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La Regione siciliana potrebbe non applicare il ticket sanitario

L'assessore regionale alla Salute: "Stiamo verificando la possibilità di rimodulare o addirittura di non far pagare le 10 euro per le visite specialistiche e analisi mediche"

19 luglio 2011

"L'imposizione del ticket da dieci euro sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali, è l'ennesima penalizzazione per il Sud e per la Sicilia in particolare". "Ancora una volta a Roma vengono adottati provvedimenti che penalizzano le zone più povere del Paese e soprattutto tutto ciò viene fatto con un provvedimento che, per la sua immediata vigenza, ha provocato legittimo disorientamento nei cittadini e negli operatori sanitari. Se è vero che da oggi il ticket dovrà essere pagato anche in Sicilia in forza di una legge nazionale, è altrettanto vero che il governo regionale sta valutando tutti gli aspetti procedurali e finanziari per verificare la possibilità di eliminare, o comunque ridurre sensibilmente, il ticket e reperire in altro modo le risorse necessarie". "Il pagamento del nuovo balzello, tra l'altro, provocherebbe inevitabilmente una distorsione del sistema rischiando di penalizzare fortemente la sanità pubblica".
Queste le parole dell'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, proferite ieri a margine della cerimonia di inaugurazione del reparto di nefrologia dell' Ospedale Cervello a Palermo.
"Parteciperò ad una riunione - ha detto ancora - per verificare se è possibile trovare delle misure compensative per evitare anche questo balzello in Sicilia per i nostri pazienti". Per Russo comunque "non c'è nessun caos". Invece il pagamento del ticket sanitario per i codici bianchi nei pronto soccorso "è già operativo dal 2002", ha precisato Russo. "Ancora attendiamo la pubblicazione della legge - ha concluso - Dobbiamo fare delle scelte meditate, c'é da fare un po' i conti, verificare se possiamo trovare altrove le risorse, che dovrebbero provenire dai ticket, per impedire che a pagare le spese siano sempre i pazienti".

Parlando più in generale della manovra economica, secondo l'assessore per l'Economia della Regione siciliana, Gaetano Armao: "La manovra del governo nazionale è iniqua e non ha mantenuto le promesse sul taglio dei costi della politica. Tra l'altro, impone pesanti oneri alla Regione e ai Comuni siciliani. E' quindi inevitabile compiere scelte sulla spesa regionale, che non devono però danneggiare ulteriormente le fasce deboli e per questo ci impegneremo, ad esempio, per evitare interventi sui ticket sanitari. Dispiace rilevare, anche in questa circostanza, come i parlamentari siciliani che sostengono la maggioranza a Roma nulla hanno ottenuto per limitare i danni di una manovra che scarica sulla Sicilia il maggior onere di sacrifici". "Quest'ultima decisione dello Stato - ha aggiunto Armao -, se impone drastiche misure conseguenziali sul contenimento della spesa regionale, non deve farci perdere di vista la crescita e gli investimenti e determina, ma la Sicilia questo dice da tempo, la ridefinizione del federalismo. Senza riequilibri finanziari e infrastrutturali, il federalismo - conclude l'asssessore - forse andrà bene come manifesto elettorale per politici di nord e sud senza scrupoli, ma si ritorcerà con danni irreversibili per la Sicilia".

[Informmazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ing, Lasiciliaweb.it, GdS.it]

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19 luglio 2011
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