L'arte contemporanea debutta nel parco archeologico di Naxos
Nel'area archeologica la mostra di Giuseppe Agnello "Arcadio / Terre in moto"

Giuseppe Agnello vicino ad una sua opera in mostra "Terre in moto - Composizione 7"
L'area archeologica di Naxos abbraccia l'arte contemporanea in un dialogo costante tra uomo e natura, scultura e paesaggio, presente e passato. Fino al 28 novembre il Parco archeologico di Naxos ospiterà la mostra di Giuseppe Agnello "Arcadio / Terre in moto".
Quindici installazioni che ricreano figure umane e vegetazione riuscendo a cristallizzare in ogni opera il trauma del momento in cui gli esuli incontrano per la prima volta nel 734 a. c. la terra di Naxos.
L'esposizione - curata da Alessandro Pinto e promossa dall'Assessorato regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, dal Parco Archeologico Naxos-Taormina e da Civita Sicilia - vuole raccontare a quasi tremila anni di distanza questo punto di cesura nella storia: quando la cultura greca arcaica si incontra e scontra con un'altra civiltà.
"L'arte contemporanea sta entrando prepotentemente nei musei e nelle aree archeologiche monumentali - afferma l'assessore regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana Sebastiano Tusa - È un modo per attrarre il pubblico e arricchire l'esperienza dei visitatori. Inoltre, il confronto tra antico e moderno può essere utile per una migliore valorizzazione e comprensione del manufatto antico".
"La prima mostra di scultura contemporanea al Parco archeologico di Naxos - spiega il direttore Vera Greco - vuole avvicinare l'uomo contemporaneo alla memoria del suo passato. E per farlo abbiamo scelto un artista che utilizza un linguaggio semplice come può essere quello figurativo, ma intriso di significati profondi ed archetipi che inducono a molteplici riflessioni sull'uomo e sul suo eterno peregrinare a partire dalle migrazioni dei popoli greci che hanno dato il via a Naxos e a Taormina. Un percorso espositivo scandito da quindici installazioni site-specific, pensate e realizzate per essere esposte al Parco archeologico di Naxos".