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La guerra di Charlie Wilson

Nichols racconta l'America degli anni '80, tra anticomunismo borghese e patriottismo beone

12 febbraio 2008

Noi vi segnaliamo...
LA GUERRA DI CHARLIE WILSON
di Mike Nichols

Charlie Wilson è un deputato del Texas nell'America degli anni Ottanta. Joanne Herring è una delle donne più ricche e potenti d'America, fortemente anticomunista. Chiede l'aiuto di Charlie per assicurare ai Mujahideen afghani armi e denaro nella guerra contro la Russia. Collabora con Charlie l'agente della CIA Gust Avrakotos...


Anno
2007
Tit. Orig. Charlie Wilson's War 
Nazione USA
Produzione Tom Hanks, Gary Goetzman e Michael Haley per Playtone, Universal Pictures, Good Time Charlie Productions, Participant Productions, Relativity Media
Distribuzione Universal
Durata 97'
Regia Mike Nichols
Sceneggiatura Aaron Sorkin
Tratto dal  libro "Charlie Wilson's War: The Extraordinary Story of the Largest Covert Operation in History" di George Crile
Con Julia Roberts, Tom Hanks, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams
Genere Drammatico

Tratto da una storia vera
La guerra di Charlie Wilson è la vera storia di una delle più importanti operazioni segrete della storia, condotta da un deputato di Houston amante della bella vita e delle buone cause, e dau coraggioso agente della CIA esperto di dure battaglie.
La gioviale personalità di Charlie Wilson maschera in realtà una sagace mente politica, un forte sentimento patriottico e una profonda compassione per i più sfortunati. E, all'inizio degli anni '80, all'ombra dell'avanzata russa, i più sfortunati erano il popolo afgano.
Joanne Herring, una cara amica di Charlie, sua sostenitrice e talvolta sua amente, era una delle donne più ricche del Texas, nonché un'accanita anticomunista. Ritenendo che la reazione degli americani all'invasione dell'Afghanistan fosse alquanto 'anemica', la donna incoraggiò Charlie a rifornire i Mujahideen - i leggendari combattenti per la libertà - delle armi e del denaro necessari per riuscire a sdradicare gli agressori russi dalla loro terra.
Collega di Charlie in questo arduo compito fu l'agente della CIA Gust Avrakotos, un uomo determinato e pragmatico che all'epoco operava all'interno di una esclusiva società della Ivy League.
Charlie, Joanne e Gust attraversarono il mondo per creare un'improbabile alleanza tra pakistani, israeliani, egiziani, alcuni legislatori e una danzatrice del ventre, ma, nonostante le difficoltà, ottennero un grande riscontro. Nel corso dei nove anni di occupazione dell'Afghanistan, gli Stati Uniti finanziarono manovre segrete contro i Sovietici, spendendo fino a 1 miliardo di dollari annui, e l'Armata Rossa alla fine si ritirò dall'Afghanistan.

La critica
“Mike Nichols affronta la vicenda con leggerezza, si affida a Tom Hanks giuggiolone e puttaniere chiamato a un compito storico e a Julia Roberts riccona che vede lontano quando c'è di mezzo la minaccia comunista. Personaggi un po' troppo macchietta, anche se il dubbio che davvero fossero così un po' rimane, e allora emerge in tutta la sua prepotenza l'interpretazione magistrale di Philip Seymour Hoffman (...). Forse è proprio lo spirito di fondo democratico del film il suo limite maggiore di fronte a una storia, a suo modo, invece straordinaria.”
Antonello Catacchio, 'il manifesto'

“Dialoghi godibilissimi, "tempi" degni della commedia americana, cast assortito al meglio.”
Roberto Nepoti, 'la Repubblica'

"Quasi ottantenne Nichols ritrova il brio di 'Comma 22' girando un film di quelli che erano normali negli anni Settanta, quando non era strano che un soggetto verosimile, sostenuto da una sceneggiatura smagliante, trovasse i soldi per diventare un film per cittadini, non per consumatori. (...) Nichols non chiude il film con la churchilliana constatazione 'd'aver ucciso il porco sbagliato' perché era evidente ancor prima dell'11 settembre 2001."
Maurizio Cabona, 'il Giornale'

“Un Hanks quasi perfetto in un ruolo per lui insolito. (...) Nichols si avvale di una buona sceneggiatura di Aaron Sorkin (...) e mette in farsa la politica degli Usa, cui dipende il destino del mondo.”
Luca Barnabé, 'Ciak'

"Nel film i protagonisti Wilson, Herring e Avrakotos sono incarnati, mantenendo i nomi e i cognomi veri, da Hanks, Julia Roberts e Philip Seymour Hoffman. Questi tre ce la mettono tutta per sbrogliarsi attraverso dialoghi verbosissimi e lanciati a doppia velocità. Purtroppo i rapporti interpersonali non emergono abbastanza e se la Roberts si ritrova fra le mani una mezza tinca anche all'eclettico Hoffman il copione non fornisce le occasioni che ha Hanks, puttaniere redento."
Tullio Kezich, 'Corriere della Sera'

"Si capisce che l'insolito triangolo abbia attirato un cineasta della commedia sofisticata come Mike Nichols, il quale però non sempre è riuscito a equilibrare i toni di commedia con la gravità del tema. Resta nel finale l'amara ironia su un'America che, vinta la partita al costo di un miliardo di dollari, rifiuta un misero milione per aprire scuole alternative e contrastare la propaganda talebana."
Alessandra Levantesi, 'La Stampa'

"Ciò che rende ''La guerra di Charlie Wilson' un film da non perdere, a parte la recitazione, il fuoco di fila di battute spassose e gli ottimi dialoghi, è la franchezza nel raccontare le responsabilità del governo statunitense nell'armare e addestrare popolazioni a destra e a manca, senza poi curarsi di ciò che, una volta terminata l'emergenza filoamericana, succederà a quel paese e a quelle milizie armate. Addirittura Nichols fa fare ai suoi personaggi un salto filosofico, proponendo a Charlie la parabola zen secondo cui anche le migliori intenzioni possono avere esiti imprevedibili"
Paola Casella, 'Europa'

"Tom Hanks come Nanni Moretti. Ha deciso di mostrare il sedere. A posteriori, il posteriore di Hanks è l'elemento più provocatorio de 'La guerra di Charlie Wilson' di Mike Nichols. (...) Doveva essere una satira al vetriolo e invece domina la carezza. Charlie Wilson è un boy scout che sbevazza (ecco perché il timorato Hanks accetta il ruolo), le scene di guerra sono più ingombranti dei retroscena politici e ogni personaggio, anche il più laido, è reso bellissimo dalla cinepresa del vecchio maestro Nichols, più accondiscendente oggi che ai tempi di 'Comma 22'. Una guerra con il whiskey al posto del sangue."
Francesco Alò, 'Il Messaggero'

Candidato al Golden Globe 2008 per: Miglior Film Commedia/Musicale, Attore protagonista, Attore e Attrice non protagonista (Philip Seymour Hoffman, Julia Roberts) e Sceneggiatura - Philip Seymour Hoffman è candidato all'Oscar 2008 come Miglior Attore non protagonista.

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12 febbraio 2008
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