Dolce&Gabbana a Palermo, tra opportunità e (immancabili) polemiche
Il capoluogo diventa passerella dell’alta moda internazionale, ma per molti Palermo in questi giorni è solo una città in "ostaggio"
Che la scelta di Dolce&Gabbana di far diventare per quattro giorni Palermo passerella dell’alta moda internazionale, sia una buona opportunità non ci vuole tanto a capirlo.
Eppure, la città aperta per top model e vip ma blindata per tutti gli altri, si sta portando appresso l'immancabile strascico di polemiche.
La Capitale italiana della Cultura 2018 si appresta a vivere il Grande Evento organizzato dalla coppia di stilisti, e lo sta facendo con un enorme spiegamento di forze e di risorse.
Anche Monreale, tra divieti e accessi proibiti, aprirà alle sfilate la sua preziosa piazza e il dedalo di stradine che circondano la cattedrale arabo-normanna.
Decine gli alberghi prenotati che ospiteranno 111 modelle, 118 modelli, 50 giornalisti internazionali e 450 personaggi tra cui uno stuolo di grandi segretissimi nomi dello spettacolo. Le indiscrezioni si divertono a suggerirne alcuni come Robert De Niro, Brad Pitt, Madonna. E l'organizzazione è pronta a smentirli e a tenere sigillato l'elenco dei vip invitati tra i quali si aggirerà, si dice, una troupe del regista Giuseppe Tornatore. Tutto è organizzato secondo le regole di un'operazione di marketing che serve a lanciare le collezioni del celebre marchio. Per Domenico Dolce è un grande ritorno alle origini perché proprio da qui, lui che è nato a Polizzi Generosa nelle Madonie, prese il volo la sua avventura nel mondo dell'alta moda. E qui cerca di riprendere le suggestioni forti della Sicilia, tra mercati popolari e palazzi aristocratici.
E proprio dai saloni di palazzo Gangi (che hanno ospitato la regina Elisabetta e sono stati set per Il Gattopardo di Luchino Visconti), si parte con una sfilata di alta gioielleria donna. Seguirà una esclusiva cena di gala nella vicina Galleria d'arte. Arte e moda si ritroveranno ancora a palazzo Mazzarino, a piazza Pretoria e alla tonnara Florio, mentre la piazza davanti al Duomo di Monreale sarà interdetta, oltre che ai curiosi, anche ai residenti per la cifra di 12 mila euro versati al Comune e altri "donativi" ai locali del centro storico. Una scelta che ha fatto storcere il naso a diversi abitanti della cittadina normanna. In tanti hanno postato commenti salaci e critiche sui social per una "occupazione" senza limiti. Non manca anche la polemica politica. Nei pezzi dei due stilisti saranno molti i richiami alle atmosfere e ai simboli della Sicilia tranne che alla questione mafiosa, come sottolinea Michele Anzaldi parlamentare palermitano del Pd. Il sindaco Leoluca Orlando si dice invece grato alla "sensibilità" di Dolce e Gabbana per avere scelto Palermo come palcoscenico delle sfilate. Ma sono diversi a polemizzare sulla catena dei divieti e su un preteso "sfruttamento" degli stereotipi della Sicilia per una operazione di puro marketing. [ANSA]