Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Aspirina: i mille volti di un farmaco

L'Assemblea della SIMG Siciliana parla dell'acido acetilsalicilico, il farmaco più studiato e ricco di grandi sorprese

03 febbraio 2015

L’acido acetilsalicilico, universalmente noto come Aspirina, rappresenta uno dei principi attivi più utilizzati nella storia della medicina: da più di un secolo, infatti, viene impiegato come antinfiammatorio, antidolorifico e antipiretico. Dagli anni ’70, poi, l’attenzione della comunità medico scientifica si è concentrata sugli effetti d’inibizione dell’aggregazione piastrinica, ed i conseguenti vantaggi in termini di prevenzione cardiovascolare con regimi terapeutici a basso dosaggio (75/100 mg al dì). Il medesimo farmaco utilizzato nella prevenzione cardiovascolare, sta dimostrando un’efficacia, ipotizzata già alcuni anni fa ma che ora trova conferme crescenti, anche nel campo della prevenzione dei tumori, soprattutto quelli del tratto gastrointestinale (cancro del colon retto, dell’esofago e dello stomaco). I dati a supporto di questa tesi sono frutto di analisi retrospettive condotte su studi dedicati alle patologie cardiovascolari, nei quali i pazienti assumevano il farmaco a lungo termine.
Di questi temi si parlerà anche in occasione della prossima Assemblea Regionale SIMG Sicilia, che si svolgerà sabato 7 febbraio, dalle ore 10.00, a Palermo, presso l'aula didattica della FIMMG, Piazza Sturzo 14.

"Dalla revisione della letteratura internazionale si è visto che l’effetto preventivo sulle patologie oncologiche, in particolare colon retto, si ottiene con l’assunzione giornaliera di aspirina a basso dosaggio per un periodo prolungato - ha dichiarato il dottor Luigi Spicola, Medico di Medicina Generale e Presidente Regionale SIMG - L’assunzione anche continuativa per i primi tre anni non determina differenze significative ma è stato visto che l’effetto protettivo verso i tumori sembra essere dipendente dai tempi di esposizione alla terapia. A 5 anni di esposizione continuativa, infatti, - prosegue Spicola - si è osservata una riduzione di incidenza e mortalità per tumori con consistenti vantaggi nei casi di tumore del colon retto. Non solo, altro dato molto interessante riguarda il possibile beneficio in termini di riduzione della frequenza delle metastasi, escluse quelle ossee."
Perché l’aspirina a basso dosaggio possa avere un’indicazione specifica per la prevenzione oncologica è necessario avere conferme da studi clinici mirati che possano dire con certezza quali tumori, in quali soggetti, a quali dosaggi e per quanto tempo sia necessario somministrare il farmaco per avere effetti di protezione oncologica. Valutazioni preliminari sui dati presenti negli archivi dei medici di medicina generale sono state presentate a fine novembre al 31° Congresso Nazionale SIMG di Firenze e sembrano confermare questa tesi.

"La necessità di definire studi ad hoc su ampie popolazioni di pazienti è partita anche dall’interpretazione dei dati attualmente disponibili. - continua il Dottor Luigi Spicola - Per quanto ci riguarda, la nostra società scientifica (SIMG) ha una banca dati chiamata Health Search, alla quale afferiscono circa 700 medici di medicina generale, che rappresenta il più grande database della medicina generale in Europa. L’analisi retrospettiva di questa ampia mole di dati sta confermando le evidenze positive dell’impiego di aspirina anche nella prevenzione oncologica fornendo così un indirizzo per il disegno di studi clinici ad hoc in questo ambito. Di fronte ad evidenze di questo tipo anche gli eventuali effetti collaterali connessi all’uso di aspirina, come ad esempio il rischio emorragico, risultano effetti assolutamente tollerabili rispetto al beneficio apportato".
Se dal 2013 le Linee Guida Statunitensi ed Europee si sono dichiarate concordi riguardo l’utilità di aspirina a basso dosaggio nei pazienti a rischio cardiovascolare elevato in prevenzione primaria, l’eventuale conferma del beneficio oncologico potrebbe, in futuro, ampliare l’utilizzo anche per i pazienti a rischio cardiovascolare moderato. Un altro beneficio importante, che verrebbe dalla conferma dei dati attuali, è che la consapevolezza di attuare una doppia prevenzione - cardiovascolare e oncologica - con un singolo farmaco, potrebbe migliorare notevolmente l’aderenza alla terapia dei pazienti. Un aspetto, questo, sempre cruciale nei trattamenti a lungo termine.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

03 febbraio 2015
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia