Lo sviluppo del territorio passa anche attraverso la rete dei Geoparchi
Il Parco delle Madonie e quello dei Nebrodi tra i 120 geoparchi modiali entrati nel circuito UNESCO
Grazie alla recente ratifica dell’Assemblea generale, 120 geoparchi mondiali sono entrati a far parte del circuito UNESCO: tra essi, il vicino Parco delle Madonie che, già da tempo testimonia e divulga, attraverso la rete dei Geoparchi, il patrimonio naturalistico dell’area con particolare riferimento all’aspetto geologico.
"E’ l’occasione - commenta Giuseppe Antoci, Presidente di Federparchi Sicilia - di complimentarsi con il Parco delle Madonie e con il suo Presidente Angelo Pizzuto per il prestigioso riconoscimento, che per l’appunto premia un impegno costante".
Anche il Parco dei Nebrodi sta puntando sul turismo scientifico e sulle importanti ripercussioni in termini di sviluppo economico e sostenibile, come recentemente annunciato in un convegno svoltosi ad Alcara Li Fusi, in collaborazione con Ordine nazionale e regionale dei geologi.
"Stiamo attivando già da qualche tempo - continua Antoci - un percorso volto all’inserimento del Parco nella Rete per il conseguente riconoscimento scientifico. Grazie ai numerosi siti geologici del territorio dei Nebrodi, possiamo affermare di avere tutti i requisiti per poter degnamente rappresentare un parco geologico di interesse mondiale: rarità, valenza didattica, ruolo culturale e grado di interesse fanno del Parco dei Nebrodi un sito di valenza internazionale. Peraltro anche i Comuni che hanno chiesto inserimento al Parco e fanno parte dell’ATS possiedono numerosi geositi che costituiscono elementi degnamente rappresentativi del patrimonio dei Nebrodi".
"Puntare anche sulle implicazioni scientifiche, in una regione ad alta complessità geologica come la Sicilia, e abbinarle anche alla diffusione della cultura della prevenzione dei rischi attraverso la divulgazione del concetto di "sicurezza geologica" ci sta dimostrando di essere sulla strada giusta, anche per rappresentare, nell’ambito delle attività di educazione ambientale, che il Parco costituisce un autentico laboratorio a cielo aperto".