Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Accesi i motori, ripartono i Tir

Il Governo e gli autotrasportatori hanno raggiunto un accordo. Situazione verso la normalità

13 dicembre 2007

L'Italia può ritornare alla normalità. Gli autotrasportatori, dopo l'incontro tenutosi ieri col governo, hanno deciso di rimuovere il blocco. Un incontro/confronto dal quale la categoria - si può dire - è uscita soddisfatta: a casa si è portata infatti un gruzzolo da 70 milioni di euro in più nei prossimi tre anni (di cui 30 per il 2008), e la riduzioni di costo sui pedaggi. Sommando a queste le vecchie risorse previste per il comparto, la Cna Fita calcola che i contributi saliranno così a circa 441 milioni di euro, poco meno dei 500 milioni della richiesta iniziale alla base della protesta.
Per trovare i fondi da destinare agli autotrasportatori, il Governo ha deciso di tagliare sull'assegno destinato alle tv locali, al riassetto della Salerno-Reggio Calabria, e alla sicurezza stradale.
Al termine dell'incontro il premier Prodi ha così commentato: “Non abbiamo ceduto alle provocazioni. Ha vinto il confronto”. Mentre per il ministro dei trasporti Alessandro Bianchi, nella trattativa “ha prevalso il senso di responsabilità. Ora serve un provvedimento organico per il settore. Gli uffici si metteranno al lavoro già dal prossimo mese”.

L'annuncio della sospensione del fermo è arrivato ieri sera poco prima delle 19 dalle due maggiori organizzazioni, la Cna Fita, Confartigianato Trasporto, le stesse che avevano indetto la protesta. Paolo Uggè, presidente di Fai e delegato rappresentante di Conftrasporto - già sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti e deputato di Forza Italia - ha fatto sapere qualche ora dopo di adeguarsi alle decisioni degli altri: “Invitiamo le nostre imprese a riprendere le attività. Valuteremo domani la proposta del governo”.
Proposta che si può riassumere in 12 punti che, oltre ai passaggi più importanti e alle risorse, prevedono l'obbligatorietà dei contratti di riferimento; un Osservatorio sull'andamento dei costi; l'introduzione di una tariffa minima anti dumping; un decreto del ministero dell'Interno su modalità e qualità dei controlli; l'attivazione di un tavolo tecnico presso palazzo Chigi; l'anticipazione della revisione dei nuovi studi di settore.

Dunque, messi in moto i “Giganti della Strada” ci vorranno giorni però per ristabilire la normalità: almeno sette per la distribuzione degli alimentari; due per riavere la benzina ai distributori.
Per cancellare nel più breve tempo possibile i disagi, è stata autorizzata la circolazione degli autoarticolati anche domenica e i distributori di carburante rimarranno aperti nel fine settimana.

Intanto la rimozione dei blocchi ha permesso alla Fiat di annunciare la ripresa dell'attività dopo che ieri, per il secondo giorno consecutivo, sono stati messi in libertà 25mila addetti.
Ma quanto è costato il blocco dei tir alla collettività? I conti arriveranno nei prossimi giorni, ma già qualcuno avanza delle cifre. Secondo Federdistribuzione, l'associazione che raggruppa la maggioranza delle imprese della grande distribuzione organizzata, i danni sono superiori ai 2 miliardi di euro, 800 milioni solo considerando i prodotti alimentari non venduti o marciti; il resto per la merce bloccata nei depositi e rimasta invenduta.
La Coldiretti in Sicilia, già intervenuta nei giorni scorsi per segnalare “le tonnellate di lattughe, zucchine, arance, pronte per essere mandate al macero a causa dello sciopero”, attraverso i propri tecnici adesso sta svolgendo un monitoraggio nelle varie province per la conta dei danni causati dallo sciopero ancora non quantificabile. Danni ai quali si aggiunge quello che potrebbe diventare un serio allarme sanitario, infatti, hanno denunciato alcuni responsabili dell'associazione: “Non si possono trasferire le carcasse degli animali, e il rischio di un grave problema sanitario diventa sempre più serio. Sia nelle aree interne, sia nelle zone a più alta densità zootecnica, come Ragusa, molti allevatori sono costretti a tenere nelle aziende le carcasse degli animali, che secondo la legge vanno trasferite negli inceneritori. Un danno enorme: dal latte ai formaggi freschi, la situazione dell'agricoltura isolana peggiora di ora in ora”.

Ma la Coldiretti ha sottolineato anche quello che lo sciopero degli autotrasportatori ha causato quasi istantaneamente ai prodotti made in Italy all'estero: gli spazi lasciati liberi dai prodotti tipici italiani si sono subito riempiti con i prodotti provenienti dai Paesi concorrenti. Se complessivamente si stima per l'agroalimentare una perdita intorno ai 50 milioni di euro al giorno tra invenduto e deprezzamento delle merci, il danno all'estero, ha spiegato la Coldiretti, riguarda soprattutto i prodotti ortofrutticoli freschi destinati al nord Europa, come gli agrumi del mezzogiorno che non sono riusciti a raggiungere i mercati al consumo a vantaggio di quelli spagnoli.
E il problema, continua la Coldiretti, coinvolge anche tutte le specialità alimentari natalizie destinate all'estero che rischiano concretamente di non arrivare in tempo.
Per questo gli uffici legali della Coldiretti stanno valutando una richiesta danni per le perdite subite a causa delle mancate consegne di alimenti deperibili come latte, carne, frutta e verdura provocate dai blocchi stradali e dalle violenze messe in atto nei confronti dei trasportatori che non hanno aderito allo sciopero.
Il Codacons invece ha deciso di aprire degli sportelli (9 in Sicilia, uno per ogni provincia), ai quali i consumatori, che si sentono danneggiati da 'bisonte selvaggio', potranno rivolgersi per richiedere un risarcimento danni e trascinare in Tribunale gli autotrasportatori.
Insomma, il fermo dei tir si sposta ora sul piano giudiziario: la procura di Roma ha aperto un'inchiesta sul blocco nella zona Sud della capitale ipotizzando il reato di interruzione di pubblico servizio. In un'informativa della polizia indirizzata alla Procura, i numeri di targa dei camion che hanno attuato i blocchi. Nei prossimi giorni i proprietari dei mezzi saranno identificati. Diverse associazioni dei consumatori hanno annunciato che presenteranno esposti-denuncia in dieci procure sia contro le associazioni di categoria, sia nei confronti di singoli autisti.

- “Ci hanno venduti per un tozzo di pane” di Paolo Foschi (Corriere.it)

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

13 dicembre 2007
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia