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La verità sulla morte di Giovanni Lo Porto

E' partita la petizione online per riportare in Italia la salma del cooperante palermitano ucciso da un raid Usa tra Afghanistan e Pakistan

05 maggio 2015

Ha raccolto oltre 8.700 firme la petizione lanciata su Change.org da meno di una settimana per fare luce sulla morte del cooperante italiano, Giovanni Lo Porto, ucciso a gennaio insieme all'ostaggio americano Warren Weinstein in un raid degli Stati Uniti al confine tra Afghanistan e Pakistan, circostanza rivelata solo una decina di giorni fa.
"La richiesta - riferisce un comunicato - attraverso la petizione, è di Pietro Barbieri e del Forum Terzo Settore che fanno tre specifiche richieste al governo italiano".
"Chiediamo - si legge - che il Parlamento e il governo italiano si scusino formalmente per come sono stati trattati Giovanni e la sua famiglia. Chiediamo che sia costituita una autorevole commissione di indagine ufficiale per accertare eventuali responsabilità del governo italiano che non è riuscito né a liberare né a dare notizie certe su Giovanni nei tre lunghi anni di prigionia e del governo Usa per la sua uccisione. Chiediamo che sia, almeno, restituita la salma di Giovanni alla famiglia e a quanti gli volevano bene".

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05 maggio 2015
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