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Le riserve naturali sono salve

Scongiurata l'immediata chiusura. In bilancio un milione di euro per la loro gestione

15 aprile 2016

La Regione si è impegnata a sbloccare "quanto prima" le risorse necessarie per la gestione delle riserve naturali siciliane e nel frattempo gli enti gestori garantiranno il normale funzionamento con le loro risorse.
Si è conclusa così la riunione convocata ieri mattina dall'assessore regionale all'Ambiente Maurizio Croce dopo che martedì, una nota dell'assessorato, invitava 21 aree protette della Sicilia a chiudere i battenti dal 16 aprile perché in cassa non c'erano più i soldi necessari per assicurarne il funzionamento. A rischio c’erano i posti di lavoro delle 90 persone che si occupano della gestione.
Presenti all'incontro, oltre all'assessore Croce, i rappresentanti legali degli enti gestori delle riserve siciliane, il capo digabinetto dell'assessorato all'Economia Vicario Librizzi e il dirigente generale dell'Ambiente Maurizio Pirillo, autore della nota inviata martedì.

"L’intesa - ha spiegato l’assessore Croce - prevede che il capitolo di bilancio venga portato immediatamente dagli 859 mila euro attualmente disponibili a un milione e 811 mila euro. Per farlo, però, serviranno dai 10 ai 15 giorni".
Da parte loro, i gestori "si sono impegnati responsabilmente a continuare a gestire le aree naturali protette senza alcuna modifica in ordine ai servizi erogati".
Adesso bisognerà tirare un po’ la cinghia. L’assestamento di bilancio, infatti, secondo l’intesa raggiunta dovrà ottenere l’ok della Ragioneria generale e passare dalla giunta.
"In questi 15 giorni - ha osservato il leader di Legambiente, Gianfranco Zanna - dovremo verificare se l'intesa sarà rispettata. C'è un accordo-ponte, ma non quello definitivo".
Il tavolo è stato riconvocato al 3 maggio, "per proseguire il confronto attraverso un dialogo costruttivo e condiviso, per il rilancio e la valorizzazione del patrimonio naturalistico, paesaggistico ed ambientale del territorio della Regione siciliana, anche attraverso un riordino della governance dello stesso".

In mattinata, mentre la riunione era in corso, il clima si è fatto teso. Il presidente della Regione Rosario Crocetta aveva infatti ipotizzato l’invio dei forestali e dei precari nelle riserve per scongiurare la chiusura, lasciando però la porta aperta a un finanziamento delle oasi naturalistiche tramite il ddl stralcio. "Parchi e riserve senza personale? Lo trovo veramente surreale in una Regione che ha 24 mila forestali, 1.200 guardie armate del corpo forestale e altre migliaia di precari. È vero, c'è un problema di contributi ai gestori, ma certamente non di personale".
Crocetta ha annunciato la convocazione del dirigente e dell'assessore Croce, per provvedere "immediatamente" all'utilizzo del personale in carico alla Regione. L’intervento del governatore è stata accolta con forti malumori dalle associazioni interessate. "Il presidente - ha commentato però Croce - intendeva solo rassicurare gli amanti della natura, dicendo loro che avremmo comunque garantito la continuità. Quelle dichiarazioni non vanno lette come un atto ostile".

- Addio Riserve, addio (Guidasicilia.it, 14/04/16)

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15 aprile 2016
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