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Mostra di sbaglioni, di Sabrina D’Alessandro

In questa mostra Sabrina D’Alessandro espone lavori sull’errore e sull’errare

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Quando
da sabato 02 marzo a sabato 30 marzo 2019

Fino al 30 Marzo, presso Giuseppe Veniero Project (Piazza Cassa di Risparmio 22 - Palermo) Sabrina D’Alessandro espone lavori sull’errore e sull’errare, alcuni prodotti durante la sua residenza palermitana, altri selezionati dall’archivio di errori inevitabilmente commessi in una vita e in 10 anni di Ufficio Resurrezione (“Ente preposto al recupero di parole smarrite benché utilissime alla vita sulla terra” fondato dall’artista nel 2009)

Dalla Classifica dei vizi capitali secondo numero di sinonimi siciliani, alla Pietra Sbagliona (la scagli chi è senza peccato), Sabrina D’Alessandro mette in mostra una ricerca che riguarda tanto l’errare umano quanto l’errare proprio, sublimato attraverso l’“esposizione-espiazione” dello sbaglio come oggetto artistico (cfr. la fotografia che l’ha immortalata sbagliare clamorosamente traguardo quando era bambina, durante una gara di sci - Sbaglione 1981) 

Per la sua ricerca sull’umano errare, nei 13 giorni trascorsi a Palermo in residenza presso lo spazio Veniero, Sabrina D’Alessandro si è anche addentrata tra i meandri del dialetto siciliano, frequentando le biblioteche e relazionandosi con le persone incontrate vivendo la città. Il risultato è un lavoro su carta tanto etereo nella forma quanto implacabile nei contenuti, un’opera - la Classifica dei vizi capitali secondo numero di sinonimi siciliani - che prosegue la ricerca sui dialetti già iniziata dall’artista con il Premio Suzzara e la residenza calabrese presso BoCs Art nel 2018. 

Altri lavori in mostra sono errori che per Sabrina D’Alessandro hanno un valore formale oltre che concettuale:  “Sbaglione propriamente fu aggettivo atto a definire una persona che commette molti errori, per cui, sbagliando, si chiameranno qui sbaglioni anche gli errori in sé. In particolare quelli irripetibili o marchiani, che contengono un guizzo vitale. Gli errori spesso sono irripetibili, ed è questo il bello di sbagliare. L’unica cosa noiosa sono gli errori che si ripetono sempre uguali: finché nell’errore c’è diversità, c’è imprevisto. E dunque una nuova possibilità.” 

Sabrina D’Alessandro, archeologa del linguaggio. Vive e lavora a Milano. La sua ricerca esplora il rapporto tra parola e immaginario, coniugando arte e filologia. Nel 2009 fonda l’URPS (Ufficio Resurrezione Parole Smarrite), “Ente preposto al recupero di parole smarrite benché utilissime alla vita sulla terra”. Attraverso questo Ufficio l’artista cerca, esplora e riporta in vita parole altrimenti perdute, trasformandole in video, sculture, installazioni e “azioni”. 
Il lavoro di Sabrina D’Alessandro, segnalato dall’Enciclopedia Treccani, è stato esposto in numerose mostre in Italia e all’estero ed edito, tra gli altri, da Rizzoli (Il Libro delle Parole Altrimenti Smarrite, 2011), la Domenica del Sole24Ore (Dipartimento Parole Imparavolate, 2017), Sky Arte (Divisione Mutoparlante, 2016) ed Expo 2015 (Parole Scilingue, 2015). Nel 2018 il 50º Premio Suzzara premia e produce le sue opere d’arte pubblica “Parole al balcone” e “Fannònnola”. Dal 2016 porta avanti un censimento sui difetti umani in forma di installazione itinerante, ospitata da varie città italiane ed europee tra cui San Pietroburgo in occasione della XVI Settimana della Lingua Italiana nel Mondo. La mostra riassuntiva delle prime 11 tappe è stata esposta a Milano presso la Fondazione Mudima (Reparto Computazioni, 2018)..

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