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C'erano una volta, e ci sono ancora, le Province

Il Governo Crocetta riuscirà a fare la riforma e mettere fine alla telenovela cominciata nel febbraio 2013?

19 gennaio 2015

Il 7 aprile scadono i termini della gestione commissariale delle ex Province. Già si agitano le acque per il timore che si possa ricorrere all'ennesima proroga se la telenovela della riforma non arriva all'epilogo.
Agitazione comprensibile se pensiamo che negli ultimi mesi si sono alternati agli Enti locali ben tre assessori e la speranza è che con Ettore Leotta, ex presidente del Tar di Catania e poi della Calabria nominato nei giorni scorsi, finalmente si possa essere arrivati alla stabilizzazione di uno degli incarichi più importanti del governo regionale, e che il progetto di riforma delle province arrivi a Palazzo dei Normanni in tempo per evitare un'altra proroga.
Peraltro, questa riforma rientra negli impegni assunti dal governo Crocetta venerdì sera a Palazzo d'Orleans in presenza del sottosegretario Graziano Delrio che conduce la mediazione dei rapporti col governo centrale (LEGGI).

Fino a questo momento non risulta che alla commissione Affari istituzionali sia pervenuto un progetto dal governo, completo di relazione tecnica. Come è noto, recentemente su questa riforma sono sorte divergenze anche tra il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone e il governatore Rosario Crocetta.
Per il primo sarebbe più semplice recepire sic et simpliciter la legge nazionale che porta il nome di Delrio varata lo scorso anno: pur modificandone la ragione sociale e il sistema elettorale, stabilisce che i consorzi corrispondano alle delimitazioni territoriali delle vecchie province.
Secondo Crocetta, almeno questa è la versione ultima, in Sicilia i consorzi di comuni dovranno essere più delle attuali nove province. In atto, in commissione giacciono due ddl della lista Musumeci, il primo del dicembre 2012, il secondo del maggio scorso: si prevede l'elezione diretta del presidente della provincia (o consorzio) e del sindaco della città metropolitana nonché il trasferimento di numerose competenze dalla Regione all'ente intermedio. Posizione condivisa anche da una parte della maggioranza come Giovanni Panepinto (Pd).

Il problema della riforma in vista della scadenza della gestione commissariale delle ex province, lo solleva il capo dell'opposizione di centrodestra, Nello Musumeci: "Il nuovo assessore agli Enti Locali Ettore Leotta venga in Aula nei prossimi giorni per dire con chiarezza quale idea di provincia intende realizzare il governo". Quindi mette il dito nella piaga che ormai si rinnova ciclicamente: "Mancano solo poco più di due mesi alla scadenza di legge e nutriamo seri dubbi che il governo e la sua maggioranza riescano a varare la tanto strombazzata riforma che non hanno saputo fare in un anno e mezzo".
"Fino ad oggi - conferma Musumeci - non è arrivata alcuna nuova proposta alla competente commissione, mentre il governatore e il suo partito continuano a parlare due linguaggi diversi sul nuovo modello dell'ente intermedio. Città metropolitane ristrette o allargate? Confini provinciali rigidi o flessibili? Presidenti eletti dal popolo o nominati? Competenze e funzioni di sempre o nuove responsabilità decentrate dalla Regione? Regna una gran confusione, mentre sul territorio sono solo i cittadini a pagare il prezzo della paralisi delle province, voluta da una irragionevole furia devastatrice di un finto rivoluzionario".

Come è noto, la "telenovela" inizia nel febbraio 2013 quando Crocetta annuncia, dallo studio televisivo Rai di Massimo Giletti (LEGGI): "Da domani le province siciliane non esisteranno più". Quindi, annulla le elezioni provinciali e fa approvare dalla maggioranza la legge che prevede entro il 31 dicembre 2013 la istituzione dei nuovi Enti intermedi e il commissariamento delle ex province. Che viene prorogato prima volta con legge del marzo 2014 ("non oltre il 31 ottobre 2014"). Poi, non essendo ancora pronta la riforma, con legge del 20 novembre 2014 "non oltre il termine inderogabile del 7 aprile 2015".

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it]

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19 gennaio 2015
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