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La famiglia di Gheddafi è scappata

Secondo l'agenzia tunisina Tap, la moglie, il primogenito e la figlia del Colonnello sarebbero fuggiti a Djerba

18 maggio 2011


Mohammad Gheddafi, Aysha Gheddafi, Safya Farkash

Mohammad Muammar Gheddafi, il primogenito del Rais, si troverebbe in Tunisia, sull'isola di Djerba, da domenica scorsa. E' quanto afferma il quotidiano panarabo Al-Quds Al-Arabi, specificando che l'uomo è alloggiato in un hotel di lusso, dove verrebbe sottoposto a cure mediche non specificate. Insieme a lui ci sarebbero anche la seconda moglie del Rais, Safya Farkash, e la figlia Aysha.
Proprio pochi giorni fa l'agenzia di stampa tunisina Tap aveva riferito che alte personalità libiche erano arrivate a Djerba attraversando il valico di frontiera di Ras Jedir, tra la Libia e la Tunisia. Tra questi anche Abdullah Mohamud al-Hujazi, ex consigliere del segretario generale del ministero degli Affari Esteri, accompagnato da quattro impiegati.
41 anni, figlio della prima moglie del leader libico, Mohammad Muammar è presidente del Comitato olimpico libico e presidente dell'Organizzazione generale delle poste e delle telecomunicazioni. Secondo informazioni trapelate da WikiLeaks, ha anche avuto contrasti con i fratelli Mutassim e Saadi per il controllo dell'azienda che produce Coca-Cola in Libia.
Intanto il consiglio nazionale di transizione libica ha chiesto di rappresentare il Paese alla prossima riunione dell'Opec, che si terrà l'8 giugno a Vienna. "Vorremmo partecipare, ma non sappiamo ancora se ci inviteranno", ha dichiarato il responsabile dell'informazione degli insorti, Mahmud Shammam. Shamman ha riferito anche che Choukri Ghanem, capo del colosso petrolifero libico Noc ed ex ministro del regime libico, si trova a Vienna, senza però confermare la sua defezione. "Secondo le nostre informazioni Ghanem si trova nella capitale austriaca ma non ha contattato il Cnt", ha detto Shammam, aggiungendo che tutti gli esponenti del regime di Gheddafi che decidono di defezionare devono annunciare "pubblicamente" la loro adesione alla rivolta se intendono farne parte. [Repubblica.it]

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18 maggio 2011
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