La verità sulla morte di Giovanni Lo Porto
E' partita la petizione online per riportare in Italia la salma del cooperante palermitano ucciso da un raid Usa tra Afghanistan e Pakistan
Ha raccolto oltre 8.700 firme la petizione lanciata su Change.org da meno di una settimana per fare luce sulla morte del cooperante italiano, Giovanni Lo Porto, ucciso a gennaio insieme all'ostaggio americano Warren Weinstein in un raid degli Stati Uniti al confine tra Afghanistan e Pakistan, circostanza rivelata solo una decina di giorni fa.
"La richiesta - riferisce un comunicato - attraverso la petizione, è di Pietro Barbieri e del Forum Terzo Settore che fanno tre specifiche richieste al governo italiano".
"Chiediamo - si legge - che il Parlamento e il governo italiano si scusino formalmente per come sono stati trattati Giovanni e la sua famiglia. Chiediamo che sia costituita una autorevole commissione di indagine ufficiale per accertare eventuali responsabilità del governo italiano che non è riuscito né a liberare né a dare notizie certe su Giovanni nei tre lunghi anni di prigionia e del governo Usa per la sua uccisione. Chiediamo che sia, almeno, restituita la salma di Giovanni alla famiglia e a quanti gli volevano bene".