Il primo match lo hanno vinto i terroristi
Allerta attentati: monitoraggio costante anche in rete. Anche in Italia si diffonde la psicosi degli attacchi dell'Isis
E’ innegabile, il primo match lo hanno vinto i terroristi. Nonostante la, avvolte ostentata, voglia di libertà e rivalsa delle persone, non solo francesi, l’innalzamento dell’allerta e la (forse) inevitabile deriva verso atteggiamenti politici sempre più rigidi e severi, segnano esattamente un punto nei confronti dei fondamentalisti che in parte così hanno raggiunto uno dei loro scopi: mettere in crisi la serenità quotidiana.
Sono giorni di stringenti controlli e monitoraggio continuo per i paesi europei, consapevoli che l’unica difesa, con questa tipologia di terrore, può essere soltanto la preparazione: tenersi pronti per affrontare il pericolo, visto che risulta quasi impossibile prevenire quando e dove potranno attaccare i folli dell’Isis.
Anche il nostro Paese sta affrontando giorni di grande tensione. Alcune decine di persone che vivono in Italia, potenzialmente vicine alle posizioni del fondamentalismo islamico, sono state costantemente monitorate in questi giorni da intelligence e antiterrorismo. Non sono stati raccolti elementi tali - secondo quanto si apprende da fonti autorevoli - da lasciare ipotizzare situazioni di pericolo per il nostro Paese.
Controlli, in particolare, sono stati eseguiti anche nelle carceri, nelle celle di detenuti jihadisti, e sono state potenziate le attività di intercettazione. Strutture di sicurezza e 007 - si è appresso dalle stesse fonti qualificate - hanno anche ulteriormente intensificato il monitoraggio dei siti di propaganda islamica, hanno svolto intense attività di esplorazione della Rete, ed hanno seguito, d'intesa con l'intelligence di altri Paesi, gli spostamenti di "foreign fighters" con l'obiettivo di prevenire e reprimere qualsiasi minaccia terroristica verso l'Italia.
Anche il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in un'intervista a Sky Tg24, ha rassicurato: "Nel nostro Paese si può stare tranquilli, il sistema di intelligence funziona: poi nessun Paese - ha aggiunto - è a rischio zero". Alfano ha spiegato che "occorrono alcune revisioni del Codice Schengen per rendere più sicuri non i confini interni ma le frontiere verso l'esterno, non il passaggio tra i singoli paesi europei". Il ministro ha affermato nel dettaglio: "Venerdì a Bruxelles abbiamo preso alcune decisioni: quando entri in Europa da un Paese esterno ci saranno controlli fatti dalla polizia, saranno visti i precedenti penali, non si guarderà solo il passaporto ma sarà inviato tutto ad una banca dati centrale che consulterà le varie banche dati dei Paesi. Per chi viaggia, per esempio, da Roma a Berlino si prevedono altri tipi di controlli, più intensificati rispetto a prima. Le banche dati delle compagnia aeree immagazzineranno i dati di ogni passeggeri, persino il sedile occupato; questo materiale per un anno sarà in chiaro, ovvero consultabile dalle polizie europee e per altri 4 anni, con maggiori difficoltà tecniche, sarà possibile comunque consultare tutti questi dati".
E su questi nuovi standard di vigilanza ha chiesto comprensione: "Una compressione della privacy è giustificata dalla necessità di dare maggiore sicurezza". Poi lo stesso Alfano è andato allo stadio Olimpico per Lazio-Palermo. Da tifoso, ma è stato anche il giorno in cui, nell'impianto capitolino, sono entrate in vigore controlli di sicurezza più stringenti dopo gli attentati di Parigi.
In tutta Italia e soprattutto nelle città ritenute più a rischio si diffonde la psicosi degli attentati. Nelle ultime 24 ore a Milano, che secondo l'Fbi è uno dei possibili obbiettivi dell'estremismo islamico, c'è stata una raffica di falsi allarmi: una ventina gli interventi di controllo (tutti terminati con esito negativo) effettuati da polizia e carabinieri, le cui centrali operative sono state letteralmente bersagliate da telefonate di chi intendeva denunciare comportamenti sospetti e presunte anomalie, in alcuni casi rasentando il grottesco.
A Milano il concerto dei Five Finger Death Punch che si sarebbe dovuto tenere ieri sera all'Alcatraz. Una decisione presa dopo che sabato il sito americano International Business Times aveva attribuito a un gruppo della galassia Anonymous la scoperta che l'evento era nel mirino dell' Isis, assieme ad altri obiettivi in diversi Paesi. La notizia era stata tempestivamente smentita da Anonymous, ma la sua diffusione ha convinto la band americana ad annullare lo spettacolo.
Tanti i falsi allarmi anche a Roma. Momenti di paura si sono vissuti allo stadio Olimpico durante la partita Lazio-Palermo per uno zaino abbandonato sugli spalti: si è poi scoperto che lo aveva lasciato come segnaposto il papà di una bambina che aveva accompagnato la figlia in bagno. In mattinata, sempre nella capitale, panico tra i fedeli della chiesa di Cristo Re, a due passi dalla sede della Rai: era stata segnalata la presenza di una bomba, ma i controlli compiuti con artificieri e cani poliziotto hanno dato esito negativo. Ennesimo falso allarme bomba anche sulla metropolitana di Roma: il tratto tra Termini e Ottaviano della linea A è rimasto chiuso il tempo necessario per compiere i controlli. Apprensione anche a Cassino (Frosinone) per un trolley lasciato davanti alla chiesa di San Giovanni: sono intervenuti i carabinieri, ma in realtà la valigia conteneva solo biancheria e l'aveva lasciata lì uno dei fedeli.
- Allerta terrorismo? La Sicilia può stare tranquilla! (Guidasicilia.it, 19/11/15)