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Le Siciliane di A

''Prosciutto amaro'' per i rosanero (Parma-Palermo 1-0). Smuoviamo la classifica (Catania-Lazio 1-1)

21 settembre 2009

PARMA - PALERMO 1-0
La partita vista dal tifoso

Come scritto nel titolo il prosciutto di Parma, proverbilmente dolce, domenica per il Palermo si è trasformato in un "alimento amaro".
Zenga credo che abbia il suo bel da fare perché continuiamo a regalare 45 minuti agli avversari. Con il Napoli, la Fiorentina, il Bari e ieri il Parma.
Molle a centrocampo, balbettante in difesa, evanescente in attacco, in due parole: nullo.
E quindi per forza di inerzia si incassano gol, stavolta un ex, Zaccardo, e - buon per noi - meno male che Panucci non ha segnato il raddoppio.
Ripresa con Miccoli in campo, e con una voglia diversa. Pimpante, voglioso, tira in porta, non rischia più niente, addirittura 4 punte in campo ma niente. Un golletto neanche a regalarlo.
E torniamo dal Tardini con zero punti, 4 in classifica con una media di 1 punto a partita.
Cosa? Lo scudetto? Vediamo di essere seri e meno sbruffoni.
Guardiamo la realtà e cerchiamo di essere più concreti.
Intanto Zenga dica a Pastore che siamo in Italia, e i giochetti troppo leziosi non vanno bene. Qui ti pressano subito e non ti fanno respirare!
Intendiamoci bel giocatore ma deve capire in fretta il nostro campionato ed il coach Z, deve farlo subito.
Mercoledì si torna in campo con la Roma e domenica la Lazio.
Speriamo bene.
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

PARMA (4-2-3-1): Mirante 6.5, Zaccardo 6.5, Paci 6.5, Panucci 6, Lucarelli 6, Mariga 6, Galloppa 6.5, Lanzafame 6 (29' st Castellini sv), Morrone 6, Biabiany 6.5, Paloschi 6.5 (43' st Bojinov sv). (1 Pavarini, 15 Dellafiore, 19 Zenoni, 10 Dzemaili, 23 Amoruso). Allenatore Guidolin 6.5.
PALERMO (4-2-3-1): Rubinho 5.5, Cassani 5.5, Kjaer 5, Bovo 5.5, Balzaretti 5.5, Nocerino 5.5, Blasi 5, Simplicio 5.5, Pastore 5 (1' st Miccoli 6), Bertolo 5 (12' st Budan 6), Cavani 5 (25' st Succi 5.5). (46 Sirigu, 3 Goian, 8 Migliaccio, 23 Bresciano). Allenatore Zenga 5.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce 6.
Rete: 17' pt Zaccardo.
Note: angoli: 6 a 6. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Paloschi, Blasi e Bovo per gioco scorretto. Spettatori: 15.032, di cui paganti 1.382, per un incasso di euro 140.267. Osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime della strage di Kabul. Il gruppo Ultras Boys della curva nord del Parma ha aderito alla protesta contro la tessera del tifoso con lo sciopero del tifo per il primo tempo, esponendo lo striscione: "45 minuti da clienti tesserati".
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Walter Zenga regala un tempo a Guidolin ed il Parma non lo perdona. Gli emiliani conquistano la seconda vittoria della stagione con un gol dell'ex Zaccardo, ma anche grazie a un Palermo che nella prima frazione di gioco lascia in panchina tutti i suoi pezzi migliori.
Nella ripresa Zenga si ravvede inserendo prima Miccoli, poi Budan e Succi, ma il Parma tiene in difesa e conquista una vittoria meritata. Moduli speculari, 4-2-3-1, ma gli emiliani sono stati più bravi a sfruttare le fasce con Lanzafame e, soprattutto, Biabiany.
L'ex modenese ha superato sistematicamente gli avversari in velocità e al 12' ha regalato al Parma la prima occasione gol che Morrone, all'altezza del dischetto del rigore, ha sprecato mettendo alto sopra la traversa.
Zaccardo al 17' invece non ha sbagliato: Lanzafame, su punizione dalla trequarti, ha servito in area piccola una palla che di testa l'ex difensore del Wolfsburg ha messo in rete. Il Palermo ha subito ancora dopo un minuto e si è salvato solo grazie ad una prodezza di Rubinho che ha respinto in acrobazia un colpo di testa di Paloschi.
La partita si è addormentata sino al 37' quando Simplicio ha provato la conclusione al volo, ma Panucci con il corpo si è opposto. Tre minuti più tardi è stato ancora il Parma a sfiorare il raddoppio proprio con l'ex romanista che di testa ha messo a lato. Al 46' sempre Panucci si è mangiato le mani per una conclusione altissima con Rubinho battuto. Per il Palermo invece c'è stato spazio solo per un colpo di testa di Bartolo su ribattuta di Mirante.

Nella ripresa Zenga ha cambiato volto al Palermo inserendo dal 1' Miccoli e poi, in corsa, Budan e Succi. Il Parma è arretrato, anche se è rimasto pericoloso in contropiede con Biabiany e Miccoli ha avuto spazio per farsi pericoloso. All'8' ci ha provato con una conclusione rasoterra, ma Mirante ha parato; alla mezz'ora ancora una rasoiata dalla distanza che il portiere del Parma ha fermato in tuffo. In mezzo c'è stata l'ennesima punizione dalla trequarti di Lanzafame che Biabiany di testa ha indirizzato verso la porta avversaria senza però spiazzare Rubinho.
Al 37' il Palermo ha avuto l'occasione più nitida per pareggiare: Miccoli dalla bandierina ha messo sul primo palo per Budan con il croato che di testa ha mandato fuori di poco. Il finale è stato tutto nella metà campo del Parma e c'è stato tempo anche per le proteste siciliane per un presunto fallo di mani di Mariga su cross in area di Nocerino. L'arbitro ha lasciato correre e la moviola sembra dargli ragione.
Il Parma, con sette punti, vola a ridosso delle formazioni di vertice e per la prima volta non subisce reti dall'inizio del campionato; i siciliani, nonostante i proclami di inizio stagione, partono con un pesante handicap, di gioco e di risultati.

CATANIA - LAZIO 1-1
CATANIA (4-3-2-1): Andujar 6, Potenza 6, Silvestre 6, Spolli 6, Capuano 6, Delvecchio 5.5 (21' st Ricchiuti 5.5), Carboni 6.5, Biagianti 6 (36' st Plasmati sv), Mascara 5.5, Martinez 7 (36' st Izco sv), Morimoto 5.5. (30 Campagnolo, 14 Bellusci, 16 Llama, 18 Augustyn). All. Atzori 6.
LAZIO (4-3-1-2): Muslera 6, Lichtsteiner 6.5, Diakite 6, Siviglia 6, Kolarov 6, Mauri 6, Baronio 6, Matuzalem 6 (34' st Cribari sv), Meghni 5 (1' st Cruz 6), Foggia 6.5 (25' st Perpetuini 6), Zarate 6. (1 Bizzarri, 21 Inzaghi, 26 Radu, 81 Del Nero). All. Ballardini 6.
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno 6.
Reti: nel pt 12' Martinez, nel st 12' Cruz.
Note: angoli 6-4 per il Catania. Recupero 0' e 3'. Ammoniti: Silvestre, Spolli e Matuzalem per gioco falloso. Spettatori 12.000, incasso 23.900 euro.
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Un punto basta per schiodarsi dal fondo della classifica, ma non per evitare i fischi dalle curve a fine partita e qualche coro contro Atzori. Al Catania non è sufficiente la migliore prestazione di questo avvio di stagione per ottenere la prima vittoria in campionato.
La Lazio, non particolarmente brillante dopo le fatiche di coppa, fa sfoggio, nella ripresa, di quel cinismo che agli etnei manca portando a casa un punto che le permette di rimettersi in marcia dopo la sconfitta interna con la Juventus. I rossazzurri, più tonici e quadrati delle precedenti uscite, spingono a più riprese dopo il pari ospite, ma pagano un pizzico di sfortuna e qualche errore sotto porta.
Una girata alta di Zarate e un tiro di Foggia respinto da Andujar certificano l'avvio spigliato della Lazio. Il Catania non può permettersi di stare a guardare e al primo vero affondo passa in vantaggio. È l'ispirato Martinez a duettare con Morimoto prima di scoccare un destro che s'infila all'incrocio dei pali.
I biancocelesti ci riprovano con una conclusione dalla distanza di Baronio, ma nonostante i guizzi del vivace Foggia non riescono a trovare varchi nel dispositivo difensivo etneo, ben registrato da Carboni, filtro prezioso davanti alla linea arretrata.
Prima che si vada negli spogliatoi, i rossazzurri hanno una buona occasione per raddoppiare, ma Delvecchio, ben liberato sulla destra da Martinez, spreca un ottimo pallone con un tiro-cross che non trova nè la porta nè Morimoto, appostato a centro area.

Nella ripresa Ballardini aumenta il peso offensivo rimpiazzando Meghni con Cruz e passando al 4-3-3. Il centravanti potrebbe andare a segno dopo soli sei minuti, quando un traversone basso di Kolarov lo trova libero di calciare nell'area piccola: palla fuori d'un soffio. Il gol dell'argentino arriva poco più tardi, grazie un pallone ben lavorato sulla destra da Foggia, autore di un preciso cross, corretto di testa in porta dal nuovo entrato.
Dalle tribune i tifosi rumoreggiano e il Catania reagisce costruendo tre chiare occasioni da gol in pochi minuti: prima un destro di Potenza sibila vicino al palo dopo una deviazione laziale in mischia, poi Martinez colpisce il palo con un tiro a botta sicura sugli sviluppi di una punizione di Capuano, quindi è Morimoto, ben imbeccato da una volata di Martinez, a vedere la propria girata respinta in scivolata da Lichtsteiner con Muslera ormai fuori causa.
Atzori passa al 4-2-3-1 rilevando Delvecchio con Ricchiuti e lasciando Carboni e Biagianti in mediana, Ballardini replica infoltendo il centrocampo con Perpetuini al posto di Foggia. Gli etnei insistono, ma le conclusioni di Mascara e Morimoto sono fuori bersaglio e il forcing finale non produce effetti.

Fonte: La Siciliaweb.it

- La classifica di serie A

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21 settembre 2009
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