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Contro la Doc Sicilia

Duca Di Salaparuta potrà utilizzare il nome Grillo e Nero d'Avola nelle Igt Terre Siciliane nonostante il disciplinare non lo consenta

11 settembre 2017
Contro la Doc Sicilia

La Duca Di Salaparuta, storica azienda vitivinicola del Palermitano, potrà utilizzare il nome "Grillo" e "Nero d'Avola" nelle Igt Terre Siciliane per la vendemmia 2017 nonostante il disciplinare non lo consenta. L’azienda, infatti, su ordinanza del Tar del Lazio (la numero 6575 del 2017) potrà imbottigliare vini Igt Terre Siciliane indicando in etichetta anche il nome "Grillo" e "Nero d’Avola". Il ricorso era stato fatto nei confronti del consorzio Igt Terre Siciliane presieduto da Maurizio Lunetta (che è anche direttore del consorzio Doc Sicilia) del Ministero delle Politiche Agricole e del consorzio Doc Sicilia. Il Ministero, infatti, alla fine dello scorso anno aveva dato il suo primo "sì" alla modifica del disciplinare dell’Igt Terre Siciliane, escludendo l’inserimento in etichetta di Nero d’Avola e Grillo, permessi solo per la Doc Sicilia. Una decisione che non aveva convinto tutti ma che serviva a blindare i vitigni più importanti dell'Isola costringendo, a chi volesse farne un punto di forza commerciale indicandolo in etichetta, a rispettare i paletti della Doc Sicilia.

L’azienda di Casteldaccia, conseguentemente alla vittoria al TAR ha scritto e inviato il seguente comunicato stampa:
"Duca Di Salaparuta è storicamente promotrice e innovatrice dei vini Siciliani di Qualità. Crede nella difesa e nella valorizzazione del patrimonio enologico Siciliano promosso dall’Indicazione Geografica Terre Siciliane, rappresentativa della gamma qualitativa dei "terroir" Siciliani, e dalle vere Denominazione Di Origine, che esaltano l’unicità di specifiche tradizioni ed aree vocate della Sicilia.

A tutela del consumatore e della propria storica identità enologica non valorizzerà con il proprio Brand la DOC Sicilia, reputandola una DOC non reale e nata solo per puri scopi commerciali e speculativi.

A tutela del consumatore e della propria storica identità enologica non si sottometterà, quindi, alla coercizione enologica voluta dal Consorzio DOC Sicilia ed al cavallo di troia del Consorzio, l’Associazione IGT Terre Siciliane, che contrariamente al proprio nome  mira ad eliminare la IGT Terre Siciliane ed a regalare la notorietà delle uve Nero D’Avola e Grillo a favore di una DOC costruita senza fondamenta tecniche.

Per tali ragioni la Duca Di Salaparuta ha fatto ricorso al TAR Lazio, che, con ordinanza pubblicata il 1° settembre 2017, ha accolto la tesi della Società autorizzandola a continuare a imbottigliare, per la vendemmia 2017, i propri vini IGT Terre Siciliane indicando in etichetta il nome dei vitigni "Grillo" e "Nero d’Avola".
Sicuramente è una prima bella vittoria non solo per la Duca di Salaparuta, ma anche e soprattutto per la libertà di scelta del Consumatore.

N.B. La Duca Di Salaparuta invita le Aziende Vitivinicole della Regione Sicilia che concordano per la difesa della IGT Terre Siciliane a presentare ricorso al TAR Lazio entro e non oltre la metà del mese di ottobre del corrente anno, in modo da rafforzare le motivazioni e le ragioni che hanno determinato l’esigenza di dissentire dalla coercizione enologica voluta dal Consorzio Doc Sicilia."

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11 settembre 2017
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