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In Sicilia almeno 2 inceneritori

Parere favorevole definitivo della Conferenza Stato-Regioni al decreto del governo Renzi

06 febbraio 2016

In Sicilia si dovranno realizzare almeno 2 termovalorizzatori. La Conferenza Stato-Regioni ha dato parere favorevole in maniera definitiva al decreto del governo Renzi. La Sicilia, rappresentata dall'assessore Mariella Lo Bello, ha votato a favore perché nel testo si dà la possibilità di realizzare anche più di due impianti tenendo fermo il livello massimo di rifiuti da incenerire: il governo Crocetta propone da tempo sei impianti.

Soddisfatto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. "Abbiamo raggiunto un buon risultato, abbiamo avuto tutti pareri favorevoli, tranne due regioni, la Lombardia e la Campania, che hanno espresso parere negativo. Non era un passaggio facile. L'applicazione dell'articolo 35 dello Sblocca Italia rompe di fatto il principio dell'autosufficienza, dello smaltimento dei rifiuti a livello regionale e si crea una rete di smaltimento dei rifiuti a livello nazionale. Questo ci aiuta molto ad impostare un lavoro serio per lo smaltimento dei rifiuti e ci serve anche per contrastare le infrazioni comunitarie a cui l'Italia è sottoposta in questo momento".
"Il piano prevede un aggiornamento annuale che tenga conto, oltre ad altre cose, anche dei piani di smaltimento regionali", ha aggiunto Galletti. "E' chiaro, e lo voglio dire con molta previsione, che questo piano parte dal presupposto che tutte le regioni arrivino al raggiungimento degli obiettivi fissati dall'Europa, quindi che tutte le regioni arrivino al 65% di raccolta differenziata e che tutte colgano gli obiettivi di produzione dei rifiuti del 10%; fatto questo conteggio - ha concluso - si individua ancora la necessità, del Paese in questo caso, di incenerimento, che equivale a 8 termovalorizzatori".

Entusiasta il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone. "Finalmente si fa sul serio, basta chiacchiere. Anche la Sicilia si avvia seriamente a risolvere la questione dei rifiuti, una questione al collasso e ostaggio di totem ideologici sbandierati per ostacolare il progresso. Finalmente il via libera definitivo in Conferenza Stato-Regioni all'articolo dello Sblocca Italia che riguarda la realizzazione di inceneritori". "La Sicilia - continua - entra a far parte di una rete nazionale virtuosa e programmata che consentirà di lavorare in maniera seria e allo stesso livello degli altri paesi europei. Un primo passo per il cambiamento - spiega Faraone - è stato fatto. Proseguiamo in questo percorso, dicendo addio alle discariche, potenziando la raccolta differenziata, dicendo sì a impianti di recupero energetico, basati su moderne tecnologie e a impatto zero. Proviamo a guardare i rifiuti - conclude il sottosegretario - non come elemento a perdere ma come risorsa su cui investire".

Di tutt’altro parere Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia. "E' una scelta scellerata, obsoleta e vecchia che non risolve nella maniera più assoluta il problema dei rifiuti. Quello accaduto in Conferenza Stato-Regioni ci riporta indietro nel tempo. Le uniche Regioni ad avere capito che gli inceneritori non servono sono la Lombardia e la Campania, dove hanno scommesso, e vinto, sulla differenziata. Adesso i Governi nazionale regionale ci spiegheranno come risolvere il problema nei 5/6 anni che occorrono a realizzare gli inceneritori. Tra l'altro, i cittadini sul territorio hanno già iniziato a pronunciarsi, come a Pace del Mela, dove in un referendum dal valore solamente simbolico hanno detto di no all'inceneritore. Ancora una volta ribadiamo che il futuro nella gestione del ciclo dei rifiuti sono la prevenzione, il riuso e il recupero, cosi' come ci impongono le norme europee e nazionali. Basta solo applicarle".

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06 febbraio 2016
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