calpestando i solchi di altri passaggi. Modera l’incontro Isabella Camera d’Afflitto.
Ore 17:00 Museo Salinas
Danze e racconti orali della comunità Tamil di Palermo 
Ore 17:30 Palazzo delle Aquile
sezione Terre perse
Tutte le coppie sono miste
Quante Afriche esistono? Quante, da occidentali, siamo stati in grado di immaginarne? E come sono fatte? Nei loro rispettivi romanzi – Non cercare l’uomo capra (Laurana) e Lo sposo africano (Cairo) – Irene Chias ed Elisabetta Jankovic mettono in relazione l’Europa, ed esattamente Milano, con un’Africa – il Senegal e non solo – al contempo reale e immaginaria, dando forma a due narrazioni che in chiave sentimentale ed erotica chiariscono che ogni coppia – sempre, da sempre – è necessariamente mista. Modera l’incontro Totò Rizzo.

Ore 18.00 Libreria San Paolo – Sala Alberione 
sezione Dialoghi
I diritti del cielo e della terra
I rappresentanti delle grandi religioni monoteiste dialogano intorno al tema dello ius soli. Il contributo degli uomini di fede alle domande sulla cittadinanza, sull’integrazione, sui diritti civili e politici, è fondamentale per costruire una società aperta e plurale. Con l’occasione verrà presentata la collana di libri curata dalla Coreis, che nasce dall’esperienza del dialogo interreligioso. La finalità della collana consiste nell’intessere un confronto costante al fine di lodare, ciascuno con la propria identità, Dio e vivere nel rispetto reciproco.
Intervengono: Yahya Sergio Yahe Pallavicini, Evelyn Aouate, Peter Ciaccio, Pietro Magro. Modera Fernanda Di Monte.
Ore 18:00 Giurisprudenza – Aula magna
sezione Alfabeti
Il nostro passato oscuro: l’Albania, l’Etiopia, l’Italia
La Storia è quella cosa che a volte collega ma molto più spesso taglia spazio e tempo come una lama che divide le esistenze. In Il tuo nome è una promessa (Einaudi) e in Sangue giusto (Rizzoli), rispettivamente Anilda Ibrahimi e Francesca Melandri raccontano due storie in cui la presenza italiana in Albania e in Etiopia non se ne resta ferma nel passato ma, viaggiando nello spazio e nel tempo, fa irruzione nel presente scompaginando i destini e modificando nel profondo la percezione dell’umano. Modera l’incontro Sara Scarafia.
Ore 18:00 Teatro Garibaldi
sezione Dialoghi
Incontro e Proiezione 
Calais Children: a case to answer
di e con Sue Clayton
Sue Clayton ha passato gli ultimi sette mesi investigando e filmando il destino dei 1900 minori non accompagnati che furono scoperti nella giungla di Calais quando questa fu sul punto di essere distrutta nell’ottobre del 2016. Il su film Calais children: a case to answer documenta la loro lotta per essere accettati dal Regno Unito, la loro dispersione nei centri in giro per la Francia e in alcuni casi il ritorno a Calais, adesso sotto il controllo poliziesco mentre loro e chi li ha supportati vengono criminalizzati dallo stato francese. Modera Alessandra Rizzo. Saluti di Roberto Albergoni, direttore generale Manifesta 12. 
Ore 18:00 Piazza Bellini
Juke box letterario
A cura di Editori allo scoperto
Letture espresse da una selezione di libri delle case editrici della rete palermitana Editori allo scoperto: il pubblico è invitato a scegliere quale brano ascoltare e un lettore-editore, armato solo di un leggio e della propria voce, animerà Piazza Bellini con le parole di autori contemporanei. Un gioco letterario che accorcia la consueta distanza fra casa editrice e pubblico. 
Ore 18:30 Archivio storico comunale
sezione Lost (and Found) in Translation
Falsi d’autore. Guida pratica per orientarsi nel mondo dei libri tradotti
La figura del traduttore viene spesso rimossa non solo dalle copertine, ma anche dalla coscienza di chi produce e legge libri tradotti. Daniele Petruccioli, traduttore e scout da francese, inglese e portoghese, ha scritto Falsi d’autore (Quodlibet), una piccola guida semiseria che con ironia e garbo ci invita a essere lettori “ecosostenibili”, consumatori consapevoli di libri, e ci illustra la “filiera” del libro tradotto, spiegandoci come capire se la traduzione ci piace o no. Modera Alfonso Geraci.
Ore 19:00 Palazzo delle Aquile
sezione Palermo a pezzi
Gli altri palermitani
Accogliente e problematica, calorosa e disarmante, la città di Palermo può inghiottire o rigettare, senza fare differenze tra chi è appena arrivato e chi ci vive da millenni. Tra le mille traiettorie umane che intersecano questo luogo nel tempo e nello spazio, c’è chi diventa palermitano. Per tutti Palermo è la stessa eppur diversa, e qui l’artista austriaco Uwe Jaentsch e la scrittrice georgiana Ruska Jorjoliani si confrontano per visioni e punti di vista sulla loro paradossale e caleidoscopica città. Modera Giorgio Mega.
Ore 19:30 Archivio storico comunale
sezione Meticciati
Foreign peacemakers: i tabù narrati.
Il linguaggio del reportage sconfina nel narrative journalism, strumento di infinite possibili contaminazioni. Nel Paradiso del turismo, le Maldive, si cela l’inferno del terrorismo jihadista, e Francesca Borri, attingendo alle fonti, dice di “un confino”, di “una trappola”. Non visti e non detti che paiono ancora più incredibili se riferiti all’oggetto di quotidiane narrazioni: è il caso della Siria, straziata da anni da un conflitto che ha costretto all’esilio interno o esterno circa la metà della popolazione, con 500 mila vittime. A Shady Hamadi, giornalista e scrittore italo siriano, si deve un ritratto limpido della Siria di oggi. Modera il confronto Maike Albath.


Ore 21:00 Piazza Bellini
sezione Palermo a pezzi
Il riflesso del sangue: istantanea di una grande fotografa.
La scelta della fotografia come emancipazione e il racconto per immagini di una guerra condotta per le strade di una città afasica, smemorata. L’arte, la coltivazione del ricordo e la rinascita. Letizia Battaglia è passata per le più rilevanti esperienze culturali della città e per il giornale L’Ora ha mostrato gli omicidi e il volto rabbioso degli assassini, i luoghi dell’emarginazione e i volti radiosi dei popoli che nel tempo li hanno abitati. Modera l’incontro Eleonora Lombardo.
Ore 21:00 Conservatorio “Vincenzo Bellini” - Sala Scarlatti
Concerto
BAHRAMI SUONA BACH / 2
Ramin Bahrami considera Bach un “grande viaggiatore”, che senza mai uscire dai confini della Germania è stato capace di far migrare verso le sue opere i ritmi, le melodie, i linguaggi di popoli e tradizioni lontanissimi fra loro. La musica di Bach è dunque lo specchio di un mondo ideale, «dove l’Oriente e l’Occidente si amano e si divertono insieme, dove il nero fa l’amore con il bianco, dove il tedesco si innamora del ritmo siciliano, dove tutto è al servizio della perfezione e della bellezza». Non a caso, la performance di Ramin Bahrami con l’Ensemble d’Archi del Conservatorio “Vincenzo Bellini” diretto da Ignazio Maria Schifani comincia infatti con un omaggio all’amore di Bach per l’Italia e in particolare per la musica di Vivaldi. Al Concerto per mandolino e archi Rv. 425 (solista Raffaele Pullara) fanno seguito due grandi capolavori bachiani: il Concerto per 2 violini BWV 1043 (solisti Riccardo Porrovecchio e Riccardo Obiso) e il Concerto per 2 pianoforti BWV 1060, nel quale Ramin Bahrami si esibisce al fianco di Dorotea Cei.
Ore 21:00 Palazzo Branciforte - Sala dei 99
The Seasons in Quincy: Four Portraits of John Berger
di Bartek Dziadosz, Colin MacCabe, Christopher Roth, Tilda Swinton
Gran Bretagna 2016 / 90’ / v.o. sott. it.
Quattro ritratti per quattro stagioni: Tilda Swinton insieme a un regista, uno scrittore e un musicista vanno a trovare John Berger nella sua casa di Quincy, dove si è trasferito dagli anni Settanta. Nelle conversazioni che ne scaturiscono, divise in quattro distinti capitoli, emerge il ritratto di un pensatore, di un uomo, di un artista i cui lavori continuano ad animare la riflessione contemporanea. Presentato alla 66esima edizione del Festival di Berlino nel 2016.
Ore 22:00 Piazza Bellini
Booku Ndal - rap/talk
Booku Ndal è una brocca da cui si beve tutti insieme ed è il nome che tre ragazzi arrivati in Europa da Senegal e Gambia hanno scelto per il loro gruppo rap. La loro amicizia è nata ascoltando musica insieme e, dopo qualche esibizione in pubblico, hanno deciso di fondare una band. A cura del centro di accoglienza Asante che ospita i tre ragazzi. 
Ore 22:30 Piazza Bellini
Trio Nahawand
Nahawand è uno fra i tanti modi musicali utilizzati all'interno della musica appartenente al mondo islamico, dalla Persia al Marocco. Il Trio nasce nel 2013 dall’incontro di tre dei docenti della Scuola di musica e danze di Tavola Tonda. Il progetto musicale s'incentra sullo studio e la riproposizione di musiche provenienti da diversi luoghi in cui la cultura islamica si è insediata, dal Marocco all'Iraq, dalla Turchia all'Egitto. 


VENERDI’ 6 OTTOBRE
Ore 9:30 Scuole
Gli autori del Festival delle Letterature Migranti incontrano gli studenti
Ore 11:00 Complesso monumentale di Sant’Antonino 
sezione Dialoghi
Narrazioni migranti: bilinguismo di scrittura e modernità 
Un immigrato musulmano che cresce in Europa, fra le contraddizioni di un Islam strumentalizzato dagli stessi musulmani e le reazioni delle estreme destre. L'opera prima di Youssef El Barodi, in corso di pubblicazione da Gallimard, sceglie il francese; il secondo romanzo, in corso di preparazione, opta invece per l'inglese. Un breve viaggio nell'immaginario multilinguistico di una scrittura in fieri, in cui attraverso il francese e l'inglese risuonano l'arabo, il turco, l'ebraico, i sogni e i paesaggi culturali incontrati da questo autore belga di origini marocchine che ha scelto le isole Eolie, e Palermo, per scrivere e tradurre in parole i conflitti e le scommesse della modernità. Modera l’incontro Antonio Lavieri. A cura della Società italiana di traduttologia.
Ore 11.30 Liceo Cannizzaro - Aula Magna 
sezione Dialoghi
Welcome!
Welcome! (San Paolo, 2017) è un testo pensato per gli adolescenti, i giovani e gli educatori che cercano uno strumento semplice e pratico per riflettere su un tema tanto dibattuto: l'accoglienza e l'inclusione di uomini e donne che giungono nel nostro Paese nella speranza di un futuro migliore. Uno strumento che invita ad augurare, con convinzione e ottimismo, «Benvenuti in Europa!» ai nuovi arrivati. Giusy Tumminelli e Sebastian Intellisano, ne discutono con Emiliano Abramo, autore del libro. 
Ore 12:00 Palazzo Fernandez – Accademia di Belle Arti 
sezione Palermo a pezzi 
Open Art Museum
Oggetto del dibattere è la necessità di riflettere sulla “resurrezione” del lungomare iniziata da diversi anni in tutte le città-porto come inevitabile processo di affermazione dei movimenti culturali e popolari, necessità dettata dalle mutazioni sociali e urbane delle società contemporanee. Obiettivo è creare anche a Palermo un parco pubblico di opere e installazioni che avvicini la collettività all’arte e alla bellezza educando ad una fruizione condivisa e consapevole dell’area e delle opere stesse. Una contaminazione tra arredo urbano e didattica dell’arte, un naturale riappropriarsi di porzioni di città che appartengono all’identità di ciascuno. Ne discutono Andrea Cusumano, Enzo Fiammetta, Sebastiano Tusa, Emilia Valenza e Mario Zito. Coordina l'incontro Davide Camarrone.
Ore 16:30 Archivio storico comunale
sezione Palermo a pezzi
Cave e ipogei: spettacolo e misteri.
Da Palermo si dipartono strade per ogni luogo del mondo, e talvolta non è vero il contrario. Questa città può essere ad un tempo oggetto di narrazioni, luogo d’incontro e trama e strumento d’osservazione del mondo, codificando la propria esperienza. Contaminando il racconto di Piero Violante, s’affronterà il tema della città sotterranea: delle sue cave, teatri nei Sessanta à la parisienne, e dei suoi ipogei, col romitaggio di San Caloiru a Casa Professa, a pochi passi da un altro luogo ermetico: Rua Formaggi. 
Ore 17:00 - Museo Salinas
sezione Terre perse
Migrazioni e Mediterraneo 
L’Europa muore ai suoi confini, a Oriente e Occidente, tra nazionalismi e secessioni. Il primo rantolo, in Grecia, dove nacque, per il ratto d’Europa da parte di Zeus. Tracce del Mito cretese, tra le metope di Selinunte conservate al Museo Salinas, a Palermo. Storia di migrazioni, la storia d’Europa. Di incontri tra civiltà. Ne discutono Michel Gras, Francesca Spatafora, e Davide Camarrone. 
Ore 17:00 Palazzo delle Aquile
sezione Lost (and Found) in Translation
Mediterraneo d’Irlanda: tradurre l’intraducibile
Tradurre è sempre una sfida, un’avventura, un’azione folle e bellissima che ha per obiettivo quello di riuscire – come notava Umberto Eco – a dire quasi la stessa cosa. Cosa vuol dire allora confrontarsi con quei libri che, per come sono fatti, sembrano strutturalmente intraducibili? Ce lo raccontano Moshe Kahn, che ha tradotto in tedesco Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo, e Fabio Pedone, che (con Enrico Terrinoni) ha tradotto Finnegans Wake di James Joyce. In un dialogo che mescola il Mediterraneo all’Irlanda, la storia di due traduzioni impossibili.
Modera l’incontro Maike Albath.
Ore 17:00 Missione speranza e carità
sezione Dialoghi
Biagio. Un film di Pasquale Scimeca
Oggi Biagio Conte, conosciuto da tutti a Palermo come Fra Biagio, gestisce la comunità più numerosa del sud Italia, dove trovano accoglienza 1.500 persone. Il film di Pasquale Scimeca narra di Biagio Conte, del suo percorso di vita, delle sue scelte radicali e rivoluzionarie che ne hanno fatto un uomo giusto, uno dei pochi uomini giusti che ancora abitano questo pianeta. Al termine della proiezione cena sociale in compagnia degli ospiti della Missione di Speranza e Carità e festa con danze e spettacoli delle comunità migranti.
Ore 17:30 Giurisprudenza – Aula magna
sezione Meticciati
Con le parole: musica per la vita quotidiana
Una minuziosa biblioteca di note e appunti, storie note e ignote - mille dettagli classificati per rivelazioni e ombreggiature - può dar vita ad un vivido affresco narrativo, ad un vocabolario di infinite relazioni tra nota e nota, preziose annotazioni a margine di lezioni e studi. Pietro Leveratto, musicista, docente di composizione Jazz al Conservatorio di Genova e scrittore raffinatissimo, ci conduce per vie insolite a inedite prossimità a musicisti di ogni tempo e genere. Modera l’incontro Dario Oliveri.
Ore 18:00 Archivio storico comunale
sezione Come stare al mondo
Tanatopolitica: jihad e democrazie.
La spettacolarizzazione della morte sembra obbedire alle tecniche propagandistiche di un nuovo autoritarismo. La fragilità della critica liberale è legata al rimosso originario sul totalitarismo novecentesco? E le odierne retoriche sul terrorismo risentono delle cesure alla moderna distinzione tra teologia e politica? Nel suo Terrore e modernità (Einaudi), Donatella Di Cesare discuterà con Davide Camarrone del rapporto tra culture democratiche e guerre sante. 
Ore 18:00 Museo Salinas
sezione Lost (and Found) in Translation
Serena Vestrucci /Things become clear after billions of years
Una narrazione sottile e alquanto intimistica, che attraverso due lavori dell’artista italiana Serena Vestrucci (1986) - L O S T, 2016; Chi cammina sulla neve fresca senza voltarsi non lascia impronte,  2016 - racconta la possibilità di perdersi e di ritrovarsi grazie alle parole, alla loro capacità di trasformarsi e significare, di costruire un rapporto tra le persone divenendo “codice condiviso”. Un progetto che diventa metafora del tempo con cui vengono acquisiti e in parte metabolizzati, i processi di comprensione dei fenomeni umani, siano essi intellettuali o sociali. Inaugurazione dell’esposizione, performance e a seguire reading poetico di Mia Lecomte.
Ore 18:00 Piazza Bellini
Juke box letterario
A cura di Editori allo scoperto
Letture espresse da una selezione di libri delle case editrici della rete palermitana Editori allo scoperto: il pubblico è invitato a scegliere quale brano ascoltare e un lettore-editore, armato solo di un leggio e della propria voce, animerà Piazza Bellini con le parole di autori contemporanei. Un gioco letterario che accorcia la consueta distanza fra casa editrice e pubblico. 
Ore 18:30 Palazzo delle Aquile
sezione Meticciati
Parole mutanti: la storia di due romanzi meticci
Le parole migrano, si mescolano, sono mutanti. Muovendo da questa consapevolezza, ci sono scrittori che oltre a raccontare una storia inventano deliberatamente una loro lingua. Come in Cartongesso (Einaudi), dove Francesco Maino dà forma a un idioma ossessivo che ibrida i codici della giurisprudenza e il veneto più ancestrale, e in Il cinghiale che uccise Liberty Valance (minimum fax), in cui Giordano Meacci attinge a quel «grembo» della lingua italiana alla confluenza tra Umbria e Toscana. Modera l’incontro Francesco Romeo.
Ore 19:00 Giurisprudenza – Aula magna
sezione Alfabeti
Il mondo visto da un carcere: il codice Gramsci.
Ragionare di politica e letteratura guardando al tempo futuro, ha proiettato l’opera di Gramsci tra gli essenziali codici di decifrazione del Contemporaneo. Nel chiuso del carcere nella difficile condizione dell’esilio, un intellettuale del Novecento ha ipotizzato una rottura del blocco intellettuale (agrario) e il formarsi di una tendenza rivoluzionaria. Nell’ottantesimo della sua scomparsa, e partendo dalla biografia Antonio Gramsci 1891-1937 (Sellerio) scritta dallo scomparso Antonio A. Santucci, discuteranno dell’attualità del suo pensiero Salvatore Nicosia e Piero Violante.
Ore 19:30 Archivio storico comunale
sezione Alfabeti
Prima di Trump: quarantacinque ritratti di presidenti degli Stati Uniti d’America
Dopo l’8 novembre 2016, il giorno in cui Trump è diventato il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, l’America è percepita come un enigma, allo stesso tempo anomalo e coerente. In Mr. President. Da George Washington a Donald Trump (CasaSirio, con le illustrazioni di Andrea Bozzo), Fernando Masullo viaggia nel tempo – partendo da George Washington, passando per Lincoln e Roosevelt, fino ai Bush e a Obama – mettendoci a disposizione quarantacinque ritratti indispensabili a comprendere il presente (nordamericano, e non solo). Modera l’incontro Alessandra Di Maio.
Ore 20:00 Piazza Bellini 
sezione Palermo a pezzi
Attraverso Palermo: lo spazio
Dai primi di settembre fino ai giorni del festival, sei minori stranieri non accompagnati e quattro tutor selezionati tra gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo hanno condiviso un laboratorio documentario intitolato Attraverso Palermo. Guidati da due film-maker, Letizia Gullo e Pierfrancesco Li Donni, i ragazzi hanno esplorato la città concentrandosi sullo spazio e sul linguaggio. In questo incontro, i docenti del laboratorio e i partecipanti – Mustapha Bamba, Luca Capponi, Bassirou Dembele, Toumani Diabate, Khaoussou Diassigui, Michelangelo Ferrara, Alessia Foraggio, Filippo Gobbato, Gassimou Magassouba, Yahaya Tarnagda – mostreranno i corti in cui raccontano quella che è la loro percezione dello spazio che abitano: pezzi di una città che, osservata da una nuova prospettiva, compongono una mappa intima e inedita di Palermo.
Ore 21:00 Palazzo Branciforte - Sala dei 99
Arcipelaghi
di Giovanni Columbu
Italia 2011 / 95' / drammatico
Un bambino assiste involontariamente a un furto di cavalli in un ovile e viene barbaramente ucciso. Dopo avere inutilmente atteso giustizia, la madre decide di affidare a un altro figlio, anch'esso poco più che un bambino, l'atroce compito di vendicare il fratello durante lo svolgimento di una festa nel paese. I concetti di onore, famiglia, rispetto, omertà, giustizia e vendetta si intrecciano in una Sardegna vigile e silenziosa.
Ore 21:00 Piazza Bellini 
sezione Come stare al mondo
Razzisti senza saperlo (e a volte sapendolo)
A volte il razzismo trapela dal linguaggio e dai comportamenti, a volte dalle politiche. Non si tratta di un razzismo intenzionale e mirato, ma di quell’impulso discriminatorio di chi razzista non si sente. In Non sono razzista, ma. La xenofobia degli Italiani e gli imprenditori politici della paura (Feltrinelli), Luigi Manconi e Federica Resta concentrano la loro attenzione proprio sui razzismi involontari, sui pregiudizi residuali, su una xenofobia tanto più pericolosa perché sempre meno avvertita, dunque più facilmente strumentalizzabile. Modera l’incontro Clelia Bartoli.
Ore 22:00 Piazza Bellini
Dylan. Bob Dylan
con Giordano Meacci 
Ognuno di noi ha il suo Dylan. Il proprio privatissimo genio di Duluth che, per più di mezzo secolo, ci ha accompagnato in versi fino a qui. C’è il Menestrello a ruota libera, il Duellante country, il Visionario ispirato, il Rocker salvato, l’Infedele, il Bluesman elettrico, il Crooner. Tutte etichette parziali che ognuno di noi s’è trovato, nel tempo, per raccontarsi quella nota tra le altre che ci ha incantato, quel titolo di disco che ha condizionato la nostra visione di un amore; o di una scomparsa, una perdita, un viaggio sospeso, una risata. I milioni di appropriazioni indebite e necessarie che ogni giorno – da più di mezzo secolo - strìngono Robert Allen Zimmerman all’angolo della sua Leggenda. "Dylan. Bob, Dylan" è anche un modo per spiegare a canzoni perché, da quel 1961 newyorchese, Bob Dylan fa parte della vita di ognuno di noi.

SABATO 7 OTTOBRE
Ore 9:30 Scuole
Gli autori del Festival delle Letterature Migranti incontrano gli studenti
Ore 11:00 Archivio storico comunale
sezione Come stare al mondo
L’inizio di questa fine: un breve viaggio nel passato del nostro presente 
La globalizzazione si è rotta e i cocci sono nostri. Vale a dire che nel volgere di una ventina d’anni tutto ciò che si era immaginato come qualcosa di positivo, o per lo meno di possibile, si è rivelato via via sempre più assurdo e insostenibile. In Tutto è in frantumi e danza (La nave di Teseo), Guido Maria Brera ed Edoardo Nesi raccontano il nostro tempo da due prospettive diverse e compenetrate, quella dell’economia e quella della letteratura, chiarendo che nulla di quanto caratterizza il nostro presente è accaduto per caso. Modera l’incontro il Sindaco Leoluca Orlando.
Ore 11:30 Moltivolti
sezione Lost (and Found) in Translation
Translation Slam su un testo di Jonas Hassen Khemiri
Una sfida di traduzione è una formula che consente di curiosare nell’officina del traduttore, che ha l’arduo compito di “dire quasi la stessa cosa” in un’altra lingua. Alessandro Bassini e Laura Cangemi, due traduttori d’esperienza, si sfidano su un testo di Jonas Hassen Khemiri, uno dei più interessanti autori svedesi del momento, di origine tunisina. Il pubblico è invitato a intervenire nella discussione sulle strategie traduttive scelte. Non occorre conoscere lo svedese per partecipare. Moderano Barbara Teresi ed Eva Valvo.
Ore 12:00 Steri – Sala delle verifiche 
sezione Alfabeti
Gili Lavy 
Divine Mother
Progetto di Fondazione Merz / PUNTE BRILLANTI DI LANCE per il Festival delle Letterature Migranti
Gili Lavy (Gerusalemme 1987) lavora principalmente realizzando film d’artista, che prendono la forma di grandi installazioni. Le sue opere esplorano costantemente il rapporto tra credenze, religione e identità, interrogandosi sull’effetto che il tempo e i rituali hanno nel creare e nel distruggere. Divine Mother è un’opera girata in un monastero femminile di Gerusalemme e tratta il tema della morte, ed è un lavoro ricco di riferimenti dove la religione è solo un aspetto marginale, piuttosto una riflessione sulla ritualità presente nelle nostre azioni come nell’architettura, un lavoro di grande spiritualità e interazione tra uomo e ambiente esterno.

Ore 12:30 Giurisprudenza – Aula magna
sezione Terre perse
Quel che ancora ci racconta il Viaggiatore leggero.
La scoperta del mondo e la disillusione, nei testi di Alexander Langer raccolti da Adriano Sofri, pubblicati oramai più di vent’anni orsono, e ancora capaci di dire del nostro tempo. La conversione ecologica e i nuovi conflitti. Nella scrittura densa del Viaggiatore leggero, tra adolescenza e maturità, vocazioni e ascolto, l’esame attento del presente ha un esito profetico. La lettura dei semi, diceva un tempo della stagione. Tutto nel microcosmo del Trentino Alto Adige: tra Italia, Austria e Jugoslavia, sul doppio crinale di guerre e mutamenti. Fino alla stesura di un “Tentativo di dialogo per la convivenza interetnica”. Di Alexander Langer discutono Luigi Manconi e Davide Camarrone.

Ore 16:00 Église
sezione Lost (and Found) in Translation
Il libro più intraducibile del mondo: immaginazioni intorno a una scrittura immaginaria
Una quarantina d’anni fa Luigi Serafini comincia a dare forma a un libro, il Codex Seraphinianus, che nel corso del tempo ha affascinato autori che vanno da Italo Calvino a Giorgio Manganelli a Tim Burton. Composto in una scrittura «asemica», vale a dire priva di significato, il codex di Luigi Serafini è un capolavoro visionario, una fantaenciclopedia in cui ogni sapere tradizionale converge per dissolversi: un libro letteralmente – e meravigliosamente – intraducibile. A dialogare con l’autore Fulvio Abbate.
Ore 16:30 Archivio storico comunale
sezione Palermo a pezzi
Il secolo di piombo: la riduzione di Palermo.
Una guerra combattuta in tempo di pace e durata più di un secolo, può esser raccontata? Con le mutazioni, le interruzioni e le riprese ostinate di un fenomeno radicato nell’inconscio di un popolo intero. Degli ultimi settant’anni, si occupa il racconto di Piero Melati: la Sicilia fu l’incudine di un ferro fuso altrove, e qui si batté e fu snudato. Nel buio della città addomesticata: dal Siglo de Oro al secolo di piombo. Modera l’incontro Davide Camarrone.
Ore 17:00 Giurisprudenza – aula magna 
sezione Alfabeti
La nostra cultura nazionale: riflessioni intorno a ciò che siamo
All’inizio sembrava solo una fase che nel giro di poco si sarebbe esaurito. Via via ci si è invece resi conto che le ragioni delle viscere – le più bieche e semplificanti – sono diventate non solo centrali ma soprattutto costanti, riducendo gran parte del discorso pubblico nazionale a un qualunquismo sempre più aggressivo. In La gente (minimum fax) e in Lumpen Italia. Il trionfo del sottoproletariato cognitivo (Ipoc), Leonardo Bianchi e Davide Miccione riflettono su ciò che sta accadendo alla sostanza culturale del nostro Paese. Modera l’incontro Giorgio Vasta.
Ore 17:00 Piazza Bellini
Juke box letterario
A cura di Editori allo scoperto
Letture espresse da una selezione di libri delle case editrici della rete palermitana Editori allo scoperto: il pubblico è invitato a scegliere quale brano ascoltare e un lettore-editore, armato solo di un leggio e della propria voce, animerà Piazza Bellini con le parole di autori contemporanei. Un gioco letterario che accorcia la consueta distanza fra casa editrice e pubblico. 
Ore 17:30 Palazzo delle Aquile
sezione Terre perse
Ascoltare i luoghi: l’Italia e il suo paesaggio fragile
Il paesaggio è quel patrimonio che per tante ragioni tendiamo a dissipare. Per interessi economici, per incapacità progettuale oppure per trascuratezza, il rischio che corriamo è quello di non comprendere che il paesaggio è costitutivamente fragile, e che dunque ci chiede scrupolo e cura: ci chiede di ascoltarlo. In Il paesaggio fragile. L’Italia vista dai margini (Einaudi), Antonella Tarpino ci accompagna in un itinerario tra territori nascosti che offrono del Paese una percezione inedita. Modera l’incontro Vincenzo Guarrasi.
Ore 18:00 Archivio storico comunale
sezione Come stare al mondo
La Grande Migrazione: cronache del tempo nuovo
Comprendere il presente vuol dire prima di tutto conoscerlo empiricamente: guardare, ascoltare, toccare i fenomeni. In Esodo. Storia del nuovo millennio (Neri Pozza), Domenico Quirico racconta i viaggi che ha condiviso con i migranti attraverso il Mediterraneo; ci sono corpi, storie, destini, c’è la descrizione della sofferenza e della determinazione a varcare i confini; c’è soprattutto la consapevolezza del fatto che la Grande Migrazione è il segno distintivo del tempo nuovo che stiamo vivendo. Modera l’incontro Enrico Del Mercato.
Ore 18:00 Piazza Bellini
ll disegno come integrazione
L'arte è da sempre un magnifico strumento d'integrazione. Più delle parole, l'immediatezza espressiva del disegno ne fa strumento privilegiato per veicolare emozioni, messaggi e storie fin dalla preistoria. Il dibattito, organizzato da Editori allo scoperto, coinvolge rappresentanti dell'Accademia di Belle Arti, della Scuola del fumetto e soggetti capaci di offrire un punto di vista inusuale sull'arte e sul disegno.  Il tema verrà inoltre sviluppato in piazza, fuori dal dibattito, con tutorial e mini-corsi gratuiti che coinvolgeranno chiunque lo volesse nell'affascinante mondo costituito da un foglio bianco e una matita. Con Giorgio D'Amato, Alessandro Bazan, Salvatore Di Marco, Serenella Di Marco e Marco Mondino.
Ore 18.30 Biblioteca comunale di Casa Professa
sezione Dialoghi
Pace e diritti umani nel Mediterraneo
È possibile un’alternativa alle politiche dell’egoismo che oggi prevalgono nel Mediterraneo? Due protagonisti della società civile dialogano con il Sindaco Leoluca Orlando, sulle sfide che i flussi migratori pongono alla società europea: Emiliano Abramo è impegnato da anni nei processi di accoglienza e integrazione in Sicilia, in un’originale esperienza che vede i giovani migranti quali soggetti attivi di cambiamento; Anna Ponente ha osservato le conseguenze delle violenze subite dai migranti, la trasmissione transgenerazionale del trauma e ha messo in atto strategie a tutela delle future generazioni. L’incontro si concluderà con la testimonianza di un profugo siriano, arrivato in Italia attraverso i corridoi umanitari. Modera: Davide Camarrone.
Ore 18:30 Giurisprudenza – Aula magna
sezione Terre perse
La scrittura del manifestante: dalla Siria.
Sconfinamenti e passaggi di una scrittrice nativa dei luoghi sconvolti da un conflitto, dicono di un’incredulità, di un radicale bisogno di comprensione. L’urlo del manifestante, dinanzi all’esercito schierato su un fronte interno, ha la metrica di un verso, l’ampiezza di un racconto, la radicalità di un appello alla ragione. Dal suo esilio a Parigi, Samar Yazbek riferisce col suo reportage di una mobilitazione personale che le è valsa l’arresto e il divieto di espatrio dalla Siria. Modera l’incontro Shady Hamadi.
Ore 19:00 – GAM 
sezione Come stare al mondo
In occasione dell’edizione di quest’anno del Festival delle Letterature Migranti, Minimum studio presenterà due progetti, frutto del lavoro socio-artistico condotto da tre dei suoi membri. Eileen Quinn e Valentino Bellini racconteranno il lavoro di ricerca accademica e fotografica che svolgono dal 2015 tra la Tunisia e la Sicilia sulla tematica della migrazione irregolare tra l’Africa e l’Europa. Simone Sapienza presenterà il suo progetto on-going intitolato Migrant’s Guide to Sicily, che attraverso una metafora storica riflette sull’incontro tipico di tutti i processi migratori tra chi arriva e chi riceve.
Ore 19:00 Palazzo delle Aquile
sezione Alfabeti
Sconfinare a Berlino: la capitale tedesca in due romanzi italiani 
Berlino è stata ed è ancora una città cruciale per la comprensione dell’Europa intera: per decenni, a causa del Muro, emblema della separazione del Vecchio Continente, è diventata il simbolo di un potere economico forte fino alla prepotenza. In La barriera (Fandango) e in Nessuna voce dentro. Un’estate a Berlino Ovest (Einaudi), Vins Gallico e Massimo Zamboni raccontano la capitale tedesca tra passato, presente e un futuro distopico, rivelandola in tutta la sua complessità. Modera l’incontro Mario Valentini.
Ore 19:30 Archivio storico comunale
sezione Alfabeti
L’America di carta: in viaggio nei romanzi del Grande Paese
Nel corso di almeno l’ultimo secolo, la letteratura nordamericana è stato lo strumento che come pochi altri ha avuto la capacità di intercettare la sostanza del tempo, e a volte addirittura di percepirne in anticipo i mutamenti. In Americana. Libri, autori e storie dell’America contemporanea (minimum fax) Luca Briasco racconta il mistero di un Paese attraverso i suoi scrittori più grandi, da Paul Auster a Don DeLillo, da Philip Roth a Cormac McCarthy, passando per Raymond Carver e Stephen King. Con l’autore dialoga Giorgio Vasta. Letture di Elena Pistillo.
Ore 19:30 Piazza Bellini
Sezione Lost (and Found) In Translation
Giocherenda: inventare insieme mondi fantastici
Giocherenda è un termine fula che vuol dire solidarietà, interdipendenza, forza che scaturisce dall’unione. Cogliendo questa suggestione, Giocherenda è diventato il nome di un collettivo artistico-artigianale di ragazzi giunti a Palermo come minori stranieri non accompagnati che hanno dato vita a un’idea sociale e imprenditoriale. Perché i ragazzi del collettivo inventano e costruiscono story-box: contenitori di oggetti – dalle maschere alle marionette, dalle fantamacchie ai cubi contafiabe – tramite cui le tradizioni antiche si mescolano a narrazioni fantastiche e a nuovi miti. Nei giorni del festival, questi «oggetti narrativi» saranno esposti in piazza Bellini e messi in vendita, i proventi serviranno a sostenere gli studi di chi li ha fabbricati. A raccontare questa esperienza, Clelia Bartoli e i ragazzi di Giocherenda: Suada Aiziri, Mustapha Conthe, Saifoudiny Diallo, Bandiougou Diawara, Hajar Lahman, Gassimou Magassouba, Omar Sillah, Yahaya Tarnagda, Ibrahim Ture.
Ore 21:00 Palazzo Branciforte - Sala dei 99
Su Re
di Giovanni Columbu
Italia 2012 / 80' / drammatico
Nel sepolcro dove giace il corpo di Gesù, Maria piange il figlio morto. Alcuni momenti della sua breve vita riemergono attraverso una lettura dei quattro Vangeli canonici che privilegia il punto di vista del narratore. La memoria ci conduce tra gli aspri paesaggi delle montagne sarde: non siamo in Palestina, ma in un mondo avulso dal passare del tempo, ancorato alle proprie tradizioni linguistiche e culturali.
Ore 20:30 Piazza Bellini
sezione Meticciati
Horcynus Orca. Transito e ricongiungimento
Horcynus Orca si svolge dal 4 all’8 ottobre del 1943, gli stessi giorni in cui ha luogo la terza edizione del Festival delle letterature migranti. Una coincidenza preziosa, considerato che il capolavoro di Stefano D’Arrigo è un libro migrante e meticcio, rigoglioso e incontenibile. Un libro al quale Vincenzo Pirrotta ha dato voce in Horcynus Orca. Transito e ricongiungimento, una produzione del Teatro Biondo per la regia di Claudio Collovà. Introdotto da Ambra Carta, Vincenzo Pirrotta ricrea la lingua straordinaria di uno tra i più grandi scrittori del Novecento italiano. 
Ore 21:30 Piazza Bellini
Commedia dell'arte
Cristina Coltelli 
A cura di Arci Palermo
22:30 Piazza Bellini 
Festa 'a ballu
a cura di Tavola Tonda

DOMENICA 8 OTTOBRE
Ore 11:00 - Archivio storico comunale
sezione Palermo a pezzi
Zone Espansione Nord: la città e il suo fantasma 
Le periferie, a Palermo, sono fantasmi. Evocate come urgenze ineludibili durante le campagne elettorali, a elezioni concluse tornano a una specie di esistenza intermedia: ci sono e allo stesso tempo non ci sono. Eppure la loro invisibilità è appariscente, persino tangibile, e dunque raccontarle, imporne la percezione, è un compito necessario. Con le sue fotografie Grazia Bucca ha descritto quel pezzo di Palermo che è lo Zen 2: le insulae, le occupazioni abusive, gli sgomberi, un senso di perenne incompiutezza. Un itinerario per immagini attraverso un nodo ancora irrisolto. Modera l’incontro Salvatore Cavaleri.
Ore 11:00 - Piazza Bellini
Laboratori di narrazione e creativi rivolti a bambini da 4 a 14 anni, a cura di Palermo Baby Planner
Ore 11:30 - Palazzo Branciforte
Sezione Meticciati
Di cosa parliamo quando parliamo di cinema italiano contemporaneo? Esiste un’ondata di nuovi autori che si muove al confine tra documentario e finzione, ai margini del sistema produttivo e distributivo tradizionale, che ha rinnovato profondamente il cinema italiano degli ultimi anni. Dario Zonta ha conversato con dieci di questi registi in un libro intitolato L’invenzione del reale: avremo modo di esplorare questa galassia insieme all’autore e a uno dei registi intervistati, il sardo Giovanni Columbu. Modera Andrea Inzerillo.
Ore 12:00 Palazzo delle Aquile
Sezione Alfabeti
Quando la cittadinanza va in crisi: in viaggio nei populismi planetari 
Appare proteiforme e indistruttibile, talmente diffuso da non risparmiare né l’Europa (oggi a tutti gli effetti «infelix») né gli Stati Uniti di Donald Trump, sebbene in ogni luogo del mondo assuma connotati peculiari. In generale determinato da un difetto di democrazia, il populismo è però sempre il sintomo, in sé pericolosissimo, di una crisi di rappresentanza. In Populismo 2.0 (Einaudi), Marco Revelli analizza i populismi planetari contemporanei leggendoli come una «malattia senile della democrazia». Modera l’incontro Enrico Del Mercato.
Ore 12:30 Archivio storico comunale
Sezione Lost (and Found) in Translation
Il traduttore dragomanno tra scouting e mediazione letteraria
Il termine “dragomanno” indica chi lavorava presso le corti, le ambasciate e i consolati come interprete tra gli europei e i popoli del Vicino Oriente. Interpreti e traduttori, ma non solo: figure chiave nel favorire il dialogo e la reciproca conoscenza tra popoli di diverse culture. Gioia Guerzoni, traduttrice e scout editoriale per le letterature del Sud Est Asiatico, e Carlo Giordano, mediatore linguistico e culturale, ci parlano del loro lavoro di moderni dragomanni. Modera Giulia Antioco.
Ore 16:30 Archivio storico comunale
Sezione Palermo a pezzi
L’esprit de Palerme: Sciascia e il racconto per immagini.
Lo sguardo sulla città e il doppio esilio, dalla sua corruzione e dalle sue lusinghe. Leonardo Sciascia coltivò grandi passioni. Per la storia e le arti, scandagliando pazientemente fra biblioteche e bouqinistes alla ricerca di testi dimenticati, e nelle fotografie e nelle incisioni dei contemporanei a caccia di miracolose permanenze: tra Palermo e Parigi, tra il boulevard di via Libertà e Rue de Voltaire, tra lo Steri e Quai des Orfevres. Di questo Sciascia, non inedito, ha scritto Maria Rizzarelli. E ad accogliere Sciascia, al suo arrivo a Palermo, tra gli altri, anche Roberto Andò. Modera il confronto Beatrice Agnello.
Ore 17:00 Palazzo Steri – Chiesa di S. Antonio Abate
Sezione Palermo a pezzi
Parole minerali: piazza Marina, lo Steri, i graffiti del Sant'Uffizio
Fino al 1782 lo Steri fu sede del Sant’Uffizio spagnolo in Sicilia. Nelle sue carceri uomini e donne erano tenuti prigionieri fino al giorno in cui da piazza Marina sfilavano in auto da fé, la processione che li avrebbe condotti a piazza San Domenico o al piano della Cattedrale, dove venivano lette le sentenze e accesi i roghi per gli incorreggibili. Sulle pareti delle celle si leggono ancora i graffiti, i disegni e le iscrizioni – le “urla senza suono”, per riprendere la definizione di Leonardo Sciascia – vergate dai carcerati. Giovanna Fiume, che da alcuni anni concentra i suoi studi su queste straordinarie parole minerali, ci accompagna all’interno di un pezzo di Palermo che vale da sintesi della cultura del Seicento. Alla fine dell’incontro ci sarà la possibilità di fare una visita al Museo dell’Inquisizione- Carceri di Palazzo Steri a piccoli gruppi guidata da Giovanna Fiume.
Ore 17:00 Giurisprudenza – Aula Magna 
Sezione Terre perse
Vivere sull’orlo: incontro con Corrado Stajano
Tra i pensatori fondamentali del nostro Paese, Corrado Stajano ha raccontato i traumi italiani – dal caso Ambrosoli alle stragi del ’92 – con scrupolo e acume, mettendoci nelle condizioni di comprendere la sostanza (e la vulnerabilità) della nostra storia nazionale. In Eredità (il Saggiatore), Stajano racconta gli anni dal 1939 al dopoguerra, chiarendoci che esistiamo sempre sull’orlo, e che dunque la nostra eredità più autentica coincide col prenderci cura dell’umano per impedire che ancora una volta si spalanchi il baratro. Dialogano con l’autore, Marco Revelli e Davide Camarrone.
Ore 17:30 Palazzo delle Aquile
Lost (and Found) in Translation
Dentro il caos del ’900: scrivere e tradurre Europeana
Sono pochi i libri che hanno saputo sintetizzare quello che è stato il caos – insieme tragico e tragicomico – dell’Europa durante il ’900. Pubblicato in ceco nel 2001, in italiano per la prima volta nel 2005, tradotto negli anni nelle maggiori lingue, Europeana. Breve storia del XX secolo (Quodlibet) di Patrik Ouředník restituisce il disordine del tempo e la contraddittorietà delle vicende umane. In un incontro che è insieme reading e conversazione, Ouředník si confronta con Andrea Libero Carbone, il suo traduttore italiano. Modera l’incontro Giorgio Vasta.
Ore 18:00 Palazzo delle Aquile
Sezione Palermo a pezzi
Le «zone nuove»: quando viale Strasburgo era «il centro» di Palermo
Quando nel 1990 Fulvio Abbate pubblica il suo romanzo d’esordio, Zero maggio a Palermo (La nave di Teseo), di colpo un frammento di città – le cosiddette «zone nuove» – trova una rappresentazione letteraria fin lì impensabile. Perché nessuno prima di Abbate aveva immaginato che viale Strasburgo o via Empedocle Restivo potessero essere narrativamente mirabili se non struggenti. A dialogare con l’autore su quel pezzo di città che negli anni ’60 e ’70 slittava da periferia a nuovo centro, Masha Sergio.
Ore 18:00 Piazza Bellini
Juke box letterario
A cura di Editori allo scoperto
Letture espresse da una selezione di libri delle case editrici della rete palermitana Editori allo scoperto: il pubblico è invitato a scegliere quale brano ascoltare e un lettore-editore, armato solo di un leggio e della propria voce, animerà Piazza Bellini con le parole di autori contemporanei. Un gioco letterario che accorcia la consueta distanza fra casa editrice e pubblico. 
Ore 18:30 Giurisprudenza – Aula magna
Sezione Alfabeti
Reinventare la Terra. Come pensare lo spazio e l’umano nel mondo che cambia
Da quanto la globalizzazione ha modificato radicalmente la nostra percezione del mondo, l’esperienza quotidiana dello spazio e del tempo è mutata altrettanto drasticamente. Le interpretazioni tramite cui abbiamo letto la Terra si rivelano di colpo inadeguate spingendoci a individuare nuove strategie di conoscenza. Geografo, saggista (Geografia, La crisi della ragione cartografica), Franco Farinelli riflette sul riconfigurarsi di ciò che intendiamo per limite, confine, frontiera, migrazione, invitandoci a un ripensamento della Terra che vale da vera e propria reinvenzione. Modera l’incontro Giulia De Spuches.
Ore 19:00 - Moltivolti
Sezione Dialoghi
Letterature migranti-workshop residenziali di scrittura creativa
Un workshop letterario sulle migrazioni in cui capita che i partecipanti (Pierluigi Bizzini, Alice Giocondo, Ruska Jorjoliani, Silvia Serretta e Antonella Vella), pur affrontando lunghe discussioni su questo tema, non affrontino l’attualità degli stranieri irregolari, dei popoli in fuga, decidano invece di scrivere: storie di legami familiari ingombranti come muri invalicabili; l’attraversamento della soglia dell’infanzia come una ferita a sangue vivo; il trauma, lo strappo della guerra in una storia dal tono antico e magico. Moderano due dei loro docenti: Davide Camarrone, Beatrice Monroy e Mario Valentini.
Ore 19:30 - Archivio storico comunale
Sezione Alfabeti
Cosa resta del sogno: Bruce Springsteen e l’«american dream»
Il percorso musicale di Bruce Springsteen è inseparabile dalla storia americana degli ultimi decenni, non solo dalla sua cultura ma, verrebbe da dire, dal suo corpo sociale. Perché «The Boss» ha saputo intercettare le metamorfosi del cosiddetto «american dream», le sue contraddizioni, la sua spietatezza, raccontandolo fino a quella che oggi appare come la sua conclusione. In Badlands. Springsteen e l’America: il lavoro e i sogni (Donzelli), Alessandro Portelli decifra gli Stati Uniti attraverso l’opera del musicista del New Jersey. Modera l’incontro Matteo Di Gesù.
Ore 20.00 - Palazzo Branciforte
Sezione Lost (and Found) In Translation 
Attraverso Palermo: le parole
Dai primi di settembre fino ai giorni del festival, sei minori stranieri non accompagnati e quattro tutor selezionati tra gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo hanno condiviso un laboratorio documentario intitolato Attraverso Palermo. Guidati da due film-maker, Letizia Gullo e Pierfrancesco Li Donni, i ragazzi hanno esplorato la città concentrandosi sullo spazio e sul linguaggio. In questo incontro, i docenti del laboratorio e i partecipanti – Mustapha Bamba, Luca Capponi, Bassirou Dembele, Toumani Diabate, Khaoussou Diassigui, Michelangelo Ferrara, Alessia Foraggio, Filippo Gobbato, Gassimou Magassouba, Yahaya Tarnagda – mostreranno i lavori scaturiti dal percorso didattico raccontando le parole perdute e quelle trovate, vale a dire i termini che, raggiunto un nuovo paese, non corrispondono più a nulla, e viceversa quelle parole nuove che non hanno un equivalente nel proprio paese d’origine.
 da più di 10 anni  nella scena musicale Italiana e inoltre compositore di musiche per teatro ( Teatri Alchemici, Davide Enia) 
Fabrizio Fancoforte: Collabora come batterista con Marvi La Spina, Nucleart, Ottoni animati e molti altri
Salvatore Pizzurro: Trombonista dell’Orchestra jazz Siciliana, Tinturia, Massimo Scalici e molti altri 

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