''Serre'' il cortometraggio che non è piaciuto agli agricoltori
Il documento visivo, della durata di 34 minuti, tratta la trasformazione avvenuta sull’area iblea, focalizzando le condizioni e i diritti dei lavoratori, il diverso rapporto fra generazioni vecchie e nuove, nonchè l’enorme afflusso della manodopera nordafricana.
La porzione economico-lavorativa in questione, dal film, non esce nobilitata, a ragione dell’intrinseca fragilità di un settore legato agli andamenti di mercato, e che pone come scenari futuri l'utilizzo della manodopera extracomunitaria come condizione fondamentale per la sopravvivenza dell'intero sistema agricolo.
Ha scatenato l’ira di alcuni produttori agricoli, l’anteprima del film, presentata poche settimane fa a Vittoria.
Ad essere stati contestati alcuni passaggi del documentario, che rivelerebbero le raccolte degli ortaggi con prodotti chimici vietati, e alcune dichiarazioni di operai extracomunitari che denunciano le loro condizioni di lavoratori in nero.
Questo ''compromettente'' documentario, per alcuni organi di produzione, è stato realizzato con la collaborazione dei Comuni di Vittoria, Acate, Comiso, Santa Croce Camerina, Scicli, della Camera di Commercio, della Provincia regionale di Ragusa, della Confederazione italiana dell'agricoltura, da diverse aziende serricole del Ragusano , della Mediateca del Comune di Roma e della Flai Cgil.