Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Poesia d'autunno sotto i faggi delle Madonie, di Giuseppe Ippolito

Organizzato da Artemisia Turismo Naturalistico e Culturale

poesia-d-autunno-sotto-i-faggi-delle-madonie-di-giuseppe-ippolito
Quando
sabato 05 ottobre 2019

Sabato 5 Ottobre 2019 Artemisia vi propone  "Poesia d'autunno sotto i faggi delle Madonie", un' escursione a Monte Quacella (m 1869) e Vallone Fra Paolo (Madonie orientali). Guida Giuseppe Ippolito. La  bellezza dei boschi di montagna in ottobre, colori, silenzio, cammino e testi poetici. 
"Non posso sopportare di perdere qualcosa di così prezioso come il sole autunnale restando in casa. Così ho trascorso quasi tutte le ore di luce sotto il cielo". (Nathaniel Hawthorne)

Programma
Raduno dei partecipanti alle 7,45 a Palermo, Piazzale Lennon (Giotto), e partenza alle ore 8,00 per Collesano, Piano Battaglia e Passo Canale. Appuntamenti diversi, per chi non abita a Palermo, da concordare con la guida. A Piedi per il Vallone Fra Paolo, il versante orientale e la creste meridionale di Monte Quacella (m 1869). Sosta in radura della faggeta, al tiepido sole d'ottobre (se sereno) per lettura di alcuni testi poetici. Ritorno alle auto e rientro a Palermo in serata.

Dati tecnici

  • Dislivello: m 550 circa;
  • Lunghezza del percorso: km 9 circa;
  • Tempo di cammino: circa 4 ore;
  • Natura del percorso: sentiero e tracce di sentiero.
  • Difficoltà: media (II omini);
     
  • Quota di partecipazione: € 8
  • Concorso spese viaggio: per chi non usa il proprio automezzo e da corrispondere al conducente: € 8
  • Equipaggiamento: scarponi da montagna, abbigliamento sportivo, zaino con pranzo al sacco e acqua e indumenti di scorta per eventuale pioggia, vento o freddo, qualcosa per sedersi comodi per terra, qualche testo da leggere

L'autunno dei poeti d'Europa è variegato come il colore dei boschi di latifoglie in ottobre. La poesia propone spesso l'ancestrale metafora delle quattro stagioni della vita con l'autunno associato alla vecchiaia rassegnata o sorniona e ai mille secoli di fatica della natura, spazzati e raccolti dal vento come foglie secche. L'autunno come riposo, dolce o amaro, dopo il caldo della bella estate. La lentezza, stanca e consapevole, indugiata presso i muri degli orti ormai non più roventi, vissuta come attesa rassegnata del sonno, su una panchina, o al letto, leggendo libri di ricordi al fioco lume.
Il sonno che segue sarà inverno, morte consolatrice, morte mai definitiva. Da superare in letargo sotto una fredda e candida coperta di neve con la promessa del risveglio in un qualche mattino. Poi rifioriranno le gioie passate col vento caldo di un'altra estate, ma adesso Jenny vuole dormire, si appresta alla notte, si sigilla nelle coperte rimboccate, si chiude come sono chiuse le gemme delle piante nel suo giardino, come le persiane di legno della sua casa, e spegne la luce.

Per gli abitanti del Mediterraneo queste metafore zoppicano. In autunno alcuni alberi restano verdi, mettono nuove foglie, altri se le tengono tutte attaccate ai rami fino a primavera. Con il ritorno dell'acqua nel terreno fioriscono le scille, i colchicum e le sternbergie. Le urginee mostrano i loro fiori e poi anche le nuove foglie, le euforbie tornano verdi dopo tanti mesi passati coi rametti spogli cotti dal sole. La natura mediterranea, più che iniziare a dormire, si sveglia in autunno dopo il sonno estivo. Si attenua la luce, si accorciano i giorni e arriva il freddo. Il clima invita a chiudere le finestre, ad accendere un camino, a trarre le lane dai cassetti, a portare le barche in secca. Alcuni poeti propongono l’autunno come tempo per riflettere, per tirare somme, per fare bilanci e ricominciare dopo aver valutato gli errori. per controllare le scorte di cibo, calcolare se basteranno a superare l'inverno, per aggiustare le reti o le vele per il prossimo ritorno sul mare.

I poeti anziani cantano il ritorno dei dolori alle ossa. I poeti cui la fortuna sorride si concentrano sul riflesso del sole d'ottobre sugli occhi lucenti dei loro amori dai capelli sparsi su letti di foglie bionde e vermiglie. Il tempo della pioggia, per i poeti delle osteria, è da cantare, protetti e asciutti, dentro un maglione di lana, dietro il vetro di un bicchiere e dietro i vetri appannati delle finestre del solito locale. Gli amici ridono e suonano, sempre pronti a masticare il mondo. Altri poeti si lasciano piovere addosso, stanno inerti sotto ombrelli e cappotti, camminano respirando l'odore buono della terra bagnata, tornano a casa dalla loro donna che dorme e la toccano con le dita gelate. Alla poesia autunnale appartengono anche i colori dei boschi, le foglie di aceri e faggi, il fuoco di legna, i frutti maturi, il mosto, la promessa di ebbrezza chiusa nelle botti, le castagne lucenti dentro il loro riccio e il fare l'amore protetti dalle nebbie d'autunno. Fare l'amore apre un intero capitolo.

Tra i filari delle vigne, nei fienili, tra le coltri di lana di un bivacco, sotto le foglie dei faggi e sotto le stelle. Qualche poesia azzarda di un domani forse migliore dell'oggi. L'autunno delle scuole, delle cartelle. L'odore delle matite nuove e dei libri colorati. Il sapere e la curiosità che in autunno certo non dormono. Un bicchiere di vino e un brindisi in rima, un sorriso, un sentiero nel bosco, una matita di legno tenuta da un bambino che progetta il suo futuro su un foglio.

Comunicazione della partecipazione: Giuseppe Ippolito 3403380245

Info
http://www.artemisianet.it - artemisianet@gmail.com

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

Caricamento commenti in corso...
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia