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Le Siciliane di A [Ultima giornata]

E' finito... (Palermo-Parma 1-3) (Torino-Catania 2-2)

20 maggio 2013

L’ultima partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti.
Stavolta uno per tutti. Cioè il titolo va bene per tutte e due le nostre squadre: è finito perché è finito il campionato; per il Palermo la sofferenza culminata nella retrocessione e con l'ultima al Barbera, specchio della stagione, un 1-3 a favore del Parma che in 7 minuti segna i 3 gol che decidono la partita, che fotografa la stagione dei rosanero, che segna la fine.
Consolazione il gol di Miccoli su punizione e... le sue lacrime.
Ed ora che Palermo verrà? Con quale giocatori, con quale mister? Vedremo l'estate cosa ci riserverà...
Per finire un plauso al Catania che termina la stagione andando a pareggiare 2-2 con il Torino dimostrando una grande maturità e, chissà, un progetto di grande squadra.
Buon calcio a tutti e grazie per avermi seguito.
Ci rivediamo a fine agosto con la prima di campionato.
[A.G.]

PALERMO - PARMA 1-3
PALERMO (3-5-2):
Benussi 5.5, Munoz 5, Von Bergen 5.5, Aronica 5 (dal 8' st Faurlin 5), Sanseverino 6, Donati 5.5, Viola 5 (dal 18' st Mantovani 6), Morganella 5, Formica 5.5 (dal 9' st Dybala), Hernandez 6, Miccoli 6.5 (30 Brichetto, 12 Fulignati, 14 Anselmo, 19 Sperduti, 22 Nelson, 56 Kosnic, 57 Aquino, 58 Petermann). All.: Sannino 5.
PARMA (3-5-2): Mirante 7 (dal 42' Bajza 6), Coda 6, Paletta 6.5, Lucarelli 6, 87 Rosi 6, Parolo 6.5, Valdes 7, Ampuero 6 (dal 31' st Galloppa sv), Gobbi 7, Amauri 6 (dal 38' st Sansone sv), Belfodil 7 (1 Pavarini, 3 MacEachen, 4 Morrone, 5 Mesbah, 7 Biabiany, 17 Palladino, 19 Boniperti, 28 Benalouane, 77 Ninis). All.: Donadoni 7.
Arbitro: Roca di Foggia 6.5.
Reti: nel pt al 38' Gobbi, al 41' Valdes, al 46' Belfodil, nel st al 30' Miccoli.
Note: ammoniti Belfodil, Donati, Galloppa per gioco falloso. Angoli 5-5. Recupero: 1' e 2'. Spettatori: 13.240 per un incasso di 149.323 euro.
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Palermo saluta con una sconfitta, la diciottesima di quest'anno, la Serie A. Il Parma subisce la sfuriata dei rosa all'inizio del primo tempo prima di infilare tre gol negli ultimi sette minuti. Nella ripresa Miccoli firma la rete numero 74 col Palermo e al termine della gara il suo saluto ai tifosi sembra un addio.
La curva, però lo invoca e lo difende con foto e striscioni fin dai primi minuti della partita, nonostante i guai giudiziari che lo vedono coinvolto in un'inchiesta della Procura di Palermo, e Miccoli risponde. Controllo volante e tiro al 2', ma il sinistro a incrociare viene deviato in angolo da Mirante. Al 9' il capitano ci riprova e l'estremo difensore si fa trovare di nuovo pronto sulla conclusione potente. Il Palermo vuole regalare una vittoria ai suoi tifosi dopo un'annata deludente e pigia sull'acceleratore. Al 12' ha un'altra occasione clamorosa per passare in vantaggio con Hernandez che di sinistro colpisce il palo, Formica trova Mirante sulla ribattuta e poi tira fuori. Il Parma sembra già in vacanza, mentre i rosanero, con orgoglio, si spingono in avanti e creano gioco e occasioni anche con il giovane Viola che sfiora la rete.

Il Parma si affaccia alla mezz'ora con un colpo di testa di Amauri che per poco non beffa Benussi. La doccia fredda per il Palermo arriva al 38' con uno splendido schema su punizione: Valdes alza per Gobbi che tira al volo e insacca. Il cileno fa tutto da solo tre minuti più tardi con un sinistro a giro che non lascia scampo a Benussi. Niente da fare per il Palermo che ha costruito almeno cinque nitide occasioni da rete, trovando sempre Mirante che poi deve lasciare il campo per un infortunio. Al suo posto Bajza. La squadra di Sannino, stordita dal micidiale uno-due del Parma, si disunisce e subisce anche la terza rete. È Belfodil a sfruttare il contropiede e trafiggere Benussi con un destro preciso e potente.
I rosanero vanno negli spogliatoi tra i fischi e al loro rientro in campo sono accolti dai cori contro il presidente Maurizio Zamparini. Sannino cerca di aumentare il potenziale offensivo inserendo Faurlin e Dybala per Aronica e Formica, ma i più pericolosi sono sempre Miccoli ed Hernandez. Gli emiliani ci provano ancora da fuori con Parolo, stavolta Benussi mette in angolo e al 15' potrebbe arrivare anche il 4-0 se Roca non annullasse la rete per controllo con la mano di Belfodil.
Dall'altro lato Miccoli continua la sua battaglia personale con la porta del Parma, ma al 20' è il palo a negare al salentino quella che potrebbe essere la sua ultima rete a Palermo. La trova al 30' con una delle sue punizioni chirurgiche. Il capitano non ha nemmeno la forza di esultare, mentre la curva continua a rincuorarlo. I rosanero potrebbero accorciare ulteriormente le distanze al 37' con Hernandez che interviene sulla respinta di Bajza sul tiro ancora di Miccoli da fuori, ma il portiere riesce a tornare sul pallone. Si esauriscono qui le speranze del Palermo di vincere l'ultima gara della stagione. Il Parma consolida il decimo posto.

TORINO - CATANIA 2-2
TORINO (5-3-2): Coppola 6, Darmian 6, Di Cesare 5, Rodriguez 6, Ogbonna 5, Caceres 6, Basha 5.5, Vives 5.5 (1' st Brighi 6.5), Bakic 5 (25' st Gazzi sv), Cerci 7, Jonathas 5.5 (5' st Bianchi 7). (1 Gillet, 26 Gomis, 17 Masiello, 25 Glik, 86 Birsa, 29 Menga, 69 Meggiorini, 93 Diop). All. Ventura 5.5
CATANIA (4-2-3-1): Frison 6, Izco 6.5, Bellusci 5.5, Spolli 6, Capuano 5.5 (12' st Augustyn 5.5), Biagianti 6.5, Almiron 6.5 (4' st Sciacca 6), Gomez 6.5 (44' st Petkovic sv), Castro 6.5, Barrientos 6.5, Bergessio 7. (21 Andujar, 29 Terracciano,  30 Salifu, 32 Cani, 35 Doukara, 26 Keko, 39 Cabalceta,  26 Keko, 24 Ricchiuti). All. Maran 6.5.
Arbitro: Peruzzo 6.5
Reti: 24' Almiron; 8' st Cerci; 17' st Bergessio, 39' st Bianchi
Note: angoli 5-2 per il Torino. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Frison e Augustyn per gioco scorretto.
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Nella storia. Col record più bello di tutti. L'ottavo posto, il migliore piazzamento in Serie A del Catania, già ottenuto tre volte negli anni '60. Altri tempi. La vittoria valeva due punti e il campionato era a 18 squadre. Ricordi dolci, ma remoti. Troppo remoti. Il gruppo di Maran li aggiorna centrando un primato societario che racchiude ed esalta tutti gli altri già consegnati agli almanacchi nonchè quelli raggiunti stasera: maggior numero di reti nella massima serie (50) e miglior bottino esterno (16 punti, limite eguagliato).
Il 2-2 di Torino è il degno epilogo di una stagione esaltante, conclusa all'invidiabile quota di 56 punti (e quanti sono stati persi per strada per un niente...) chiudendo a +8 rispetto all'annata precedente, giudicata non a torto molto positiva, e lasciandosi alle spalle una big (seppur malmessa) come l'Inter. Hai detto niente.
Nonostante l'assenza di ben sei elementi (Legrottaglie, Alvarez, Potenza, Marchese, Rolin e Lodi), almeno quattro dei quali titolari abituali, i rossazzurri si dimostrano una squadra vera, dentro e fuori il rettangolo di gioco. Gli abbracci a Ricchiuti - in partenza come Augustyn e Gomez - di Almiron e Bergessio dopo i rispettivi gol rappresentano non solo l'affettuoso omaggio a un grande uomo-spogliatoio, ma la testimonianza di una sintonia facilmente riscontrabile pure in campo.

L'ottavo posto - che vale la qualificazione diretta agli ottavi di finale nella prossima Coppa Italia - sarebbe in realtà ipotecato sin da i primi minuti per (de)merito dell'Inter, che crolla in casa sotto i colpi dell'Udinese. Ma il Catania non gioca certo con il pensiero rivolto a quel che accade a San Siro. Gli etnei non accettano regali, vogliono tagliare il traguardo solo con le proprie forze, quasi a simboleggiare un torneo in cui gli episodi avversi sono stati ben di più di quelli favorevoli.
Non basta al Torino la vivacità di Cerci, i rossazzurri controllano i granata, fraseggiano meglio e passano con una pregevole azione palla a terra Bergessio-Castro conclusa da un appoggio a centro area del Pata per l'accorrente Almiron, preciso nel girare a rete. La scossa ai granata la dà Bianchi, altro giocatore in procinto di cambiare aria. Il centravanti granata, buttato nella mischia da Ventura solo in avvio di ripresa, smania per congedarsi dal suo pubblico con un gol e impegna subito la difesa etnea. E' proprio lui ad avviare la verticalizzazione rifinita da Brighi per Cerci, il cui tocco a tu per con Frison vale l'uno a uno.
I rossazzurri non si scompongono esibendo personalità e consapevolezza dei propri mezzi. Il raddoppio arriva presto grazie a uno spunto di Gomez, che anticipa Ogbonna e serve il sempre generoso Bergessio, bravo a piazzare la palla a fil di palo dal limite. Il Toro è tutto Cerci e Bianchi, guarda i caso i due granata che mettono la firma sull'azione del 2-2, siglato dall'attaccante raccogliendo un assist dalla linea di fondo e anticipando Bellusci. Il Catania vede sfumare la vittoria. Ma può andar bene così. Anzi, benissimo. [Articolo di Alberto Cigalini]

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A (Uefa.it)

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20 maggio 2013
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