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Migliaia di tonnellate di carburante nell'aria

Un pool di investigatori indaga sul terrificante incendio alla raffineria di Milazzo

29 settembre 2014

A distanza di due giorni tutto sembra essere tornato alla normalità nell'industria petrolifera milazzese dove sabato ha preso fuoco un serbatoio con migliaia di tonnellate di combustibile (LEGGI). Il contenitore da centomila tonnellate è accartocciato e ora la procura di Barcellona Pozzo di Gotto dovrà indagare per capire le cause che hanno causato l'incendio.
Il sostituto procuratore di Barcellona Francesco Massara ha nominato un pool di investigatori presieduto dal comandante del porto, capitano di fregata Matteo Lo Presti e formato da carabinieri, Arpa e dall'unità operativa complessa di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell'Asp di Messina. Il magistrato ha nominato come consulente tecnico d'ufficio un ingegnere, esperto in progettazione di impianti petroliferi. Dopo la messa in sicurezza del serbatoio da parte dei dipendenti della Raffineria, l'area è stata circoscritta e posta sotto sequestro.

Il comandante del porto di Milazzo ha convocato questa mattina un tavolo tecnico con Vigili del fuoco, genio civile, demanio marittimo e regione, per fare il punto sulla situazione ed essere autorizzato a far riprendere gli ormeggi ai pontili dell'industria petrolifera. Lo stesso capo del compartimento marittimo ha già autorizzato i piloti del porto a riportare le petroliere in rada dopo l'allontanamento di venerdì notte.
Confermata infine per giovedì prossimo l'incontro in Prefettura con tutti i sindaci del comprensorio per consentire al Prefetto di raccogliere i suggerimenti dei primi cittadini che, già nel primo incontro al comune di Milazzo hanno evidenziato numerose disfunzioni sull'apparato organizzativo, sull'informazione e sulla comunicazione da parte di tutti.

Con un comunicato FederPetroli Italia ha fatto sapere di stare monitorando continuamente la situazione e lo stato delle procedure messe in atto dalle disposizione di emergenza e sicurezza a seguito dell'incendio. "Il Comune di Milazzo e la Prefettura di Messina ci hanno confermato che nessun operaio o tecnico è rimasto ferito nell'incidente al serbatoio 513 e non è presente alcun allarme rosso. Nonostante la nube a seguito dell'incendio, non vi sono situazioni dannose per l'ambiente e l'aria circostante. La Raffineria di Milazzo dopo gli interventi negli anni scorsi sull'ammodernamento delle infrastrutture, risulta una delle più all'avanguardia a livello europeo con impianti di raffinazione di alta efficenza tecnologica".

Secondo il co-portavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, "l'incidente avvenuto alla raffineria di Milazzo è di una gravità inaudita. Sono stati immessi in atmosfera a seguito della combustione di idrocarburi, sostanze tossiche e altamente cancerogene per le persone come Ipa, Biossido di azoto, metalli pesanti, benzoapirene, diossine, pcb, benzene". "Ritengo assolutamente censurabile e inaccettabile la dichiarazione di Federpetroli che afferma che nessun danno ambientale si è determinato. Parole scandalose". "Quello che chiedo - continua Bonelli - è che sia verificato immediatamente se le prescrizioni ordinate relativamente alla manutenzione straordinaria degli impianti siano state fatte. Purtroppo in Italia la maggioranza dei comuni che ospita impianti ad alto rischio di incidente rilevante non hanno applicato la direttiva Seveso come previsto dal Dm 9 maggio 2001".

Il gravissimo incendio alla raffineria di Gela ha scatenato le reazione dei deputati 5 Stelle a tutti i livelli, dall’Ars alla Camera, fino in Europa. "Troppo spesso - hanno detto i parlamentari - gli appelli e le nostre azioni sono rimaste inascoltate per poi vederci costretti a leccarci profondissime ferite  con una puntualità che sta diventando ormai sistematica".
A rendersi conto della situazione si sono recati sul luogo dell’incidente il deputato alla Camera Alessio Villarosa e il capogruppo all’Ars Valentina Zafarana.
"Alcune voci che abbiamo raccolto - ha detto Zafarana - affermano che il combustibile inciendiatosi fosse particolarmente ricco di piombo e zinco. E’ tutto da verificare, ma se ciò fosse vero non credo sarebbe un toccasana per l’ambiente. Vorremmo pertanto capire come fanno fonti della raffineria a sostenere che non ci sia nessun pericolo".
Durissimo il commento del presidente dalla commissione Ambiente Ars Giampiero Trizzino: "Mi si accusa spesso di fare allarmismo. Eppure questo è il terzo incidente in meno di due anni. Prima Gela, poi Siracusa e oggi Milazzo. È inutile prendere in giro i siciliani. I problemi li conosciamo e li conosce pure l'esecutivo di Crocetta: mancano i controlli. Peccato, però, che ogni volta che chiedo di dare più risorse all'Arpa, la risposta è sempre stata la stessa: "non ci sono soldi". I soldi, invece, ci sono. La verità è un'altra: la politica ritiene più interessanti altre destinazioni piuttosto che l'ambiente. D'altronde la poltrona dell'assessore all'Ambiente per il governo Crocetta è sembrata più un parcheggio che un posto di comando di un ramo dell'amministrazione. Tre assessori nel giro di 20 mesi non sono certo casuali. Come si può pretendere da chi non ha interesse per l'ambiente, la sua tutela? Per non parlare del governo Renzi che - come se l'Italia fosse il Kuwait - ha deciso di puntare di nuovo sul petrolio. Nemmeno fossimo fuori dall'Europa".

Il disinteresse della politica verso l’ambiente è sottolineato anche da Angela Foti, componente della commissione Ambiente dell’Ars: "Risale ad appena il 25 giugno l'ultima audizione riguardante l'area industriale di Milazzo e le difficoltà dell'Arpa di potere dare risposte chiare e certe a causa dell'esiguità delle risorse umane ed economiche. Intanto i siciliani sono in balia del nulla di fatto che si registra anche in questi due anni di governo Crocetta, in perfetta continuità coi governi precedenti".
Per fermare questo scempio sono in cantiere, anche grazie ai deputati della Camera Villarosa e Claudia Mannino (componente dell commissione Ambiente di Montecitorio), numerose iniziative che vanno dall’esposto per danno ambientale, all’accesso agli atti sulla sicurezza dei lavoratori e delle strutture, alla richiesta al ministero di rivedere l’autorizzazione integrata ambientale per installare centraline di monitoraggio della qualità dell’aria nei comuni vicini.

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29 settembre 2014
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