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Le Siciliane di A. I lupi romani mangiano le aquile rosanero. Il Catania cade ad Empoli. Il Messina è condannato in B

07 maggio 2007

PALERMO - ROMA 1-2
Palermo (4-4-1-1): Fontana 5.5; Zaccardo 5.5, Biava 5.5, Barzagli 5, Pisano 6; Diana 5 (18' st Brienza 6), Guana 5.5, Corini 6, Simplicio 5.5 (25' st Tedesco 6); Di Michele 5.5; Caracciolo 4.5 (1' st Cavani 5). In panchina: Agliardi, Dellafiore, Ciaramitaro, Bresciano. Allenatori: Gobbo-Pergolizzi 5.
Roma (4-2-3-1): Curci 7; Cassetti 6.5, Ferrari 6, Mexes 6, Panucci 6.5; De Rossi 7, Aquilani 6 (40' st Faty sv); Wilhelmsson 6 (8' st Rosi 6), Perrotta 6.5, Mancini 6; Totti 6.5 (28' st Vucinic sv). In panchina: Doni, Tavano, Virga, Defendi. Allenatore: Spalletti 6.5.
Arbitro: Tagliavento di Terni 6.
Reti: 17' pt Totti, 36' pt Cassetti, 41' st Tedesco.
Note: Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Spettatori: 24.680 per un incasso di 449.490,30 euro. Ammoniti: Biava, Panucci, Ferrari, Brienza. Angoli: 7-5 per il Palermo. Recupero: 1' pt, 4' st.
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Troppo brutto il Palermo per poter puntare alla Champions. La squadra rosanero cade nettamente al cospetto della Roma e abbandona le ultime speranze di potere agganciare il quarto posto. Resta da conquistare un posto in Uefa, ma per ottenerlo ci vorrebbe una squadra più motivata e convinta. L'impressione è che per Corini e compagni il campionato si sia già concluso e che troppi giocatori sia attirati dalle sirene del mercato. La Roma invece c'è, mostra di non essere squadra disposta a fare regali e le basta poco per portare a casa i tre punti e ottenere la matemnatica certezza del secondo posto in attesa della prima finale di Coppa Italia contro l'Inter.
Decidono una magistrale punizione di Francesco Totti e un gol di Cassetti. A poco vale il gol nel finale del palermitano Giovanni Tedesco. Esordio casalingo per il duo Gobbo-Pergolizzi sulla panchina dei rosanero dopo aver rilevato Guidolin e vinto a Livorno. Rientra Pisano sulla sinistra in difesa dopo il turno di squalifica, mentre in avanti Caracciolo vince il ballottaggio con il giovane uguguaiano Cavani, che parte dalla panchina; assente l'infortunato Cassani. Spalletti lancia Aquilani dopo l'infortunio che torna a giocare dal primo minuto dal 22 novembre scorso; restano a casa Chivu, alle prese con il mal d'orecchie, Taddei, Pizarro e Tonetto; Mancini viene preferito a Tavano e Curci a Doni in porta, mentre è regolarmente in campo il capitano Francesco Totti. Inizio a ritmo blando, anche se le due squadre si affrontano a viso aperto. La partita si fa interessante intorno al quarto d'ora. Al 15' Pisano salva sulla linea dopo che Perrotta in contropiede aveva scavalcato anche Fontana.

Un minuto dopo la Roma passa in vantaggio con una splendida punizione di Francesco Totti che di esterno infila il pallone all'angolino alla sinistra di Fontana. La reazione del Palermo c'è e appena qualche secondo dopo l'1-0 un diagonale di Diana potrebbe avere miglior fortuna, bravo comunque Curci. poco dopo ancora il portiere giallorosso dice no a Di Michele e poi Corini a porta vuota manda alto. Sul piano del possesso palla comunque la Roma evidenzia una netta supremazia soprattutto a centrocampo e in velocità, mentre il Palermo, che fa poco pressing, prova sulle ripartenze. Il pubblico non perdona la propria squadra in difficoltà e sfiduciata, la reazione non arriva e la Roma fa festa sugli spazi lasciati dai rosanero.
Al 36' arriva il meritato raddoppio: grande azione di perrotta, servizio in area per Cassetti che di piatto detsro batte Fontana. Il Palermo subisce ulteriormente il colpo e non riesce ad abbozzare la minima reazione. Al 44' una debolissima rovesciata di Caracciolo senza la minima intenzione di far male scatena l'ira dei suoi tifosi che sicuramente non lo amano. Ma il Palermo del primo tempo è da sostituire in toto. Ad inizio ripresa a pagare è Caracciolo che lascia il posto a Cavani. Il Palermo sfiora subito il gol con Simplicio. da elogiare Panucci che segnala all'arbitro la deviazione in angolo per gli avversari. Spalletti dà spazio a Rosi al posto di Wilhelmsson.

E' decisamente un altro Palermo nella grinta, nella determinazione, nella volontà, quello che vuole vedere il pubblico e partono gli applausi. Corini ci prova un paio di volte su calcio piazzato, ma trova un Curci in giornata di grazia. Diana si fa male ed è costretto a lasciare il campo a Brienza. Poi Tedesco rileva Simplicio, mentre nella Roma Totti lascia il posto a Vucinic. In mezzo ai cambi ancora una bella parata di Curci che si oppone a una conclusione dalla distanza di Brienza.
Al 41' il Palermo accorcia le distanze: Cavani serve in area Di Michele, tiro da pochi passi respinto da Curci e conclusione in diagonale di Tedesco respinta da Mexes quando aveva già oltrepassato la linea. Nel recupero il Palermo resta anche in 10 per l'infortunio di Cavani, la Roma rischia poco e porta a casa i tre punti. Le immagini finali di Cavani portato via in barella sono l'emblema di una stagione maledetta per il Palermo.


EMPOLI - CATANIA 2-1
Empoli (4-2-3-1): Bassi 6.5, Raggi 6, Adani sv (21' pt Vanigli 5.5), Pratali 6 (18' st Marzoratti 6), Ascoli 6, Almiron 7, Moro 6.5, Matteini 6, Vannucchi 6, Pozzi 6.5 (36' pt Eder 6), Saudati 5.5. (23 Balli, 8 Marianini, 27 Ficini, 32 Coralli) All: Cagni.
Catania (4-1-2-3): Pantanelli 5, Sardo 5, Sottil 5.5, Stovini 6.5, Vargas 6.5, Edusei 6, Caserta 6 (23' st Rossini 6), Baiocco 7, Lucenti 5.5 (5' st Izco 6), Spinesi 6.5, Mascara 5.5. (22 Spadavecchia, 3 Falsini, 34 Cesar, 21 Silvestri, 9 Corona). All: Marino.
Arbitro: Girardi di San Donà di Piave 6.
Reti: nel pt 23' Pozzi, 26' Almiron, 28' Spinesi.
Note: angoli: 9 a 4 per il Catania. Ammoniti: Moro, Lucenti, Almiron, Vannucchi, Edusei per gioco falloso. Recupero: 3', 4'. Spettatori: 4mila.
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Il Catania incassa ancora una sconfitta, nonostante il discreto gioco espresso soprattutto nella ripresa, e rimane in piena bagarre per evitare la retrocessione. L'Empoli conquista tre punti e resta in corsa per un sorprendente posto in Europa. Il verdetto del Castellani non sorride ai rossazzurri, che mostrano qualche progresso sul piano della manovra, ma per l'ennesima volta pagano le troppe incertezze in difesa, evidenziate ulteriormente dagli errori di un portiere, Pantanelli, che continua a sbagliare troppo.
Gigi Cagni manda in campo l'Empoli con il 4-2-3-1: Bassi confermato in porta, Almiron in cabina di regia ad illuminare il gioco offensivo, affidato al tandem composto da Pozzi e Saudati. Buscè, Tosto e Lucchini costretti al forfait. Il Catania di Pasquale Marino, in formato trasferta, propone Sardo sulla destra della difesa al posto di Silvestri, Sottil preferito a Cesar al centro, Edusei al ritorno da titolare in mediana e Lucenti a fare da spola tra centrocampo e attacco.

I catanesi giocano a viso aperto, ma quando l'Empoli accelera vanno in affanno. All'8' è il vivace Pozzi, imbeccato dentro l'area da Saudati, a farsi respingere la conclusione a botta sicura da Lucenti. Il vantaggio locale arriva al 23', quando è Moro ad imbeccare con un preciso tocco di esterno Pozzi, che approfitta di una difesa avversaria piazzata male, si presenta davanti a Pantanelli e lo batte con una conclusione sul primo palo.
Il Catania accusa il colpo e al 26' subisce il raddoppio: Almiron dalla lunga distanza lascia partire un diagonale che si infila alle spalle dell'incerto Pantanelli. La squadra di Marino ha il merito di reagire subito: Mascara imbeccato sulla corsia di sinistra serve di testa l'ariete Spinesi, che di prima intenzione manda alle spalle di Bassi. Il primo tempo scivola via senza ulteriori emozioni.
Nella ripresa, la partita si apre con un piccolo giallo: Ascoli elude la marcatura di Lucenti al limite dell'area e viene atterrato dall'esterno ragusano. L'arbitro sembra, in un primo momento, concedere il calcio di rigore, ma dopo un rapido consulto con il quarto uomo, opta correttamente per una punizione dal limite.

L'assenza di Pozzi in avanti riduce il potenziale offensivo della squadra di Cagni che si affida all'estro di Vannucchi, come al 30', quando il fantasista serve Saudati che conclude su Pantanelli. Il Catania cambia marcia alla mezz'ora e sfiora più volte il pareggio. Prima è Almiron a sbagliare un disimpegno in area di rigore liberando in area Izco, impreciso a tu per tu con Bassi.
Poi è Mascara a concludere di testa trovando Bassi pronto alla deviazione in angolo. Sull'azione successiva, poi, Sottil conclude a botta sicura, ma Almiron devia in maniera decisiva dentro l'area piccola. L'Empoli vede i fantasmi, il Catania mantiene costantemente il possesso palla, ma alla fine sono gli azzurri a festeggiare e proprio allo scadere Vannucchi colpisce un palo con Pantanelli fuori causa.


MESSINA - INTER 0-1
Messina (4-5-1) Paoletti 6, Zanchi 6 (31' st De Vezze 5), Zoro 6,5, Candela 6, Giallombardo 6, La Vecchia 6,5, Pestrin 6 (42' st Floccari sv), D'Aversa 6, Masiello 6 (35' st Iliev 5), Parisi 5, Di Napoli 5. (71 Cesaretti, 20 Cordova, 28 Bakayoko, 21 Alvarez). Allenatore: Bolchi 6.
Inter (4-3-3) Toldo 6,5, Cordoba 6, Andreolli 5,5, Burdisso 6, Grosso 6, Gonzalez 5 (29' st Vieira 5,5), Dacourt 6, Zanetti 6, Solari 5,5 (27' st Crespo), Recoba 6 (20' st. Figo 6,5), Adriano 5,5. (12 Julio Cesar, 23 Materazzi, 62 Figliomeni, 6 Maxwell). Allenatore: Mancini 6.
Arbitro: Celi di Campobasso 6.
Reti: nel st 27' Crespo.
Note: angoli 8 a 4 per il Messina. Recuperi: 1' e 4'. Ammoniti: Dacourt, Gonzalez, Cordoba, Vieira per gioco falloso, Masiello per proteste. Giornata di caldo estivo, circa 16.000 spettatori di cui un migliaio provenienti dai club interisti della provincia e della Calabria.
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L'Inter in questo campionato ormai vince per inerzia. A Messina gli uomini di Mancini per un'ora buona si limitano a contenere i volenterosi tentativi di segnare dei padroni di casa, che però non segnano neanche su rigore, e poi Figo e Crespo, due panchinari entrati nella ripresa, confezionano il gol vittoria che sancisce la retrocessione matematica dei siciliani. Ampio turn over al "San Filippo" per l'Inter, anche se il concetto di "seconde linee" per i nerazzurri è davvero relativo. In porta c'è Toldo, al centro della difesa Burdisso è affiancato dal giovane Andreolli. Spazio anche a Mariano Gonzalez, mentre la coppia d'attacco è formata da Adriano e Recoba. Il Messina deve fare a meno del bomber Riganò, squalificato, e Bolchi schiera un 4-5-1 con l'ex interista Di Napoli unica punta.
L'Inter già campione d'Italia, il Messina virtualmente in B (prima della gara di oggi manca solo la matematica a condannare i giallorossi), poco pubblico sugli spalti. Sono gli ingredienti della classica gara di fine stagione che non ha molto da dire. E in effetti in campo non accade molto. Il Messina comunque è ammirevole per l'impegno. Al 14' bella azione personale di Masiello, conclusa da un diagonale deviato in angolo da Andreolli. Cinque minuti dopo va al tiro Parisi e Toldo sventa la minaccia. L'Inter va vicina al gol al 22', con Gonzalez di testa su un corner di Recoba. L'uomo più pericoloso del Messina è D'Aversa, che al 32' approfitta di una leggerezza di Andreolli per rubare palla e tirare in porta (palo sfiorato), e sette minuti dopo con un'altra conclusione costringe Toldo a una gran parata in tuffo.

Al 40' bel pallonetto di Di Napoli che esce non di molto. L'Inter si scuote in chiusura di primo tempo, con un tiro-cross del "Chino" Recoba che va fuori di poco. L'avvio di ripresa è sempre sugli stessi ritmi (bassi) del primo tempo. Al 5' ottima occasione per Zanchi che si trova solo davanti a Toldo da distanza ravvicinata, ma sbaglia completamente la conclusione. È sempre il Messina a fare la partita, ma l'Inter va vicina al gol con Gonzalez, che al 13' calcia fuori da ottima posizione, e con Recoba, il cui tiro dalla distanza al 19' è deviato da Paoletti. Al 22' i padroni di casa hanno la grande occasione di andare in vantaggio.

Cross di Giallombardo, Andreolli respinge da distanza ravvicinata con il braccio e per l'arbitro è rigore. Dal dischetto batte Di Napoli e Toldo respinge da campione. Il rischio di andare in svantaggio sveglia l'Inter, che va in vantaggio cinque minuti dopo. Calcio di punizione dalla trequarti del neoentrato Figo, mischia in area, tocca di testa Burdisso e tap-in vincente di Crespo, anche lui entrato da poco al posto di Solari. Al 32' Figo va vicino al raddoppio con un diagonale che sfiora il palo, poi non accade più nulla fino al 48', quando Vieira, anche lui entrato nella ripresa, calcia clamorosamente fuori dopo una buona combinazione con Grosso. L'Inter così con il mimino sforzo centra la 15esima vittoria stagionale fuori casa, mentre il Messina (20esima sconfitta in campionato) è condannato alla serie B anche dalla matematica, a tre giornate dalla fine.

Fonte: La Sicilia

- La classifica di serie A

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07 maggio 2007
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