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Isnello, piccolo gioiello tra i monti

Un weekend nel comune montano in provincia di Palermo, tra cultura e tesori artistici

23 novembre 2016
isnello-piccolo-gioiello-tra-i-monti

Foto Vincenzo Sapienza

Nella lussureggiane cornice naturale del Parco delle Madonie, ad un altitudine di 530 metri sul livello del mare, sorge Isnello, grazioso paesino dell'entroterra siciliano e rinomato luogo di villeggiatura montana.

Posto su una rupe dalla quale domina tutta la valle sottostante il territorio, nel periodo invernale le frequenti e abbondanti nevicate imbiancano i tetti a spiovente delle case, le strade e i boschi di querce, lecci e faggi che circondano il paese dando luogo ad un tipico paesaggio invernale nordico.

La presenza dell'uomo in questi luoghi è molto antica infatti alcuni reperti ritrovati in grotte limitrofe fanno presupporre che la zona fosse antropizzata sin dall'età preistorica e precisamente dall'Eneolitico (età del rame).

I ruderi dell'Eremo di San Leonardo e del Castello che sovrasta l'abitato testimoniano la presenza bizantina già nell'VIII secolo. Il primo nucleo abitato vero e proprio però si sviluppò nel XIII secolo attorno ad un antico maniero di cui oggi si possono ammirare solo il perimetro esterno e pochi ruderi.

Le tappe del nostro itinerario

TappaChiesa Madre

Panorama di Isnello con il campanile della chiesa Madre in primo piano
ph. Saphir, CC BY-SA 3.0

Dalla fine del XII secolo sino a parte del XV, durante le dominazioni angioina-aragonese, la storia del centro si intrecciò con quella delle varie famiglie feudali che vi si alternarono come i Filangieri, i Ventimiglia e i Santacolomba che nel tempo arricchirono il paese con diverse Chiese ed edifici sacri. Le costruzioni di questo periodo (S. Maria MaggioreS. Michele, la Chiesa Madre) mostrano il passaggio alla iniziale funzione prevalentemente militare del centro ad una fase di grande sviluppo demografico ed urbanistico.

Isnello ha mantenuto intatto nel tempo, l'originario assetto urbanistico medioevale e anche la Chiesa Madre, che sorge nella zona più antica del paese (Terravecchia), segue i canoni della lineare architettura medioevale.

Edificata nel XV secolo, ha un interno suddiviso in tre navate con rispettive cappelle e racchiude svariate opere d'arte come gli stucchi seicenteschi di Giuseppe Li Volsi, il coro ligneo di Federico Di Marco e Giacomo Mangio (1601), un tabernacolo marmoreo attribuito a Domenico Gagini, un organo del 1615 con cassa in legno dorato e intagliato, la cappella dell'Addolorata affrescata da A. Ferraro (detto il Giulianese) del sec. XVI con il quadro della 'Deposizione' dello Zoppo di Gangi, una magnifica statua lignea quattrocentesca di San Nicola, patrono di Isnello.

TappaChiesa del Rosario

Chiesa del Roasario di Isnello
ph. www.cefalumadoniehimera.it

Un'altra interessante Chiesa è quella del Rosario, anticamente dei frati domenicani,  che fu Cappella dell'attiguo Palazzo dei Conti Santacolomba, edificio non più esistente. All'interno si può ammirare, tra l'altro, un olio su tavola cinquecentesco del fiammingo Simone de Wobreck, raffigurante la Madonna del Rosario con i 15 misteri illustrati e un magnifico paramento liturgico ricamato in oro, seta e corallo.

Caratteristico del paese inoltre, è il barocco ligneo, che si può ammirare nei pregevoli lavori di intaglio conservati in molte chiese, come nella tardo-medievale Chiesa intitolata a San Michele, suddivisa internamente in due navate.

Edificata tra il 1300 ed il 1400, conserva uno splendido soffitto in legno a cassettoni, minuziosamente dipinto nel sec. XVII, una tela raffigurante i 'Santissimi Quaranta Martiri', attribuito a Martino Russitto (1616 circa), l'organo ligneo del secolo XVII, un crocifisso ligneo attribuito a Frate Umile e il quattrocentesco affresco raffigurante San Leonardo.

TappaChiesa dellAnnunziata

La Chiesa dell'Annunziata di Isnello
ph. www.cefalumadoniehimera.it

La Chiesa dell'Annunziata, di origine medievale fu ristrutturata agli inizi del 1700, custodisce una statua marmorea dell'Annunziata e dell'Arcangelo Gabriele, di scuola Gaginiana, un organo del 1765 e il quadro della 'Natività' dello Zoppo di Gangi.

La Chiesa di Santa Maria Maggiore, è della fine del 1300. Vi si trovano una statua marmorea della Vergine di scuola siciliana del 1547, la cinquecentesca Croce lignea bifacciale pensile raffigurante la Crocifissione e la Resurrezione, l'organo del 1754 con cassa lignea intagliata con sculture. 

TappaCastello di Isnello

I ruderi del castello di Isnello

Da visitare immancabilmente è il Castello che sorge sulla sommità di un costone calcareo difficilmente accessibile dal quale originariamente si controllava un piccolo borgo rurale di modesta entità. Il Castello faceva parte di una cittadella difensiva di origine alto medioevale che venne poi ricostruita durante la prima metà del XII secolo.

La cittadella disponeva di una doppia cinta muraria dotata di caditoie (aperture nel muro di un parapetto che permetteva di rovesciare sassi e liquidi bollenti sugli assalitori) e feritoie (piccole aperture sui muri per lanciare frecce o proiettili), torri e bastioni di rinforzo nei punti più vulnerabili o a controllo di ingressi. Inoltre utilizzava anche la sua strategica posizione naturale che la rendeva praticamente inespugnabile.

Nel punto più alto era formata da un mastio centrale comprendente tre o quattro vani mentre a valle era completato da ambienti di servizio (stalle, dormitoi e laboratori).

In periodo normanno divenne parte del sistema difensivo facente capo al regio Demanio, con compiti di sorveglianza e difesa del territorio. Svolse compiti di sorveglianza sino ai primi del ‘500 poi molto probabilmente fu abbandonato ed andò in rovina.

TappaI ricami di Isnello

Foto storica di una ricamatrice di Isnello

Il visitatore che passeggia per le viuzze e i vicoletti di Isnello può ancora oggi, soprattutto nel periodo estivo, osservare gruppetti di donne sedute davanti alle loro case, intente a ricamare delicate trine, trasparenti merletti, preziosi filet.

L'antica tecnica di lavorazione del modano o del filet, apparsa già nel secolo XVI, utilizza un semplice fondo a rete annodato nel quale, seguendo un disegno creato precedentemente, si campiscono, con diverse varietà di punti, le parti stabilite. Il carattere fortemente grafico, la trasparenza e l'effetto a traforo sono gli aspetti tipici di questo manufatto.

Per tutelare questo enorme patrimonio ad Isnello è nata la Scuola d'Arte 'Isnello Ricama',  le cui attività didattiche sono rivolte a valorizzare questa importante produzione artistica e a dare continuità a un ricco patrimonio della cultura locale, e il Museo Trame di Filo.
 

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