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Campagne catanesi a secco. Rischia di esplodere la rabbia degli agricoltori

Sono appena arrivate le temperature calde e gia ci sono ritardi nella manutenzione e distribuzione dell’acqua

31 maggio 2017
Campagne catanesi a secco. Rischia di esplodere la rabbia degli agricoltori

"Con l’arrivo delle calde temperature al di sopra della media stagionale, ogni anno nelle campagne catanesi si consuma la stessa drammatica scena che fotografa tutta la inefficienza di Enti come i Consorzi di Bonifica, a cominciare dai disservizi nella manutenzione, per proseguire con i ritardi nei trasferimenti Regionali. La riforma di questi enti diventa quanto mai urgente e indispensabile". Lo dichiarano Pippo Di Silvestro e Giosuè Catania, presidente e vicepresidente vicario della Confederazione Italiana Agricoltori della Sicilia Orientale e Giovanni Selvaggi presidente provinciale Confagricoltura.
"Si tratta di strutture consortili soffocate dai debiti, oltre 130 milioni di euro e tanti contenziosi - sottolineano - Oltre 2.100 dipendenti tra tempo indeterminato e stagionali con un costo che si aggira sui 50 milioni di euro, quando gli stipendi vengono erogati regolarmente, mentre in alcune realtà la regola è il ritardo nei pagamenti". A fronte di questi numeri, i disservizi sono enormi. "I Consorzi di Bonifica se non procedono immediatamente ad immettere l’acqua nei Canali in tutte le aree servite, dovranno assumersi ogni responsabilità degli eventuali danni economici - dicono Di Silvestro, Catania e Selvaggi - che si registreranno nelle aziende agricole in una fase di estrema delicatezza per gli impianti arborei e per le produzioni agricole".

"Ma oltre ad una insufficiente riserva idrica in alcuni invasi che rende impossibile garantire il normale adacquamento su quasi tutto il territorio del Sistema Salso/Simeto - aggiungono ancora - sulla stragrande maggioranza delle aziende agricole pesano anche reti fatiscenti, opere incompiute (in primis l’invaso Pietrarossa che rischia di essere una farsa se non fosse una cosa seria e importante per l’agricoltura) ruoli irrigui negli ultimi anni in continuo aumento".
"La situazione è insostenibile - sostengono i rappresentanti di categoria - l’assessore regionale Antonello Cracolici ponga rimedio a tutte le questioni aperte nel sistema della bonifica Regionale: 1) acceleri sulla legge Regionale che riduce da 11 a 2 i Consorzi di Bonifica, in modo da superare l’attuale stato di commissariamento che dura da oltre 20 anni; 2) predisponga il percorso di netta separazione della vecchia gestione con la nuova ed evitare che i debiti del passato pesino come un macigno sul futuro; 3) garantisca il trasferimento delle risorse al fine di migliorare i servizi e garantire l’acqua agli agricoltori; 4) affronti in un’ottica di bacino gli aspetti relativi al personale, alle opere infrastrutturali, alla distribuzione e al pagamento dei servizi in virtù dei benefici ricevuti, diversificando la base impositiva proprio per i nuovi compiti che gli Enti di bonifica dovranno assolvere; 5) avvii una iniziativa straordinaria di verifica delle opere irrigue e dei progetti in essere per finanziare intanto il rifacimento del canale di quota 100 (Ponte Monaci) crollato circa 7 anni fa e il completamento ormai inderogabile dell’invaso Pietrarossa".

- www.ciasicilia.it

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31 maggio 2017
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