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E' nella Terra (e nel Cibo) il futuro!

In Italia è boom di giovani agricoltori e di iscritti negli istitui agrari e alberghieri

02 ottobre 2015

Nel 2015 i giovani agricoltori sono aumentati in Italia del 35% rispetto al 2014. Gli under 34 che operano come imprenditori agricoli, coadiuvanti familiari e soci di coop agricole hanno superato le 70mila unità.
E' quanto emerge da una analisi Coldiretti, resa nota a Expo in occasione della consegna degli Oscar Green, il premio per le imprese più innovative promosso dai giovani di Coldiretti. "Nelle campagne italiane si registra il tasso di crescita più elevato dell'occupazione giovanile tra i diversi settori produttivi".

Secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè, il 57% dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18%) o in banca (18%): "Vi è un rinnovato interesse a trascorrere il proprio tempo a contatto con la natura: più di due su tre (68%) dichiarano di partecipare volentieri alla vendemmia e alla raccolta della frutta".
La vera novità sono le new entry: la metà dei giovani che scelgono l'agricoltura sono laureati e hanno fatto innovazione (57%), ma soprattutto il 74% è orgoglioso del lavoro fatto e si dichiara "più contento di prima". La scelta di diventare imprenditore agricolo è peraltro apprezzata per il 57% delle persone vicine (genitori, parenti, compagni o amici).
"I giovani - sottolinea Coldiretti - stanno cogliendo una straordinaria opportunità di sviluppo economico personale, scoprendo quanto offre il mondo rurale interpretato in chiave innovativa".

La spinta è venuta dalla Legge di Orientamento (n.228/2001) sostenuta da Coldiretti, che ha aperto la strada all'agricoltura multifunzionale. Oggi il 70% delle imprese under 35 opera in attività "rurali", dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo. "Molti giovani hanno saputo valorizzare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, soddisfazione personale ma anche una migliore qualità della vita" ha detto il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo. "Si tratta anche di un impegno per il bene comune che in Italia le Istituzioni stanno imparando a riconoscere".

Altro dato significativo è l’aumento, nel nuovo anno scolastico, delle iscrizioni agli istituti agrari e alberghieri. Nell’anno 2015/16, alle prime classi degli istituti tecnici di amministrazione, finanza e marketing si sono iscritti poco più di 42mila giovani mentre quelli che hanno optato per l'enogastronomia e l'alberghiera sono stati oltre 46mila, ai quali si aggiungono altri 15mila iscritti alle prime classi degli istituti tecnici e professionali agrari.
"La tavola - sottolinea Coldiretti - sorpassa la scrivania nelle scelte scolastiche delle giovani generazioni. In Italia vede una prospettiva di lavoro futuro nell'agricoltura e nel cibo quasi uno studente su cinque. Oltre il 20% degli iscritti al primo anno ha scelto un indirizzo legato all'agricoltura".

A crollare secondo Coldiretti sono state le iscrizioni agli istituti professionali con indirizzo industriale, scese al minimo storico. "Quest'anno si sono iscritti al primo anno poco più di 19mila giovani, in calo rispetto all'anno precedente e più che dimezzati rispetto all'inizio della crisi (nel 2007/2008 erano 48mila)".
Sono dunque in profonda crisi ragionieri e tute blu e a prendere la scena è ora il cibo. A conferma di un rinnovato prestigio sociale del lavoro nei campi è il fatto che quasi un genitore su tre (29%) consiglierebbe ai propri figli di fare l'agricoltore e che il 55% sarebbe contento se il figlio o la figlia sposasse un agricoltore (elaborazioni Coldiretti su Ipr Marketing.

"Una azienda agricola su tre è nata negli ultimi dieci anni anche per l'ingresso di giovani agricoltori di prima generazione che hanno scelto di vivere e lavorare in campagna per realizzare il proprio sogno imprenditoriale", ha affermato Maria Letizia Gardoni delegata dei giovani della Coldiretti nel sottolineare che "essere agricoltori oggi significa avere una conoscenza multidisciplinare, che va dalla tecnica agronomica al marketing".
"È questa la dimostrazione che i giovani, prima e meglio di altri, hanno capito che l'Italia per crescere deve puntare su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l'arte, il cibo e la cucina", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare "che l'agroalimentare italiano offre una prospettiva di nuove e interessanti prospettive di futuro per chi sa esprimere la propria creatività a contatto con la natura".

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02 ottobre 2015
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