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Chi c'era e chi no alla festa vip di Google nella Valle dei Templi

Raduno esclusivo di star: per il secondo anno il colosso di Mountain View sceglie la Sicilia

29 luglio 2015

La crème del la crème ieri sera ha popolato la Valle dei Templi di Agrigento, dove, dietro un lauto pagamento di 100 mila euro, i vertici di Google hanno tenuto un ricevimento per l’inizio del Google Camp 2015, che dallo scorso anno usano tenere in terra sicula.
I fondatori del colosso americano, Sergey Brin e Larry Page, insieme al loro presidente Eric Schmidt, hanno intrattenuto i loro ospiti - star dell'informatica, dello sport, del cinema e della musica - con vini e piatti siciliani e con la voce di Andrea Bocelli e John Legend, nello scenario unico del Parco Archeologico.

Chi c’è (e chi no) alla Davos estiva di Google in Sicilia
di Alessandra Beltrame, giornalista, blogger (Wired.it, 28 luglio 2015)

Il sito Usa Buzzfeed ha addirittura lanciato un Sos, chiedendo notizie a chi le conosca. Di certo si sa che all’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo sono atterrati molti jet privati e che svariati elicotteri hanno fatto la spola con il Verdura Resort&Spa, l’albergo di Sciacca "requisito" per ospitare i  300 invitati. Lo ha comunicato a suon di tweet un blogger siciliano, Tony Siino.
Tra i volti noti il fondatore di Periscope, il bel 27enne e già immensamente ricco Kayvon Beykpour. Andrea Bocelli e John Legend erano gli ospiti a sorpresa. Qualcuno ha rubato un video della festa di ieri sera, in un caldo africano ma con una leggera brezza e una luna quasi piena che ha fatto scendere qualche lacrima ai più teneri di cuore. Certo, avere tutto per sé il panorama della Valle dei Templi non è una cosa da poco...

Tutta questa curiosità si riferisce ai big del web, della finanza e del business mondiale scelti da Larry Page e Sergey Brin per partecipare al loro Google Camp 2015, un understatement (sa di campeggio, ritrovo di scout) che nasconde una sorta di Davos estiva, un incontro fra i potenti della Terra in chiave Mediterranea, in corso in Sicilia fino al 30 luglio. Page (avvistato sul suo yacht a Salina qualche giorno fa) e Brin radunano attorno a sé i grandi della Terra per continuare a dominare il mondo, scrivono i giornali anglosassoni. Sarà.
Per il secondo anno si svolge in Sicilia. L’anno scorso hanno fatto le prove generali, sono andate bene e quest’anno si sono regalati (ieri sera) una mega festa fra i templi greci dell’antica Akragas, per l’occasione affittati a 100 mila euro (per poche ore di permanenza). Ma c’è chi ha scritto che il "party da 100 mila euro" non si riferisse all’affitto del sito archeologico, bensì alla quota pagata da ciascun commensale per sedere al tavolo con i magnati di Google. In effetti, negli Usa una cifra del genere (e anche di più) si paga per una cena con Obama, e il valore di una chiacchierata con Brin&Page non è da meno. Sorride il dirigente del Parco archeologico Giuseppe Parello: equivoci a parte, per la prima volta l’affitto di un bene culturale italiano così importante ha lasciato tutti soddisfatti, ha rispettato i luoghi (alle 8 di stamane era già stato smontato tutto), ha permesso di incamerare un congruo introito, ha gratificato la politica locale. Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, non ha resistito a farsi immortalare in un selfie con gli dei dell’olimpo del web.
Si vocifera che alla serata di ieri avrebbe voluto partecipare anche il premier Matteo Renzi, ma non è stato invitato. Ma il meeting continua e dopo la festa di ieri si torna a lavorare. Come ha raccontato Massimo Gaggi l’anno scorso, i 300 ospiti rinchiusi a Sciacca stanno decidendo le sorti del nostro mondo. O almeno ci provano.

Per avere un’idea di chi ieri sedeva a tavola fra i mandorli e le colonne doriche dei templi della Concordia e di Giunone, ecco un riassunto di chi c’era nel 2014. La giornalista Arianna Huffington, per esempio. Che, da acuta donna di web marketing, si è premurata di far sapere alcuni particolari insignificanti del viaggio: che aveva dimenticato il passaporto, che con lei c’era la figlia e di aver letto Marianna Ucrìa di Dacia Maraini. C’erano poi l’amministratore delegato di Uber Travis Kalanick e quello di Snapchat Evan Spiegel. Ben rappresentata la finanza: Lloyd C. Blankfein, Ceo di Goldman Sachs, che ha tenuto una conferenza sul futuro dell’Europa; Anshu Jain, ai vertici di Deutsche Bank; Ana Patricia Botín (Banco Santander); i venture capitalist Ben Horowitz e John Doerr. A seguire gli imprenditori Elon Musk (Tesla) Brian Roberts (Comcast), la stilista Tory Burch (anche lei stregata dalla nostra letteratura: "Have you read The Leopard?", cioè Il Gattopardo, twitta felice in pieno summit).

Fra i pochissimi italiani, c’era Jovanotti, che si è lanciato in una pedalata dal mare fino a Caltabellotta (faceva parte degli intrattenimenti organizzati, tanto che qualche giorno prima solerti operai privati avevano pure riempito le buche sulla strada), facendosi beccare con la granita in mano. John Elkann, Vittorio Colao gli altri due ospiti sicuri. Poi negli stessi giorni era stato avvistato un altro Elkann, tale Lapo, in una farmacia di Sciacca ad acquistare una ginocchiera. Mistero. Alimentato di recente dallo stesso Jovanotti che, in giugno, davanti a un manipolo di studenti, si è lanciato in un racconto iperbolico sul Google Camp. Venendo preso molto sul serio.
Ma va bene così. Che questi potenti decidano le sorti del mondo o che si ritrovino per giocare a golf e racchettoni, fanno notizia comunque. Tanto meglio se all’ombra dei nostri mandorli e carrubi e con lo sfondo dei nostri monumenti.

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29 luglio 2015
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