A Catania è andato in scena il "Rinascimento del Catarratto"
Nel capoluogo etneo storie autentiche di vino e di futuro firmate ARCA

"Non è un compito semplice, ma noi ci crediamo fortemente. Dal Catarratto possono nascere vini freschi, eleganti, identitari. Vini di grande personalità e sorprendente verticalità. Il nostro compito è creare valore, restituire al Catarratto il prestigio che merita". Così Sebastiano Di Bella, presidente di ARCA - Associazione Regionale del Catarratto Autentico, ha aperto l'incontro stampa tenutosi nei giorni socrsi al Mercato di Piazza Scammacca, luogo simbolo della nuova vivacità culturale e gastronomica di Catania.
Con l'evento intitolato "Il Rinascimento del Catarratto", ARCA ha portato nel cuore della città un messaggio chiaro: oggi questo vitigno storico della Sicilia è pronto a raccontare una nuova storia. Una storia fatta di eleganza espressiva, profondità olfattiva e precisione gustativa. Il Catarratto non è più soltanto un vitigno autoctono: è un vino che parla al futuro, con voce nitida e moderna.
Un progetto che nasce dal territorio, con visione internazionale
"Trovarci qui significa sciogliere una volta per tutte un falso mito: il Catarratto non è un vino di quantità, ma di qualità. E oggi ha tutti i requisiti per essere protagonista della scena enologica internazionale" ha dichiarato Veronika Crecelius, giornalista tedesca tra le firme più autorevoli del settore, che da oltre venticinque anni racconta l'Italia del vino, con un legame speciale con la Sicilia.
"Il Catarratto - ha continuato - è un fare artigianale che riempie ogni calice di autenticità. Che sia vinificato fermo, in metodo charmat o classico, il risultato è sempre un vino coerente, vibrante, dalla struttura fine, con sentori agrumati, floreali e sapido-minerali. Oggi il mondo cerca vini come questo: eleganti, equilibrati, identitari. Comunichiamolo, raccontiamolo, e lottiamo per il suo riscatto."
Al fianco della Crecelius, in conferenza stampa, sono intervenuti: Sebastiano Di Bella, Tonino Guzzo (enologo e pioniere del Catarratto), Nando Calaciura (giornalista), e Gabriele Vitale, wine manager di Piazza Scammacca. "Il Catarratto quando è curato e compreso, esprime tutto ciò che serve per produzioni di alto profilo: acidità, aroma, tensione, finezza. È iniziato tutto nel 2005 a Valledolmo, con Castellucci Miano. Oggi siamo pronti a ribadirlo con forza." ha spiegato Tonino Guzzo.
Una masterclass che racconta sei territori
A seguire, una masterclass definita dalla stessa Crecelius "un aperitivo didattico", condotta con tono fresco e coinvolgente, insieme all'enologo Guzzo e ai produttori. Un viaggio sensoriale tra sei interpretazioni diverse di Catarratto, una per ciascuna delle cantine fondatrici di ARCA.
In degustazione:
- Bagliesi Vini Bio (2024) - Masì: Catarratto nitido, vegetale-fiorito, dal sorso verticale e salino.
- Feudo Disisa (2023) - Lu Bancu: intensità agrumata, freschezza e tensione, con finale minerale.
- Castellucci Miano (2023) - Shiarà: profondità olfattiva, struttura e persistenza, eleganza austera.
- Di Bella (2022) - Esperides: vibrante e floreale, con una finezza gustativa che incanta.
- Tenute Lombardo (2021) - Estì: frutto croccante, linearità e coerenza espressiva.
- Caruso & Minini - Arya: eleganza dinamica, aromaticità raffinata, ottima bevibilità.
Ogni vino ha offerto un racconto diverso, ma tutti hanno condiviso un'idea comune: il Catarratto può essere la risposta alla nuova domanda del mercato, che chiede bianchi di carattere, autentici, coerenti e territoriali.
Una rete, un'identità, un futuro condiviso
A chiudere la giornata, un open lunch conviviale e partecipato, con degustazioni libere e abbinamenti gastronomici preparati dalle cucine del mercato. Per Sebastiano Di Bella, l'evento a Piazza Scammacca assume un significato particolare, rivolto a luoghi ad alta vocazione turistica ed enogastronomica; "Catania, dopo Verona e Palermo, è una scelta strategica significativa perché guarda ad una filiera eno-gastronomica matura e più consapevole dei valori in campo. È qui che si incontrano le nuove sensibilità urbane e il cuore produttivo dell'isola. È qui che possiamo raccontare il vino del futuro a nuovi consumatori e a nuovi viaggiatori del gusto."
Il progetto ARCA unisce sei cantine della Sicilia occidentale - Di Bella, Caruso & Minini, Feudo Disisa, Castellucci Miano, Bagliesi Vini Bio, Tenute Lombardo - in un'alleanza fondata su visione, sostenibilità e cultura condivisa. E il percorso è appena cominciato. Il Rinascimento del Catarratto non è più solo una promessa: è un germoglio in divenire che vuole svilupparsi ed attecchire saldamente nel tessuto produttivo vitivinicolo della Sicilia.
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