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Mystic, la personale di Riccardo Paternò Castello

Opere recenti, realizzate fra il 2020 e il 2022, tratte dalle serie “Pitture nere” e “Tabula rasa”

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Quando
da domenica 08 maggio a giovedì 30 giugno 2022

Fino al 30 giugno appuntamento con l’arte contemporanea alla Galleria Sacca di Pozzallo (Ragusa) con  MYSTIC, la personale di Riccardo Paternò Castello (Catania 1980, vive e lavora a Milano). La mostra, a cura e con un testo di Giovanni Scucces, focalizza l’attenzione sulle opere più recenti, realizzate fra il 2020 e il 2022, in particolare quelle tratte dalle serie “Pitture nere” e “Tabula rasa”.

Due corpus molto diversi fra di loro, sia esteticamente che tecnicamente. Infatti, il primo è il risultato di operazioni eseguite con solventi su supporti in tessuto nero, sbiancati in modo da plasmare diffondendo luce e intervenendo, poi, con dei pigmenti di colore. Egli agisce su una superficie monocroma, decolorandola con bagni e colpi di pennello. E come fosse uno scalpellino, ciò che viene rimosso non può più essere aggiunto, corretto. Le opere dell’altra serie, invece, sono frutto di un lavoro basato su un disegno che fuoriesce in maniera delicata e appena percettibile dal fondo bianco della tela.

Con l’uso di grafite e/o carboncino traccia un disegno labile concentrandosi sugli aspetti principali dell’opera originaria. Poi, come a negare il suo operato, interviene con la gomma e l’acrilico bianco a sfumare, purificare, dissolvere, dando un’aurea di misticità, una sensazione di trasognato che ben si adatta alle rappresentazioni a carattere sacrale qui presentate. Il fil rouge fra i vari lavori è dato dal legame che l’autore intrattiene con alcune opere e artisti del passato; non un confronto su base tecnica, che risulterebbe poco utile e sterile, ma sulla costruzione formale della composizione.

Le opere di riferimento da cui scaturiscono i suoi lavori sono tratte principalmente dal repertorio rinascimentale e barocco. Le scene vengono distillate di tutti gli “orpelli”, dei significati reconditi e portati all’essenza della rappresentazione. I personaggi, talvolta, perdono le loro caratteristiche fisionomiche pur mantenendo una propria riconoscibilità data dalla posizione o dalla postura assunta. I suoi lavori sembrano avere anche un legame recondito con gli affreschi.

Le pitture nere ricordano infatti delle pitture murali erose dallo scorrere dei secoli, seppur prive della stratificazione di stucchi e colori; mentre le Tabula rasa hanno il sapore di uno spolvero intaccato dal tempo su un intonaco bianco. Anche in questo caso, lo spolvero aveva un legame diretto con l’affresco, dato che veniva utilizzato come disegno preparatorio per la sua realizzazione. Pertanto, attraverso un modus operandi sperimentale, antitetico e contemporaneo, si respirano secoli di storia. Sta a noi riconoscerli e immergerci nei loro meandri, alla scoperta di nuove possibili e più attuali letture.

Date e Orari - dall'8 maggio al 30 giugno, dal martedì al sabato, ore 16.30-19.30, mar. e gio. anche di mattina ore 10-13. Domenica, lunedì e fuori orario su appuntamento. Contatti: 3381841981

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