La Strada del Vino Alcamo Doc
Tra verdi colline che corrono verso il mare si produce il Bianco d'Alcamo Doc

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La Sicilia è sempre stata una terra ricca di sole, cultura e paesaggi agrari di straordinaria bellezza. Il fascino delle sue dolci colline, dei bagli, delle città d'arte e dei vigneti infatti, è capace di incantare ogni visitatore.
Nel lembo più occidentale dell'isola, ai piedi del monte Bonifato sorge Alcamo, proprio al centro di una delle aree vinicole più rilevanti d'Italia. In questa zona, dove il territorio ampio e collinare si affaccia sul Golfo di Castellammare, le uve danno vita a vini di alta qualità, bianchi, rosati e rossi intensi, apprezzati in tutto il mondo.
Qui nasce l'Alcamo Doc, un vino pregiato di cui si ha notizia già nel 1549, quando uno dei sommelier della Santa Sede lo cita come uno dei vini migliori. Tuttavia è solo a partire dal 1800 che la sua notorietà si diffonde oltre i confini regionali. In questi ultimi decenni un grande miglioramento qualitativo ha reso sempre più interessante questo vino tanto che ormai piace agli intenditori e agli appassionati, ma anche agli amanti della buona tavola e del buon vino.
Le tipologia
L'Alcamo Doc comprende numerose tipologie di vini: Bianco (anche spumante e vendemmia tardiva), Rosato (anche spumante), Rosso (anche novello e riserva), Ansonica, Catarratto, Chardonnay, Grecanico, Grillo, Müller-Thurgau, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Nero d'Avola, Merlot, Syrah.
L'Alcamo bianco - Il più apprezzato, prevede l'impiego di uve Catarratto bianco dall'80% al 100%, con l'eventuale aggiunta di Damaschino, Grecanico e Trebbiano toscano, da sole o insieme, in una percentuale massima del 20%. Ha un colore giallo paglierino tenue con leggeri riflessi verdognoli, un profumo intenso e poco persistente, fruttato, floreale, con vaghi sentori di pesca, ananas, zagarella e biancospino. Ha una gradazione minima di 11,5 gradi. Si accompagna bene a minestre di verdura, paste asciutte con sughi di pesce, frittate contadine e formaggi ovini freschi. Viene servito a 12-14°C e va consumato preferibilmente entro un anno dalla vendemmia.
L'Alcamo rosso - Per la produzione si utilizzano uve di Nero d'Avola (min.60%), assieme a quelle di Frappato, Sangiovese, Perricone, Carbernet Sauvignon, Merlot, Sirah, in percentuale massima del 10%. Ha un colore rubino più o meno intenso, odore speziato, fruttato e sapore asciutto, armonico, pieno. La gradazione minima è di 11,5 gradi. Va servito in calici per vini rossi giovani ad una temperatura di 16-18°C e bevuto entro due-tre anni dalla vendemmia. È indicato assieme a formaggi stagionati, come il pecorino, a piatti a base di carne di agnello e a salumi.
La Strada del Vino Alcamo DOC
L'Associazione è stata costituita nel luglio del 2000 al fine di valorizzare il territorio e le sue risorse storico-culturali, naturalistiche ed ambientali e di promuovere le produzioni vitivinicole, le attività agroalimentari e le specialità enogastronomiche del territorio. Si snoda nel comprensorio di sei comuni: Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi, Segesta, Scopello e Camporeale (Pa). La combinazione in questi luoghi fra natura, cultura e prodotti tipici, offre uno splendido esempio di turismo enogastronomico di qualità. Chi lo desidera può visitare le cantine che sorgono lungo il percorso.
Tra queste vi segnaliamo: le Tenute Rapitalà, che con i suoi 175 ettari di cui 105 coltivati a vigneto, si estende su dolci colline tra i 300 e 600 metri; Le argille e le sabbie del suolo e la perfetta esposizione la rendono il luogo ideale per la coltivazione dei vitigni più pregiati; Le tenute delle Cantine Rallo, in contrada Patti Piccolo, ad Alcamo, che si estendono per cento ettari ed è il principale dei tre siti agricoli della Rallo, impegnate dal 1860, nella produzione di prodotti vinicoli di qualità.
Le tappe del nostro itinerario
Castello dei Conti di Modica
Alcamo - Alle falde del Monte Bonifato, sorge la città che fu patria di Cielo D'Alcamo, noto esponente della Scuola poetica siciliana, vissuto alla corte palermitana di Federico II nella prima metà del XIII sec. Il centro è un autentico scrigno a cielo aperto che custodisce notevoli tesori artistici. All'interno del tessuto urbano di Alcamo (TP), tra piazza Castello e piazza della Repubblica, è ubicato il Castello dei Conti di Modica fatto erigere secondo una leggenda nell'827 d.C. dal capitano saraceno Adelkam. In realtà il maniero venne costruito nel 1350 dai fratelli Enrico I e Federico III Chiaromonte.
La possente struttura ha forma rettangolare con quattro torri ai vertici, due delle quali rettangolari e le altre due cilindriche, tutte con copertura a botte. Il maniero è circondato da robuste mura di cinta per evitare che il nemico durante un assedio potesse accostare alle pareti rocciose macchine da guerra ed espugnarlo facilmente. Nel castello ha la sua sede naturale l'Enoteca Regionale per la Sicilia occidentale e il Museo del vino. Il Museo propone un percorso multimediale con schermi televisivi e postazioni interattive, filmati e ricostruzioni virtuali, angoli dove degustare il vino.
Basilica di Santa Maria Assunta
Da non perdere anche le chiese tra cui citiamo la sontuosa Basilica di Maria Santissima Assunta (la Chiesa Madre), edificata nel 1332 che custodisce gli affreschi della volta ed altri dipinti del fiammingo Guglielmo Borremans e opere del Gagini.
Splendida la Chiesa dei SS. Paolo e Bartolomeo, la più alta espressione del barocco alcamese, costruita nel 1689 e sfarzosamente decorata da stucchi che ospita la 'Madonna del Miele', databile tra la fine del '300 e l'inizio del '400, il più antico dipinto che si trova ad Alcamo, attribuita a Barnaba da Modena. La Chiesa dei SS. Cosma e Damiano del 1721.
Riserva Naturale Bosco di Alcamo
Ma la visita della città non può esaurirsi senza una escursione alla Riserva del Bosco d'Alcamo, sul Monte Bonifato dove si trovano i resti del trecentesco Castello dei Ventimiglia. Incorporata nella cinta muraria si trova la Chiesa della Madonna dell'Alto, costruita nel '600, e sotto il Castello i resti di un'ampia cisterna di epoca araba, localmente chiamata 'Funtanazza'.