Una visita a San Frareau, paese siculo "forestiero"
Circondato dai boschi dei Nebrodi, San Fratello conserva un patrimonio culturale unico in Sicilia

ph Armando Domenico Ferrari, CC BY 2.0
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In un bellissimo sito dominante un ampio tratto del Mar Tirreno si erge San Fratello (San Frareau nel locale dialetto gallo-italico). La cittadina è situata a ridosso di una rupe costituente i ruderi del castello di Turiano.
Già noto in età medievale come San Filadelfo, fu ripopolato, o fondato ex novo durante il dominio normanno della Sicilia da soldati e coloni lombardi provenienti da un'area dell'Italia nord-occidentale i cui limiti massimi, per ragioni linguistiche, si possono racchiudere in un quadrilatero che ha i suoi vertici nelle città di Vicoforte (Cuneo), Mombaruzzo (Asti), Sassello (Savona) e Calizzano (Savona).
A San Fratello si parla il dialetto sanfratellano, un antico dialetto gallo-italico in cui si riscontrano elementi del piemontese, del ligure, del lombardo, dell'emiliano. Gli abitanti di San Fratello sono sempre stati percepiti come forestieri dagli altri siciliani che li hanno definiti per questo "i lombardi" o "i francisi", ovvero "i francesi" (in sanfratellano i franzais).
Grazie alla posizione di relativo isolamento del borgo situato sui monti Nebrodi, i sanfratellani, e di alcuni paesi in provincia di Enna, sono quelli che hanno mantenuto più a lungo e in modo più fedele la parlata gallo-italica originaria (Lingue di Sicilia - Guidasicilia.it).
La maggiore attrattiva turistica è sicuramente il meraviglioso bosco. Non mancano, però, i beni artistici storici e archeologici che fanno di S. Fratello un centro di sicuro interesse culturale.
Le tappe del nostro itinerario
Santuario dei Tre Santi
Uno dei beni culturali più interessanti di San Fratello è sicuramente il Santuario dei Tre Santi (Alfio, Filadelfio e Cirino), situato sul promontorio detto "Monte Vecchio" prospiciente il centro abitato. È un luogo solitario, che conserva intatta la suggestione del passato e il fascino di un eremo.
Il santuario fu costruito tra la fine del XI e l'inizio del XII secolo, presenta evidenti caratteristiche di stile arabo-normanno, con il tipico prospetto dal tetto a capanna.
Il maggiore interesse è costituito dalla cerchia di mura megalitiche e dalle basi di alcune torri distrutte che qui si trovano. Non mancano inoltre, altri elementi di sicuro valore archeologico che s'intende portare alla luce con gli scavi previsti.
Chiesa di Maria S.S. Assunta
Altro bene artistico non meno suggestivo è la chiesa di Maria S.S. Assunta situata nella Piazza del Convento, dalla quale si può ammirare un ampio panorama in cui domina l'imponente Roccaforte. Il prospetto della chiesa, è evidentemente povero, stile tipico delle chiese francescane, e conserva anche all'interno questo carattere essenziale.
Degni di nota per il notevole valore artistico sono: l'altare-tabernacolo, in legno finemente intarsiato dall'abilità paziente di un francescano, che risale al 1700 circa. Vi è inoltre, un trittico in argento sbalzato, raffigurante la vita dei Santi protettori. Altra opera mirabile, di Fra Umile da Petralia, è il crocifisso in legno, di evidente stile fiammingo posto sull'altare maggiore.
Il convento francescano, che nei secoli scorsi fu centro di cultura e motivo di vanto per S. Fratello, fu iniziato a costruire nella seconda metà del 1500 e completato all'inizio del secolo successivo.
Compreso nella struttura del Convento francescano vi è il chiostro, che rappresenta una rara testimonianza dell'arte barocca siciliana. Parte integrante del convento è la celebre biblioteca comunale del 1500, intestata oggi al Prof. Benedetto Craxi, che contiene circa 3000 volumi fra i quali rari e preziosi codici.
Palazzo Mammana
La struttura di maggiore interesse architettonico è costituita dal palazzo Mammana, di stile medievale di cui risalta la caratteristica forma a torre e il sottopassaggio a volta. Anche se la parte del paese più ricca di testimonianze storiche è andata distrutta nel 1922 a causa della disastrosa frana, S. Fratello ha ancora molto da offrire a quanti amano i luoghi di montagna e i riti di tradizioni ormai rari.