"Oratorio dell'inganno", opere di Michelangelo Galliani
Alla Giuseppe Veniero Project, a Palemo, lo sguardo amaro di chi non vede esaudite le proprie preghiere
Lo spazio di Giuseppe Veniero a Palermo assomiglia a una piccola cappella: 50 metri quadri di superficie che si arrampicano su per quasi sei metri di altezza. A pochi passi da lì, in via Immacolatella, è situato l’Oratorio di San Lorenzo che ha conservato, fino al suo trafugamento nel 1969, la pala d’altare di Caravaggio Natività con i santi Francesco e Lorenzo.
È stata la sacralità di questi due luoghi - nel primo caso solo formale, nel secondo sostanziale - a far accendere in Michelangelo Galliani la scintilla per la preparazione della sua personale "Oratorio dell’inganno", alla Giuseppe Veniero Project.
Principio e destino, 2015, marmo statuario di Carrara, piombo e ottone - cm 100x100
Fino al 15 maggio, l’artista emiliano presenta circa una decina di sculture in marmo e piombo, tutte inedite: saranno per la maggior parte esposte a parete, salvo una, collocata al centro dello spazio a fare da fulcro all’intera esposizione.
I temi del sacro e della spiritualità sono da lungo tempo cari a Galliani che li ripropone in questa occasione con lo sguardo amaro di chi non vede esaudite le proprie preghiere: da qui, l’"inganno" del titolo della mostra e le piccole opere a parete dove sono incastonati degli ex-voto, doni offerti a una divinità come ringraziamento per una grazia ricevuta, provenienti dalla collezione personale dell’artista.
Tabernacolo pagano (dett.), 2015, marmo e piombo
Al centro della sala espositiva è situata "Tabernacolo pagano", scultura costituita da tre cubi in piombo posti l’uno dentro l’altro. L’ultimo, il più piccolo, conserva all’interno, a mo’ di preziosa reliquia, un cuore di marmo che è possibile vedere solo quando il foro praticato su ciascuno dei tre cubi è allineato con gli altri. Ed è il visitatore ad operare manualmente l’allineamento: la scultura trova dunque senso e compimento grazie all’interazione diretta con il pubblico.
I lavori combinano l’utilizzo del marmo con il piombo, con evidenti riferimenti a certi accostamenti dell'arte povera con cui però l’artista evita ogni altra associazione. L'arte di Galliani è continua manifestazione di amore profondo per i diversi materiali, marmo in primis, e per le molteplici possibilità espressive derivanti dal loro accostamento.
P.G.R., 2006, marmo statuario di Carrara e argento, cm 40x40
Cenni biografici di Michelangelo Galliani (1975, Montecchio Emilia) - Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara con indirizzo Scultura. Oltre al suo lavoro di scultore è docente di "Tecniche del Marmo e delle Pietre dure" presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.
Principali mostre personali: 2015: Marmo solo vol. 2, Galleria Giovanni Bonelli, Milano; 2014: Michelangelo Galliani / Andrew Gilbert - Forte Comune 1914 / 2014, doppia personale, Forte Strino, Vermiglio, Trento - a cura di Patrizia Buonanno e Giordano Raffaelli in collaborazione con il Comune di Vermiglio e la Provincia di Trento; 2012: Bestie Uomini e Dei, Museo Nazionale di Palazzo Collicola Arti Visive, Spoleto - a cura di Gianluca Marziani ; Quello che resta, Museo Nazionale di Palazzo Reale, Genova - a cura di Elena Saccardi; 2011: Homo et sapiens, Romberg arte contemporanea, Latina - a cura di Gianluca Marziani e Italo Bergantini; Q V A C E T, Studio Vigato, Bergamo - a cura di Marisa Vescovo. 2009: Per amor del cielo, Bonelli Arte Contemporanea, Mantova - a cura di Beatrice Buscaroli e Andrea Pinotti; Via delle cose che restano, Angle art gallery, Saint Paul de Vence, Francia - a cura di Christian Mermoud.2005: Visiones, Mito gallery, Barcellona; 2004: Marmi Gemelli, Bonelli Arte Contemporanea, Mantova - a cura di Walter Guadagnini.
INFO
Fino al 15 maggio 2015
Giuseppe Veniero Project | Piazza Cassa di Risparmio 21 - Palermo
Orari: da lunedì a sabato 10.30-13 / 16-20. Domenica e fuori orario, su appuntamento.
Tel. 333.60.66.232
INGRESSO LIBERO