Il sole come ''pattumiera nucleare''
Dal convegno di Erice la proposta del comandante dell'Apollo 15
Un singolare piano di smaltimento 'spaziale' delle scorie radioattive è stato lanciato a Erice, in occasione dei Seminari sulle Emergenze planetarie, dal comandante dell'Apollo 15 David Scott, che 30 anni fa passeggiò per tre giorni sulla luna.
Già preso in considerazione dalla Nasa negli anni '80, il progetto, che prevede di inviare le scorie nel sole con i missili, era stato poi abbandonato, ma per Scott con le nuove tecnologie è diventato realizzabile.
Secondo l'ex astronauta, ormai sessantanovenne (ma con un fisico invidiabile), non ci sarebbe alcun pericolo di scompenso per l'atmosfera e anzi scaricare i rifiuti nucleari sul sole, per sua natura radioattivo, funzionerebbe da ricarica.
Piccolo neo, i costi dell'operazione: ogni missione costerebbe circa 100 milioni di dollari, 220 miliardi di lire, e di viaggi ce ne vorrebbero decine.
Ma secondo Scott il costo sarebbe giustificato dai benefici che ne avrebbe l'umanità.
Con questo sistema lo spinoso problema delle scorie radioattive sarebbe infatti risolto definitivamente.
Senza contare che per neutralizzare l'effetto radioattivo delle stesse scorie sulla Terra ci vorrebbero mediamente centomila anni.
"Quanto costa la gestione per la vigilanza in tutto questo tempo?" si chiede il vetero-astronauta "E poi, come neutralizzare l'alto rischio che comporta la loro presenza sul nostro pianeta?".