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Le Siciliane di A [XXVI giornata]

Ad un passo dal baratro... (Palermo-Genoa 0-0) E adesso l'Europa! (Parma-Catania 1-2)

25 febbraio 2013

La partita vista dal tifoso
Buon lunedì a tutti.
Ebbene sì, il Palermo è ad un passo dal baratro. E' tragico ammetterlo, ma è la dura e cruda verità. Sabato sera si è persa una enorme occasione per iniziare a risalire la corrente, ma al Barbera è andata in scena la "partita degli orrori", oltre che degli errori.Di tutti, a partire da Malesani.
Il mister mi deve, ci deve spiegare cosa ci fa Dossena in panchina, giocatore con esperienza italiana importante, che viene dal Napoli, internazionale, che ha giocato 2 stagioni con il Liverpool, acquistato nel mercato di riparazione di gennaio, e in campo invece chi troviamo? Garcia, giocatore improponibile in serie A.
E' stato acquistato un centravanti di peso, Boselli, e lo metti in campo alla fine?
Il pallone, sabato sera era un carbone ardente arrivato dall'Etna fino al campo del Barbera.
In uno parola: uno strazio.
Ora cosa si fa? Si fa come sempre: si richiama il mister che era stato esonerato, Gasperini. Ha la bacchetta magica? Non credo, però conosce meglio i giocatori e l'ambiente.
Vedremo, anche se sta subentrando, anzi forse è già dentro, la "rassegnazione". Che brutto termine. Ma facciamocene una ragione.
Invece, dall'altra parte dell'isola si continua a giocare un gran calcio, si vince in trasferta e si è alla finestra dell'europa.
Bravissimo Catania!
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

PALERMO - GENOA 0-0
PALERMO (3-5-1-1): Sorrentino 6.5; Munoz 6, Von Bergen 5.5, Aronica 4.5; Garcia 5, Barreto 5.5 (41' st Dossena), Arevalo Rios 5.5, Kurtic 5.5, Ilicic 5.5 (43' st Formica); Fabbrini 6 (20' st Boselli 5); Miccoli 5.5. (99 Benussi, 7 Viola, 9 Dybala, 14 Anselmo,18 Faurlin, 19 Sperduti, 22 Nelson, 23 Donati, 30 Brichetto). All.: Malesani 5.
GENOA (3-5-1-1): Frey 7; Granqvist 5.5, Portanova 6, Moretti 6; Rossi 6.5 (35' st Pisano sv), Kucka 5.5, Matuzalem 5.5 (38' st Bovo sv), Vargas 6 (41' st Immobile sv), Antonelli 6; Bertolacci 6.5; Borriello 6.5. (30 Tzorvas, 4 Ferronetti, 14 Rigoni,19 Jorquera, 21 Manfredini, 28 Tozser, 63 Stillo). All.: Ballardini 6.5.
Arbitro: Orsato di Schio 6.
Note: angoli 5-3 per il Genoa. Recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Portanova, Garcia, Matuzalem, Aronica, Kucka, Moretti per gioco falloso. Miccoli e Dossena per proteste. Granqvist per comportamento non regolamentare. Espulso Aronica al 30' st per doppia ammonizione. Spettatori: 18.995.
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Piovono non solo gocce d'acqua ma anche tanti fischi al Barbera. Il Palermo pareggia 0-0 la sfida salvezza con il Genoa e vede assottigliarsi le speranze di rimanere in Serie A. Il pareggio senza reti con il Genoa seppellisce anche l'ottimismo più ostinato.
I rossoblù dell'ex Ballardini rafforzano invece la loro posizione e mettono un altro importante punto in cascina arrivando al 5/o risultato utile consecutivo. È invece, è la 12/a partita senza vittoria per i rosanero, apparsi ancora una volta senza idee e l'intensità necessaria per lottare per la salvezza.

Malesani sceglie un 4-3-2-1 con Fabbrini e Ilicic dietro Miccoli e l'ex Boselli in panchina. Il Genoa deve rinunciare a Manfredini (problemi durante il riscaldamento), al suo posto Moretti. Davanti Borriello, unica punta, assistito da Bertolacci. I 15 mila del Barbera cercano di trascinare il Palermo verso una vittoria che manca dal 24 novembre. Miccoli, tornato titolare dopo la squalifica e l'influenza, si mette la squadra sulle spalle e cerca di sfondare sulla sinistra.
Al 7' il suo passaggio basso per poco non viene intercettato da Fabbrini, appostato davanti la porta difesa da Frey. È questa l'unica occasione della prima mezz'ora di una partita nervosa, giocata con molta paura da entrambe le squadre. Il Palermo, volenteroso, non riesce a incidere, mentre il Genoa si difende con ordine per tentare le ripartenze soprattutto a sinistra, con Antonelli e Vargas. Proprio da un'idea del peruviano nasce la prima grande palla gol della gara: dopo un'incertezza di Von Bergen prima e Barreto poi, Borriello si trova davanti Sorrentino e tira forte, ma l'estremo difensore si oppone con il corpo.

Il Palermo si affida al sinistro di Ilicic che però non riesce a inquadrare la porta. Funziona a meraviglia, invece, la coppia Bertolacci-Borriello, con il primo che al 42' conclude in porta, ma Sorrentino è pronto. Proprio allo scadere altro brivido per il pubblico di casa con Rossi che incrocia il sinistro prima che Garcia lo travolga. I liguri chiedono vanamente il rigore. Anche nella ripresa il Palermo balla in difesa e prova a segnare solo con tiri da fuori, coma la bella punizione di Miccoli al 10' che finisce di poco alta.
I rosanero non riescono a fare di più e, mentre cala la speranza, dagli spalti partono i primi fischi. Gli uomini di Ballardini, invece, mantengono la calma e gestiscono al meglio il centrocampo, recuperando palloni su palloni. È Garcia, continuamente contestato dal pubblico, al 26' a trovare uno squarcio nel fortino rossoblù e a servire Ilicic, palla al centro per Boselli che tira a botta sicura, ma la miracolosa parata di Frey col ginocchio spezza l'urlo in gola al Barbera. Nel momento migliore, i rosa rimangono in dieci per una sciocchezza di Aronica che, già ammonito, commette un fallo inutile sulla trequarti. A questo punto, il Genoa, pur rimanendo guardingo, prova a vincere e due conclusioni di Borriello impegnano Sorrentino. Nemmeno nei quattro minuti di recupero il Palermo riesce a trovare la rete della speranza.

PARMA - CATANIA 1-2
PARMA (4-3-3): Mirante 5, Rosi 5.5, Coda 5 (1' st Lucarelli 5.5), Paletta 5.5, Mesbah 5, Marchionni 5, Valdes 5 (30' st Ninis sv), Parolo 6, Biabiany 6, Amauri 6, Belfodil 5 (25' pt Palladino 5) (1 Pavarini, 91 Bajza, 28 Benalouane, 3 MacEachen, 18 Gobbi, 19 Boniperti, 4 Morrone, 14 Strasser, 2 Ampuero). All. Donadoni 5.
CATANIA (4-2-3-1): Andujar 7, Bellusci 6.5 (5' st Alvarez 6.5), Legrottaglie 5.5, Spolli 6.5, Marchese 6, Izco 7, Lodi 7, Castro 7, Gomez 7 (43' st Rolin sv), Keko 7 (30' st Salifu 6), Bergessio 6 (1 Frison, 29 Terracciano, 2 Potenza, 24 Ricchiuti, 35 Doukara). All. Maran 7.5
Arbitro: Giacomelli di Treviso 5
Reti: nel pt 5' Lodi, 43' Keko; nel st 42' Amauri.
Note: angoli 8-3 per il Parma. Recupero: 2' e 3'. Espulso: 42' st Legrottaglie per proteste. Ammoniti: Bellusci per gioco scorretto, Paletta per proteste. Spettatori: 10.984, di cui 9.102 abbonati, per un incasso di 86.443 euro.
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Non erano solo parole. E neppure una botta di entusiasmo dovuta alla salvezza (molto) anticipata. Il Catania ci crede davvero. L'inseguimento all'Europa League, lanciato domenica scorsa dopo il successo interno col Bologna, parte con un colpo esterno pesante.
Al Tardini, dove mai in Serie A sinora era arrivato un risultato pieno, i rossazzurri vanno a prendersi tre punti che li proiettano a quota 42, momentaneamente agganciati alla Fiorentina (che deve recuperare la trasferta di Bologna), a due lunghezze dall'Inter e a -3 dal terzo posto occupato dal Milan.
Numeri importanti, come si conviene a una formazione che insegue un traguardo di prim'ordine. Le note liete di giornata non si fermano al 2-1 inflitto al Parma. Tutt'altro. Ciò che piace è anche e soprattutto il modo con cui l'exploit esterno viene legittimato. Per l'intero primo tempo gli etnei sono padroni assoluti del campo. Gli emiliani non la vedono mai, messi in scacco dalla sicurezza con cui gli avversari interpretano il 4-2-3-1 proposto da Maran.

I rossazzurri, oltre a ribadire una robustezza difensiva ormai comprovata, sfruttano il campo in tutta la sua ampiezza esaltando le doti di Gomez e Keko, piacevole rivelazione di giornata, e trovando sempre qualcuno tra le linee. Prezioso anche il terzo trequartista, Castro, che in fase di non possesso va a dare fastidio a Valdes facendo in modo che l'azione dei padroni di casa venga avviata sempre a fatica.
Il doppio vantaggio al 45' è logico e meritato. La punizione tagliata sul primo palo da Lodi dopo soli cinque minuti va a fare il paio in chiusura di frazione con il guizzo di Keko, per il quale è la domenica delle prime volte: lo spagnolo festeggia il suo debutto assoluto in Serie A con una rete raccogliendo dalla breve distanza una corta respinta di Mirante su tiro di Gomez.
Il Parma, spettatore passivo sino all'intervallo, prova a scuotersi nella ripresa puntando sulle accelerazioni Biabiany e cercando ripetutamente Amauri, unico riferimento ducale in area dopo l'uscita per infortunio di Belfodil. Andujar se la cava bene respingendo in tuffo una stoccata di Parolo dal limite e una girata al volo dello stesso Amauri e poi viene graziato da Biabiany, che spedisce sulla traversa un colpo di testa a botta sicura sprecando un cross di Rosi che aveva scavalcato il portiere.

E' in questa fase che il Catania conferma di essere una squadra matura, in grado di gestire il vantaggio con intelligenza. Maran puntella il centrocampo con Salifu per Keko e i rossazzurri sfiorano il tris due volte con Bergessio: il centravanti argentino prima viene anticipato d'un soffio da Rosi dopo un bel duetto Izco-Castro e poi conclude un contropiede innescato da Salifu con un tiro respinto da Mirante.
A mettere un po' di pepe sul finale di gara è l'arbitro Giacomelli, che sorvola su un vistoso fallo in area di Amauri ai danni di Legrottaglie, tirato giù dall'attaccante prima di concludere in porta battendo Andujar. L'episodio fa infuriare il centrale rossazzurro, che prima viene ammonito per proteste e poi insiste con l'arbitro addizionale rimediando un cartellino rosso che lo costringerà a saltare la sfida con l'Inter, in occasione della quale mancherà anche Bellusci (ammonito, era diffidato). Ci sarà tempo per pensarci. Ora è il momento di godersi la classifica. E di crederci. [Articolo di Alberto Cigalini]

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A (Uefa.it)

 

 

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25 febbraio 2013
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