Le Tenute Orestiadi portano le loro eccellenze al Vinitaly 2025
A Verona le nuove sinergie in vista di "Gibellina Capitale Italiana dell'Arte Contemporanea 2026"

Tra il profumo della terra e le dolci colline che aprono sulla Valle del Belice, tra vigne baciate dal sole e opere d'arte senza tempo, Tenute Orestiadi torna al Vinitaly per celebrare un connubio unico tra vino e cultura.
In occasione della 57esima edizione del prestigioso appuntamento in programma a Veronafiere dal 6 al 9 aprile, l'azienda trapanese porta con sé l'eccellenza delle sue produzioni, ma anche l'anima vibrante di un territorio capace di trasformare l'arte in vita e il vino in emozione.
Tra le principali novità spicca la collaborazione con Masseria Pezza, realtà vitivinicola nel cuore del Salento. Una storia di passione, dove tradizione e modernità si fondono per esaltare l'autenticità dei vitigni autoctoni, nel rispetto di una filosofia produttiva che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici. Un nuovo progetto, dunque, per Tenute Orestiadi che, ripercorrendo le stesse tappe della collaborazione con La Gelsomina - la celebre Tenuta alle pendici dell'Etna -, compie un passo significativo nel percorso di crescita aziendale, ponendo sempre al centro la valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità enologiche.
"Partecipare al Vinitaly significa per noi dar voce a un territorio, alla sua storia e alla sua profonda vocazione artistica e culturale - sottolinea Rosario Di Maria, Amministratore di Tenute Orestiadi -. Attraverso la partnership con Masseria Pezza, rafforziamo il nostro impegno nel creare sinergie capaci di esaltare l'unicità dei vitigni autoctoni, valorizzando al contempo il legame indissolubile tra il vino, la terra e le persone che la abitano".
Una visione che si inserisce perfettamente nel cammino di una comunità che si prepara a vivere il traguardo di "Gibellina Capitale Italiana dell'Arte Contemporanea 2026". Un prestigioso titolo a riconferma dell'impegno della città nella rigenerazione culturale e sociale attraverso l'arte, trasformando la tragedia in bellezza. Il simbolo della "rinascita" di un territorio capace di risorgere dalle ceneri, diventando un museo a cielo aperto grazie alla visione dell'allora sindaco Ludovico Corrao.
Il 2026 sarà un anno di eventi, esposizioni e iniziative culturali volte a celebrare questa rinnovata identità, con l'obiettivo di rafforzare il ruolo di Gibellina come crocevia di creatività, innovazione e dialogo tra le arti. Il Cretto di Burri, una delle opere di land art più imponenti al mondo, sarà il simbolo di questo percorso: un monumento alla memoria che diventa punto di partenza per nuove visioni e sperimentazioni.
Se ne parlerà mercoledì 9 aprile, alle ore 12:45, proprio al Vinitaly, in occasione di un incontro che prevederà gli interventi del Vicesindaco di Gibellina Francesca Barbiera, dell'Assessore al turismo Matteo Fontana, del Direttore del Comitato Scientifico della Fondazione Orestiadi Antonella Corrao e dell'Amministratore di Tenute Orestiadi, Rosario Di Maria. "Il nostro impegno va oltre la produzione vitivinicola: è un tributo alla terra, alla sua storia e alla cultura che la rende unica - conclude -. Gibellina rappresenta un modello straordinario di rinascita attraverso l'arte, e come Tenute Orestiadi siamo orgogliosi di contribuire a questo percorso.
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