Racconti di carte - Personale di Giovanni Leto
Bagheria
Quando
da domenica 14 febbraio a venerdì 25 marzo 2016Si inaugura Sabato 13 Febbraio 2016 alle ore 17.30 presso la Galleria Adalberto Catanzaro Artecontemporanea (Villa Casaurro, Via Casaurro 78, Bagheria - Pa), la mostra personale di Giovanni Leto. “Racconti di carte”, curata da Ezio Pagano e con testo critico in catalogo di Valentino Catricalà.
Orari: dalle 16.30 alle 20.00 da martedì al sabato. Chiuso lunedì e festivi. Domenica per appuntamento. Ingresso libero.
La ricerca dell'artista da sempre fondata su un acuto interesse per i materiali, lo porta ad approfondire, dagli anni Ottanta, gli spessori tattili della carta e a dar vita ad una “pittura” composta di fogli di giornale accartocciati, che conquista una nuova spazialità. La mostra, realizzata in collaborazione con l’Archivio Giovanni Leto, si tiene a Villa Casaurro, ha il carattere di una retrospettiva e comprende, oltre ad opere storiche come Corda (1985) e alcuni “Orizzonti” realizzati tra gli anni Ottanta e Novanta, una selezione di opere più recenti, significative degli sviluppi del suo attuale percorso. [...] “Oltre il quadro, la scultura, l'istallazione; oltre l'utilizzo dei materiali, e quindi il paragone di Mimmo Rotella, Alberto Burri; oltre anche la dimensione piscologica, le opere di Leto sono determinate in primis - come scrive Valentino Catricalà nel testo di presentazione dal titolo “Performare il quotidiano. L’irruzione del reale nell’opera di
Giovanni Leto” - dall'attorcigliamento: dall'atto, dall'azione ripetuta dell'attorcigliamento [...]
Dietro quei fogli attorcigliati noi vediamo una mano, quella dell’artista nell’atto di un ripetuto attorcigliare: nella voglia, forse, di proteggere qualcosa di prezioso, per lui, per la sua storia, ma anche per noi, per la nostra storia sociale. Una ripetizione che non è riproduzione. È questo l’insegnamento di Leto, un insegnamento fondamentale: forse, l’atto dell’attorcigliare serve a schermare, a proteggere, un “reale” inteso, per dirla con termini psicologici, come “traumatico”. Un reale che sfugge quotidianamente e per questo in perenne mutamento. Solo attraverso l’arte, la “messa in quadro”, possiamo minimamente avvicinarci a questo “trauma” che, a ben guardare, caratterizza l’esistenza umana, materia primaria di tutta la migliore arte contemporanea. È qui che, sicuramente azzardando, l’arte di Leto è vicina all’ossessione ripetitiva di Warhol o di Sol Lewitt.”
Info
Patrocinio: Museum di Bagheria, Elenk'Art, Fabbriche Chiaramontane di Agrigento
Sponsor: Flott S.p.a, Ecofruit Soc. Coop, Kappabit S.r.l di Roma.
Cell. 327 1677871