Auto, strada e sicurezza insegnata ai bambini
Il 47% dei palermitani pensa che si debba trasmettere già da piccoli il senso civico della convivenza sulla strada
Il Centro Studi e Documentazione di Direct Line, compagnia di assicurazioni auto on line che da sempre promuove campagne sulla sicurezza stradale, ha condotto un sondaggio tra i palermitani sui temi relativi alla sicurezza stradale e all’importanza di trasmettere il senso civico ai bambini, automobilisti di domani: ciò che è emerso è che il 47% del campione crede sia fondamentale trasmettere il senso civico della convivenza sulla strada.
Il 22% degli intervistati si dichiara sempre informato sulle novità relative a normative e regole della strada e un altro 24% è certo di ricordare tutto quello che ha studiato durante la scuola guida: quindi quasi tutti, il 93% del campione, si sentono abbastanza preparati sul codice stradale da poter trasmettere a un bambino le principali regole della strada. Vi è una piccola minoranza (2%) che crede sarebbe utile che fossero organizzati periodicamente dei corsi di aggiornamento e solo un 4% che non teme di dire che ha dimenticato la maggior parte delle nozioni teoriche dopo il conseguimento della patente.
Conoscere adeguatamente il codice della strada non è tuttavia sufficiente se poi non lo si mette in pratica, soprattutto in presenza di un bambino: infatti dare il buon esempio sul corretto utilizzo della strada quando si è in giro con un bambino è considerato quasi unanimemente importante (il 99% degli intervistati). Il 53% si spinge a spiegare le nozioni principali di sicurezza (come attraversare la strada, rispettare i semafori, etc.) e un 24% dichiara di comportarsi in modo esemplare alla guida. Nessuno ammette di essere troppo impulsivo e compiere spesso delle infrazioni e nessuno dichiara di non credere che ciò che fa in auto o per strada influenzi il comportamento del bambino che è con se.
Passando ad analizzare quale sia il mezzo di trasporto più sicuro per i palermitani quando si è in giro con un bambino, l’auto rimane per il 57% il mezzo di trasporto più sicuro. Andare a piedi e usare i mezzi pubblici, invece, registrano rispettivamente le preferenze del 33% e del 4% dei palermitani in tema di sicurezza per i più piccoli.
Fanalino di coda le due ruote: il 2% ritiene più sicura la moto come mezzo di trasporto quando si è in giro con un bambino, e il 4% la bicicletta.
Sempre pensando ai bambini, nuovi automobilisti di domani e target di elezione della nuova campagna integrata per promuovere l’educazione stradale di Direct Line "Share the Road - Spazio ai bambini", è stato infine chiesto agli intervistati se farebbero giocare il proprio figlio in un parco giochi costruito con parti di auto riciclate e il 55% si è dichiarato favorevole. Opinione confermata dal grande successo che sta scuotendo il parco giochi itinerante "Share the Road - Spazio ai bambini" ispirato al mondo della strada e fatto in parte con pezzi di riciclo di auto, moto e bici. Nelle prime tre tappe di Milano, Genova e Torino il tour Share the Road - Spazio ai bambini ha fatto registrare la partecipazione di oltre 800 bambini ai corsi sulla sicurezza stradale organizzati all’interno del parco giochi. Quindi l’invito a seguire il parco giochi per il 27% che ha dichiarato di voler vedere come sono fatti questi parchi giochi prima di decidere è più che mai attuale e magari anche quel 18% che non si fida e preferisce i parchi giochi tradizionali potrebbe rimanerne sorpreso e cambiare idea.
"La circolazione dei pedoni e dei veicoli è regolata dal Codice della Strada, ma la sicurezza stradale dipende molto anche dal senso civico e dal buonsenso - commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing Direct Line - Con un comportamento corretto, è possibile evitare le situazioni di pericolo e i bambini correttamente sensibilizzati possono "educare" anche i grandi a rispettare le regole. Perché la strada sia davvero di tutti!"
Fonte della ricerca: L’indagine è stata condotta a febbraio 2015 e ha coinvolto 1.000 individui di età compresa tra i 18 e i 64 anni su popolazioni. È stata condotta con metodologia CAWI (computer-assisted web interviewing), attraverso il panel proprietario di Duepuntozero Doxa.