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Lucia Riina si "arrende" e toglie il proprio nome dal locale parigino

Dopo le polemiche sul ristorante di Parigi la figlia di Totò Riina cambia l'insegna

14 gennaio 2019
Lucia Riina si ''arrende'' e toglie il proprio nome dal locale parigino

Presa in contropiede dalla visibilità sui media e dalle polemiche sul suo cognome, Riina, in bella mostra sul suo ristorante parigino "Corleone", la figlia dell'ex boss della mafia ha annunciato al quotidiano francese Le Parisien che toglierà il nome della famiglia dall'insegna del locale.

Lucia Riina

Finora in silenzio, la 38enne Lucia spiega al quotidiano francese di uscire allo scoperto "soltanto per mettere a punto alcune cose e spegnere la polemica". "Non ho cercato di provocare né di offendere nessuno - ha spiegato - volevo soltanto valorizzare la mia identità di artista-pittrice. E anche mettere in risalto la cucina siciliana. Affinché non ci sia nessun malinteso, vi annuncio che ho deciso di ritirare il mio nome dall'insegna del ristorante e dalle pubblicità, anche se mi dispiace che la mia identità di pittrice e di donna venga negata".

Il locale "Corleone by Lucia Riina"

Lucia Riina conferma di essersi trasferita a Parigi raccogliendo l'invito di Pascal Fratellini (ultimo discendente della famiglia di un celebre trio di artisti di circo originari di Firenze, ndr) a lavorare nel ristorante e ad esporvi le opere. "Siamo a Parigi da 3 mesi e il ristorante è aperto dal 5 novembre", ha aggiunto.

Lucia Riina ha deciso di togliere il proprio nome dall'insegna del locale parigino

"Siamo dei dipendenti - ha aggiunto -, io ricevo i clienti, mio marito si occupa del bar e impara il mestiere. Le mura non mi appartengono, non c'è nessun riciclaggio di denaro, come ho letto da qualche parte. Tutto è trasparente, Pascal ha fatto un mutuo con la banca e ci ha messo a disposizione un appartamento nel quartiere, dove viviamo con mia figlia di 2 anni. E' un'opportunità per cambiare vita e vendere i miei quadri, anche se rimpiango il mio paese".

Panorama di Parigi

"Penso che tutti abbiano il diritto di esprimersi e vivere la propria vita - ha aggiunto ancora Lucia Riina -. Ho vissuto a Corleone da quando avevo 12 anni, epoca in cui mio padre fu arrestato. Ho avuto una vita normale. Oggi sono pittrice e madre di una bambina. Mio padre ha la sua storia, io la mia". La donna ha inoltre spiegato di avere soltanto "pochi ricordi" di quando era bambina e di non "avere voglia" di parlarne.

Entrata al paese di Corleone

"Io sono stata al liceo - ha raccontato -, ho preso la maturità e ho studiato da commercialista. Non voglio essere associata all'immagine di mio padre, a tutto quello che è mafia. Voglio uscire da questa trappola. La mia vita è trasparente, non ho nulla da nascondere. Oggi sono a Parigi, lavoro in un ristorante e sono un'artista. Voglio essere conosciuta per quello che sono senza dover cambiare nome, scegliere uno pseudonimo. Ho cominciato con questo nome e con questo nome continuerò".

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14 gennaio 2019
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