La Sicilia fa il pieno di premi a La Selezione del Sindaco
Due Gran Medaglie d'Oro e 8 Medaglie d'Oro. Premiate in tutto 17 cantine siciliane
Sono diciassette i vini siciliani premiati nell'ambito della 'Selezione del Sindaco', il concorso enologico internazionale dell'associazione Città del Vino.
Due Gran Medaglie d’Oro, 8 Medaglie d’Oro e altri Argenti per i vini della Sicilia. A ottenere il massimo riconoscimento sono: Il Marsala Superiore Dolce Riserva 1980, da vitigno grillo, della cantina Francesco Intorcia (93,50 punti) e il Al Hamen, un vino dolce da uve moscato bianco di Feudo Ramaddini (92,60 punti) prodotto nel territorio di Pachino.
Altri riconoscimenti sono andati al Passito Igt Sicilia di Francesco Intorcia & figli, al Jalaraya 2014 e al Donnuzzo 2014 di Enofanusa srl, al Kikè 2014 di Fina vini, al Quattroventi 2014 di Carlo Scollo & c, al Bianca di corte Inzolia Chardonnay Doc Sicilia 2014 di Principe di Corleone, al Rajah 2014 e al Meridiano 12 di Tenuta Gorghi Tondi. Medaglie d'argento al Kebrilla 2014 di Fina vini, al Marsala superiore dolce riserva Dop 2003 di Francesco Intorcia & figli, al Palmares rosè extradry 2014, al Bianca di corte Grillo Doc Sicilia 2014 di Tenuta Gorghi Tondi, al Nato in Sicilia Cerasuolo di Vittoria 2011 dell'azienda agricola Vini Patrì e al Curto Fontanelle 2014 dell'Antica azienda agraria Curto.
In generale i vini da vitigno autoctono conquistano la XIV edizione del concorso enologico internazionale promosso insieme a Recevin, la rete europea dei Comuni a vocazione vitivinicola. Per la prima volta gli Ori superano le medaglie d’Argento con un risultato (168 contro 129) che sottolinea l’eccellenza delle etichette in gara: 27 le Gran Medaglie d'Oro, di cui 27 vini con punteggi medi tra i 95 e 92 centesimi; e 141 le Medaglie d’Oro con punteggi tra 91,8 e 87 centesimi. Infine 129 Medaglie d’Argento con punteggi tra 86,8 e 85 centesimi. In senso assoluto prevalgono i vitigni autoctoni: moscato, baga, nosiola, glera, sangiovese, albariñho, touriga, moscato ottonel e altri.
Gli oltre mille vini iscritti al Concorso (circa 600 gli italiani, oltre 400 i portoghesi, una cinquantina dal resto del mondo) e le concomitanze di altri concorsi ed eventi nel medesimo periodo, testimoniano l'attrattiva e la fiducia dei produttori europei verso La Selezione del Sindaco sia per i contenuti che per il legame vino-vitigno-territorio, che caratterizza questo particolare concorso enologico. La Selezione del Sindaco prevede infatti la partecipazione congiunta delle cantine e dei territori Città del Vino: le prime non possono partecipare se non si iscrive anche il Comune di riferimento. Il concorso prevede anche un limite minimo e massimo da 1.000 a 50.000 bottiglie, con un’attenzione particolare a vitigni autoctoni, vini passiti, vini maturati in argilla e produzioni di qualità delle cantine sociali.
"La qualità riconosciuta dalle commissioni d'assaggio va oltre i risultati ottenuti - commenta il direttore delle Città del Vino, Paolo Benvenuti - e testimonia la capacità dei produttori pur in presenza di annate difficili, dovute alle bizzarrie del tempo e ai cambiamenti climatici, di saper produrre bene. In tal senso i vitigni autoctoni sembrano dimostrare migliori potenzialità in vigna e in cantina. La grande prestazione di questi vini è un biglietto da visita dei territori anche in senso turistico e di sviluppo locale. Un ruolo che non deve essere snaturato, ma accompagnato con intelligenza negli anni a venire, grazie anche all’impegno costante delle associazioni del vino europee che rappresentano un’eccellenza da tenere sempre più in considerazione".