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Crisi nera a Palermo

Confcommercio denuncia una "situazione drammatica", destinata a peggiorare se la politica non fa concretamente, e in fretta, qualcosa

29 gennaio 2013

In provincia di Palermo le imprese in crisi sono 8.200. Crescono anche quelle in via di scioglimento o in liquidazione. Quelle sottoposte a procedure concorsuali sono quasi 3 mila. La crisi riguarda in particolare i settori agricolo, manifatturiero e delle costruzioni. In aumento solo le imprese del settore turistico, quelle di trasporto, e che si occupano di spedizioni.
I dati estratti dal "cruscotto statistico" di InfoCamere per il 2012 sono stati resi noti ieri mattina in occasione della giornata di protesta nazionale organizzata da Confcommercio.

Le aziende con maggiore tasso di sopravvivenza sono quelle individuali, in difficoltà invece le società di persone e di capitali. Tra il 2007 e il 2011 gli occupati in provincia di Palermo sono scesi del 27 per cento e il tasso di disoccupazione si è attestato al 16 per cento. Il 2013 sul fronte dell’occupazione sarà ancora più difficile.
"Il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi al 19,6 per cento - ha spiegato il presidente di Confcommercio, Roberto Helg - ossia 8,20 punti in più rispetto alla media nazionale che è dell’11,4 per cento. Nel 2012 in Italia ha chiuso un'impresa al minuto. Le piccole e medie imprese palermitane rappresentano, per numero di addetti, circa duecentomila famiglie. Quindi grazie alle nostre imprese il 16% dei palermitani ha un lavoro, oggi messo a rischio da una situazione drammatica, che tuttavia sembra finora lasciare indifferente, se non a parole, la classe politica".

Per protestare contro questo stato di cose Confcommercio ha esposto uno striscione di tre metri per sei sul prospetto dello stabile della Camera di Commercio con la scritta: "La politica non metta in liquidazione le imprese". Rimarrà esposto fino alle prossime elezioni politiche, "dovrà servire come monito", sottolinea Confcommercio.
Secondo i dati forniti da InfoCamere le previsioni per il 2013 sono addirittura peggiori del 2012: il Pil avrà un altro punto in meno. I consumi saranno gli stessi di 15 anni fa. Per la disoccupazione si prevede un incremento del 3,6%, per arrivare quindi al 19,6%. "Le imprese iscritte al registro delle imprese - ha sottolineato Helg - sono per il 72% fatte da giovani, donne ed extracomunitari, ma non riescono a rimanere aperte per più di un anno. Questi dati vogliono dire solo una cosa: miseria". [Fonte: Italpress - €conomiaSicilia.com]

- "La Sicilia è in recessione" (Guidasicilia.it, 26/01/13)

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29 gennaio 2013
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